Umberto Eco sulla sua vittoria al Premio Strega (1981)

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Andrea Cirla

Andrea Cirla

Күн бұрын

Dopo il conferimento a Umberto Eco del Premio Strega per "Il nome della rosa", lo scrittore si sofferma sui temi del libro. L'intervista mette in luce il punto di vista di Eco sul Medioevo, periodo in cui è ambientato il romanzo, sul perché del risveglio di interesse per il romanzo storico. Medioevo e storia sono per lo scrittore un punto di partenza e anche un piacere. Seguono interrogativi affascinanti sulla semiotica e sul mercato del libro. Eco si emoziona ricordando che anche a Pavese venne conferito il Premio Strega.
«Si potrebbe dire che si torna sempre al primo amore, ma non è vero: il Medioevo mi ha sempre accompagnato, come ossessione, come gusto, non l'ho mai perso di vista, per cui a un certo punto mi è venuta la voglia di mettermi a raccontarlo.»
Umberto Eco (Alessandria,1932 - Milano, 2016) è stato uno degli intellettuali più importanti della storia della cultura italiana: semiologo, filosofo, medievalista, massmediologo, scrittore, traduttore e docente universitario, durante la sua lunga carriera ha co-diretto la casa editrice Bompiani (dal 1959 al 1975), contribuito alla formazione del Gruppo 63, storica neoavanguardia letteraria, e fondato nuovi pionieristici corsi di laurea (il DAMS e Scienze della Comunicazione all’Università di Bologna). Nel 1980 ha pubblicato il bestseller mondiale "Il nome della rosa", vincitore di innumerevoli riconoscimenti tra cui il Premio Strega nell’anno successivo, tradotto in 47 lingue e venduto in 30 milioni di copie. Nel 1988 ha fondato il Dipartimento della Comunicazione dell’Università di San Marino. Dal 2008 è stato professore emerito e presidente della Scuola Superiore di Studi Umanistici dell’Università di Bologna. Dal 2010 è stato socio dell’Accademia dei Lincei, per la classe di Scienze Morali, Storiche e Filosofiche. Ha ideato e diretto il progetto di Encyclomedia. Tra gli altri romanzi di grande successo di Eco: "Il pendolo di Foucault" (1988), "L’isola del giorno prima" (1994), "Baudolino" (2000), "La misteriosa fiamma della regina Loana" (2004) e "Il cimitero di Praga" (2010). Molte le opere di saggistica, tra cui: "Opera aperta" (1962), "Diario minimo" (1963), "Trattato di semiotica generale" (1975), "Lector in fabula" (1979), "I limiti dell’interpretazione" (1990), "Sei passeggiate nei boschi narrativi" (1994), "Kant e l’ornitorinco" (1997), "Dall’albero al labirinto" (2007). Ha pubblicato alcuni volumi illustrati: "Storia della Bellezza" (2004), "Storia della Bruttezza" (2007), "Vertigine della lista" (2009) e "Storia delle terre e dei luoghi leggendari" (2013).
[Rai - Radiotelevisione Italiana]

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