Eccellente spiegazione, grazie professore, molto efficace ed esplicativa
@mar4740 Жыл бұрын
Spiegazione chiarissima ed assai esaustiva; grazie infinite professore!
@saverioesposito59905 жыл бұрын
Buongiorno professore. Sperando che le versioni degli Annales possano continuare, mi permetto di osservare che, al 6:53 minuto, la somma sia 435 volte per centomila sesterzi: ovvero quarantatré milioni e mezzo di sesterzi. Buona domenica.
@vincenzopanzeca87115 жыл бұрын
Corretto, e ho trovato anche un altro errore. Ha qualche passo particolare che la interessa?
@saverioesposito59905 жыл бұрын
@@vincenzopanzeca8711 Mi piacerebbe che Lei semplicemente continuasse. Così i suoi allievi potrebbero nutrirsi dello stile di Tacito, partorendo dei piccoli segnali, come le proposte di correzione. È come una fiction; vuoi sapere come continua la storia! Grazie mille per la sua disponibilità.
@vincenzopanzeca87115 жыл бұрын
Ho già tradotto i capitoli successivi e i successivi ancora sono abbastanza noiosi
@saverioesposito59905 жыл бұрын
@@vincenzopanzeca8711 Va bene. Allora ci proponga una cernita di alcuni passi del secondo libro degli Annales.
@guendalinacotugno47365 жыл бұрын
Professore può analizzare queste strofe del primo canto dell' Orlando Furioso di Ariosto? Soprattutto mi servirebbe sapere quali figure retoriche sono presenti. Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori, le cortesie, l’audaci imprese io canto, che furo al tempo che passaro i Mori d’Africa il mare, e in Francia nocquer tanto, seguendo l’ire e i giovenil furori d’Agramante lor re, che si diè vanto di vendicar la morte di Troiano sopra re Carlo imperator romano. 2 Dirò d’Orlando in un medesmo tratto cosa non detta in prosa mai né in rima: che per amor venne in furore e matto, d’uom che sí saggio era stimato prima; se da colei che tal quasi m’ha fatto, che ’l poco ingegno ad or ad or mi lima, me ne sará però tanto concesso, che mi basti a finir quanto ho promesso. 3 Piacciavi, generosa Erculea prole, ornamento e splendor del secol nostro, Ippolito, aggradir questo che vuole e darvi sol può l’umil servo vostro. Quel ch’io vi debbo, posso di parole pagare in parte e d’opera d’inchiostro; né che poco io vi dia da imputar sono, che quanto io posso dar, tutto vi dono. 4 Voi sentirete fra i piú degni eroi, che nominar con laude m’apparecchio, ricordar quel Ruggier, che fu di voi e de’ vostri avi illustri il ceppo vecchio. L’alto valore e’ chiari gesti suoi vi farò udir, se voi mi date orecchio, e vostri alti pensier cedino un poco, sí che tra lor miei versi abbiano loco. 5 Orlando, che gran tempo inamorato fu de la bella Angelica, e per lei in India, in Media, in Tartaria lasciato avea infiniti et immortal trofei, in Ponente con essa era tornato, dove sotto i gran monti Pirenei con la gente di Francia e de Lamagna re Carlo era attendato alla campagna, 6 per far al re Marsilio e al re Agramante battersi ancor del folle ardir la guancia, d’aver condotto, l’un, d’Africa quante genti erano atte a portar spada e lancia; l’altro, d’aver spinta la Spagna inante a destruzion del bel regno di Francia. E cosí Orlando arrivò quivi a punto: ma tosto si pentí d’esservi giunto; 7 che vi fu tolta la sua donna poi: ecco il giudicio uman come spesso erra! Quella che dagli esperii ai liti eoi avea difesa con sí lunga guerra, or tolta gli è fra tanti amici suoi, senza spada adoprar, ne la sua terra. Il savio imperator, ch’estinguer volse un grave incendio, fu che gli la tolse. 33 Fugge tra selve spaventose e scure, per lochi inabitati, ermi e selvaggi. Il mover de le frondi e di verzure, che di cerri sentia, d’olmi e di faggi, fatto le avea con subite paure trovar di qua di lá strani vïaggi; ch’ad ogni ombra veduta o in monte o in valle, temea Rinaldo aver sempre alle spalle. 34 Qual pargoletta o damma o capriuola, che tra le fronde del natio boschetto alla madre veduta abbia la gola stringer dal pardo, o aprirle ’l fianco o ’l petto, di selva in selva dal crudel s’invola, e di paura triema e di sospetto: ad ogni sterpo che passando tocca, esser si crede all’empia fera in bocca. 35 Quel dí e la notte e mezzo l’altro giorno s’andò aggirando, e non sapeva dove. Trovossi al fine in un boschetto adorno, che lievemente la fresca aura muove. Duo chiari rivi, mormorando intorno, sempre l’erbe vi fan tenere e nuove; e rendea ad ascoltar dolce concento, rotto tra picciol sassi, il correr lento. 36 Quivi parendo a lei d’esser sicura e lontana a Rinaldo mille miglia, da la via stanca e da l’estiva arsura, di riposare alquanto si consiglia: tra’ fiori smonta, e lascia alla pastura andare il palafren senza la briglia; e quel va errando intorno alle chiare onde, che di fresca erba avean piene le sponde. 37 Ecco non lungi un bel cespuglio vede di prun fioriti e di vermiglie rose, che de le liquide onde al specchio siede, chiuso dal sol fra balte quercie ombrose: cosí vòto nel mezzo, che concede fresca stanza fra l’ombre piú nascose: e la foglia coi rami in modo è mista, che ’l sol non v’entra, non che minor vista. 38 Dentro letto vi fan tenere erbette, ch’invitano a posar chi s’appresenta. La bella donna in mezzo a quel si mette, ivi si corca et ivi s’addormenta. Ma non per lungo spazio cosí stette, che un calpestio le par che venir senta: cheta si leva, e appresso alla riviera vede ch’armato un cavallier giunt’era.
@vincenzopanzeca87115 жыл бұрын
Non mi sono dimenticato di lei, ma sono in Svizzera da mio figlio. Abbia solo un po' di pazienza
@guendalinacotugno47365 жыл бұрын
@@vincenzopanzeca8711 Si figuri professore, non c'è fretta. Buona giornata 😊