15:00 Buongiorno Prof., infatti il Castiglioni Mariotti sotto il lemma "venum" inserisce direttamente la locuzione venum dare= mettere in vendita; certo che arrivarci col ragionamento come fa Lei risparmia l'uso del dizionario ed è un interessante esercizio mentale. Chissà tra quanto sarò capace anche io 😄
@vincenzopanzeca87112 жыл бұрын
Vedrà che non ci vorrà molto.
@rosangelavergnano123 Жыл бұрын
Abbia pazienza Professore..la num 6 del primo es (Socrates putabat) contiene una obliqua causale? Non ho le idee molto chiare! Grazie
@vincenzopanzeca8711 Жыл бұрын
Non so perché ci si perda su cose così poco rilevanti... Comunque chieda pure senza farsi problemi. "Perché era stato discepolo..." è un fatto oggettivo, reale, non è una causale obliqua, infatti in italiano ha il verbo all'indicativo. Il pensiero obliquo è riportato dall'oggettiva, "che Pericle superasse..." è il pensiero di Socrate.
@rosangelavergnano123 Жыл бұрын
Buonasera Professore. Il punto 6 del l esercizio dall'italiano (Socrates putabat Periclem) contiene una causale obliqua, come nel punto 4 dell'esercizio successivo (ut Themistocles dicebat)? La ringrazio sin d'ora!
@vincenzopanzeca8711 Жыл бұрын
Secondo me, la seconda è reale od oggettiva perché 'ut Themistocles dicebat' è un'incidentale che non toglie nulla alla oggettività della causa. Io non le ho mai distinte in latino perché se gli italiani non avessero dimenticato il congiuntivo, ci sarebbe quasi sempre corrispopndenza di modi tra le due lingue.
@lucatrenti2978 Жыл бұрын
Buongiorno Professore, ho un'altra domanda sempre sulla stessa versione. Lei ha tradotto "fieri non potest ut patriam relinquamus et cives, pro quibus huc venimus morituri" con "non può accadere che lasciamo la patria e i cittadini, per i quali siamo venuti qui con l'intenzione di morire", interpretando morituri come attributo del soggetto nos e dandogli funzione di perifrastica attiva. La mia domanda è: non si potrebbe interpretare morituri come una finale implicita e tradurre dunque "pro quibus huc venimus morituri" con "pei quali siamo venuti qui a morire"? Mi sembra che in questo caso calzi a pennello quest'interpretazione anche per il fatto che il verbo sia un verbo di movimento; sì avrebbe potuto usare il supino, però ricordo ancor bene l'esempio che lei propose quando spiegò questa funzione: "legati venerunt petituri pacem", "gli ambasciatori vennero a chiedere la pace", e mi sembra che anche qui possa starci bene. Lei che ne pensa?
@vincenzopanzeca8711 Жыл бұрын
Secondo me, possono passare egregiamente entrambe le interpretazione. Ottimo.
@lucatrenti2978 Жыл бұрын
@@vincenzopanzeca8711 La ringrazio ancora. Le auguro anche una santa Epifania!
@vincenzopanzeca8711 Жыл бұрын
@@lucatrenti2978 Grazie e ricambio.
@lucatrenti2978 Жыл бұрын
Buongiorno Professore! Volevo domandarle una cosa circa la prima versione dal latino: lei traduce "qui poenam pro civitate solverent" con "ché liberassero la pena per la città"; ecco, non si potrebbe interpretare pro civitate con un complemento di sostituzione e tradurre con "ché scontassero la pena al posto della città (in luogo della città)"? Alla fine nel significato rimane una sorta di vantaggio, perché se io sconto la pena in luogo della città, questa non avrà a scontarla, e io la sto quindi aiutando. Il significato potrebbe dunque essere una cosa come "la città ha commesso un crimine e io la accuso di ciò e questi due cives vengono a espiare la colpa, scontare la condanna, in rappresentanza della loro città", poi forse, se fosse questo il senso, non cambierebbe molto da dire "per la città" rispetto a "in luogo della città". Lei cosa ne pensa?
@vincenzopanzeca8711 Жыл бұрын
Sì, certamente: al posto della città >> di tutto il popolo. C sostituzione/scambio. Anzi è molto meglio. Grazie.
@lucatrenti2978 Жыл бұрын
@@vincenzopanzeca8711 La ringrazio!
@mauriziolazzarini30182 жыл бұрын
Buongiorno professore, nella traduzione dall'italiano, primo esercizio, seconda frase, " I Romani amavano assai Augusto, perché parlava amichevolmente anche con i cittadini più umili", la traduzione corretta di CON I CITTADINI PIU' UMILI è CUM HUMILLIMIS CIVIBUS ( il superlativo humillimus è della prima classe)