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Nella celeberrima serie di Jeeg, robot d'acciaio, il protagonista Hiroshi Shiba, ignaro custode della campana di bronzo, spesso discuteva con il padre (in forma di ologramma computerizzato), e con la madre, in perenne apprensione per un figlio troppo impulsivo e sempre in pericolo.
Quegli 'scorci umani' erano spesso accompagnati da un sottofondo, una musica straziante, sconvolgente, che non ho mai dimenticato.
Dovevo necessariamente riesumare anche questo tassello della mia memoria, sublimandolo nello stile a cui, ormai da anni, vi ho abituati.
Non c'è un testo, solo un vocalizzo ed intense emozioni.
Resto convinto del fatto che una volta, anche per un semplice cartone animato, si smuovevano montagne e per le musiche venivano reclutati compositori di grande calibro, gusto ed esperienza.
Mi perdonerete se una piccola vena 'morriconiana' mi ha attraversato per qualche istante, non faticherete a riconoscerla...
L'intera sequenza di note è toccante: vi auguro di esserne piacevolmente investiti.
Dedicato a mio figlio Leonardo, tanto piccolo quanto meraviglioso, augurandogli che la forza dell'acciaio di Jeeg, la sensibilità per l'Arte e l'amore per la Conoscenza possano avvolgerlo ed accompagnarlo per tutta la vita.
GaB