[amplificatori] LA POTENZA NON E' MAI TROPPA!

Marco Lincetto ci racconta oggi della sua (lunga) esperienza con i finali di potenza: tanti oggetti, ascoltati e provati sul campo nel corso degli anni. Come sempre un punto di vista personale, quindi relativo, quindi NON assoluto. Nel tono colloquiale e amichevole che contraddistingue questi video-talk del produttore discografico padovano.
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[@AntonyRosano]

Il giorno in cui ho fatto il salto è stato quando ho dato potenza e corrente all'impianto (da 30 W canale a 115 W), e non sono uno che ascolta ad alto volume, sposo la tua analisi e anch'io prediligo lo stato solido alle valvole anche se devo dire che in alcuni ascolti valvolari ( musica acustica) da impianti di amici sono rimasto sbalordito dalla presenza scenica dell'esecuzione. Ascoltando per piacere il mio impianto si adegua a questo scopo, per te magari è diverso in primis per il tuo lavoro e poi per il riscontro delle tue produzioni che sai come suonano in presenza e poi con un impianto di riproduzione. Come sempre è un piacere ascoltarti , un saluto.

[@marcomellara5951]

Ottima considerazione, grande Marco come sempre

[@marcobortoli1514]

Devo dire un video molto piacevole. Io ho sempre amato le valvole. Non ho mai cercato un suono analitico ma la piacevolezza dell'ascolto, il trasporto, anche a scapito della fedeltà allo strumento riprodotto dall'impianto. Ho avuto modo di ascoltare anche l'Audia Flight 100 e, accompagnato da un pre Audio Tekne, sono rimasto veramente sbalordito dalla sua capacità e facilità di pilotaggio con in più quel tocco valvolare dell'Audio Tekne: a mio parere e gusto un abbinamento che mi regalava l'emozione della valvola ma con il controllo e la potenza di un finale a stato solido. Grazie ancora di condividere con noi le tue esperienze e di raccontare ciò che pensi con pacatezza.

[@Domenico_Con]

Caro Marco, grazie di aver condiviso la tua esperienza 👍

[@lucachemello3736]

E' sempre un piacere guardare i suoi video ,al contrario di qualcuno li trovo sempre troppo corti.....

[@fedrichorlandineumann3062]

Ma che bomba di video ...le idee vanno sempre rispettate ,a me piace il modo che ha di esporre gli argomenti .

[@cristianlazzarini9565]

Buon pomeriggio Sig. Lincetto. "Mi piace" a prescindere.

[@yurjdioli866]

Grazie Marco , ha espresso il concetto in modo molto equilibrato . È difficile che mi trovi completamente d'accordo con opinioni altrui ma, in questo caso non c'è a mio avviso nulla da aggiungere ne da togliere

[@ALBERTO-mg1sq]

Analisi equilibrata con cui mi trovi d’accordo dopo anni di prove con entrambe le tecnologie.Gli ampli a Valvole che mi hanno impressionato per velocità e trasparenza sono molto pochi e dal costo esorbitante.A prezzi umani per noi mortali,mi fanno preferire gli SS per quello che hai appena raccontato.Grazie Marco

[@68surfboy]

Molto molto interessante! 👏 Ho delle Spendor SP 2/2 e (mi permetto il tu) aver sentito che hai posseduto le Spendor S100, ha aumentato ancor di più il mio amore per questo brand di diffusori. Ancora complimenti!

[@enricodriusso3353]

Grazie Marco. Sto ascoltando " Inverno " di Oscar Del barba, da Serengeti. Senza parole. Grazie. Fuori tema, pazienza....

[@reasilviacostruzioni5883]

Gran bel video, i miei complimenti. Ho avuto modo di ascoltare numerosi, o meglio numerosissimi ampli nella mia lunga carriera di audiofilo trovando ogni tanto dei prodotti molto interessanti. Poi c’è stato un momento di “vuoto”, a mio avviso, nella produzione di ampli “comprabili” ovvero con prezzi non da mutuo bancario. Negli ultimi anni ho scoperto una ditta norvegese, la Hegel, e il loro top l’H590, e di nuovo sono tornato a sorridere. Potenza da vendere e capacità analitica mostruosa; non c’è ne’ per nessuno. Opinione personale, ovviamente. Un saluto.

[@sobaal]

Cacchio che bella voce la Chiara Pastò. Calda e con delle ottime estensioni. Brano che mi ricorda un po' il famosissimo gruppo Quartetto Cetra. Sui finali di potenza ci metterei anche i favolosi Bose.

[@szanca9422]

Grazie Marco, attento che io dopo i monitor professionali focal che tuttora uso ho affiancato un impianto valvolare proprio ascoltando i tuoi lavori 😂 Lucia Minetti su sun audio 2a3 e klipsh heresy da dipendenza, il primo non scanca ma il secondo mi tiene li, ormai li vedo come il vino bianco e il vino rosso

[@nicolacasino2789]

Perfettamente d'accordo, specie negli appartamenti dove alzare il volume è quasi impossibile, e la poca potenza fa perdere molto.

[@giandujavettorello6184]

Parlando di valvole mi viene in mente quando alla fine degli anni '80, in un famoso negozio di Torino, ascoltai un amplificatore a valvole Unison Research pilotare due diffusori elettrostatici, in un pieno orchestrale di Giuseppe Verdi, (registrato su un CD che portai io), sentii uscire una sonora spernacchiata... Il poverino non ce la faceva. Mentre l'ampli integrato Sonus Faber Quid che avevo a casa pilotava anche i muri...

[@damirhlobik6488]

grazie per il video per sospensioni acustiche (le mie preferite) con una sensibilità di 85-86 db, è sufficiente il 20-25% in più di potenza dell'amplificatore rispetto alla potenza dell'altoparlante

[@Marco.a.55]

Mi è piaciuto stare al bar in tua compagnia, avrei voluto fosse una bella chiacchierata fra appassionati, come ora non mi capita quasi più. Sono assolutamente allineato su quanto hai amabilmente esposto: ho apprezzato in suono delle valvole ma non abbastanza da innamorarmene. Dicevamo: il suono valvolare accarezza il timpano, ma... boh, non mi ci sono mai impegnato, anche perché ai tempi era oltre la possibilità delle mie tasche. Ma per la laurea, 40 anni fa circa, mi sono aggiudicato una coppia di AR3a col foam del woofer sbriciolato, che ho fatto riconare. E, per venire al ragionamento della potenza mai troppa, devo dire che solo ora danno il meglio di sé: dapprima pilotate da un vecchio STEG ST140, poi da un McIntosh MC2125 e infine da un Jeff Rowland 8T. Solo ora, quelle ingordone di energia, riescono a dare il meglio di sé, a 50 anni dalla loro nascita, naturalmente senza per forza andare a volume alto. Grazie, ascoltarti è stato un vero piacere e un piccolo tuffo nel passato....

[@fabioalberti2120]

Il bello di questo canale è avere una opinione e dirla indipendentemente se è scomoda (mi riferisco anche al video sul disco NON piaciuto) . Molto spesso si fanno discorsi "Bizantini" per accontentare tutti ma alla fine esprime concetti banali e scontati. Come giustamente dici è importante la sinergia tra un componente e l'altro e quindi ritengo che in campo hifi ci sia posto per stato solido, valvole, bassa e alta potenza ogni impianto fa storia a sé (anche la mia è una valutazione personale) . Come finale ho un Mark Levinson n°27, se dovessi comprare un valvolare non sarebbe per sostituirlo ma come alternativa nell'impianto.

[@gimmy4266]

Grande Audia Flight 100 e grazie a quando ti chiesi info a riguardo e mi convinsi a prenderlo....pensa che ora ho un ML334 col suo Pre380s che risulta un po' più "cattivo" quando serve però ho tenuto Audia col suo Pre....beh ogni tanto lo collego e devo dire che suo suono mi affascina sempre per la sua dolcezza ed armonia oltre che dettaglio precisione timbrica....lo devo periodicamente ascoltare intanto perché un'elettronica non va tenuta troppo spenta ma soprattutto perché....mi manca la sua "voce" ...brava Italia a produrre dei begli oggetti come questi

[@ale140567]

Quad 606…posseduto anche io, prima del Krell KSA 80. Inizio degli anni 90. Quanti ricordi ha fatto riaffiorare.

[@Lampo131]

Il problema degli amplificatori a valvole è la circuitazione (dando per scontata la impeccabile qualità dei trasformatori di uscita e della alimentazione), le valvole per suonare in modo lineare, non "eufonico", devono essere utilizzate in single ended o, al massimo, in single ended parallelo, oltre che nella loro zona di massima linearità. Questo ha come effetto una potenza disponibile che si misura in unità o, al massimo, in un paio di decine. Ovviamente questo comporta la necessità di far loro pilotare esclusivamente diffusori ad alta o, meglio, altissima sensibilità. Collegare loro dei diffusori che rappresentano un carico complicato e a bassa sensibilità non può che portare a risultati molto deludenti. Peggio di questo è la soluzione di voler fare erogare a delle valvole alte potenze, come si fa con circuitazioni complesse che usano tanta controreazione e tanti tubi in push-pull o, peggio, con gli OTL. Insomma, si alle valvole accoppiate a diffusori ad altissima sensibilità ed utilizzate in circuitazioni che rispettino le loro necessità, oppure a grandi e muscolosi amplificatori a stato solido se si vogliono utilizzare diffusori a bassa sensibilità e con andamento dell'impedenza tormentato. Prima si dovrebbe parlare del perché scegliere diffusori ad altissima sensibilità o a bassa sensibilità, mi sembrerebbe propedeutico alla scelta degli amplificatori con i quali pilotarli.

[@mauriziofalco86]

Ottima risposta . Io sono passato da 80 kg di monofonici in classe A da 100 watt a 16 watt SE parallelo con diffusori a medio alta efficienza, abbandonando la bassa efficienza (motivo per cui hanno senso di esistere finali da 80 KG ) e posso dire che quei 16 watt fanno tanta differenza . Forse come dice lei sarebbe interessante capire il perche' dei diffusori a bassa efficienza.

[@Lampo131]

@@mauriziofalco86 Il perché è semplice, gli altoparlanti ad alta sensibilità che suonano bene costano uno sproposito. C'è un concetto fondamentale a favore dell'alta sensibilità, un diffusore "duro" ha bisogno di una certa corrente minima per muoversi, questo comporta che i micro segnali non li riproduce ed i micro segnali sono quelli che portano le micro informazioni di ambienza e di timbrica... è come se un diffusore a bassa sensibilità "tagliasse" le micro informazioni come fa un mp3 rispetto ad un flac ad alta definizione.

[@mauriziofalco86]

@@Lampo131 Diciamo che era ironico il mio "capire perche'" ,infatti come dice lei costruire diffusori ad alta efficienza costa uno sproposito. Di conseguenza non ci rimangono che i transitor.

[@fabioalberti2120]

@@Lampo131 Credo che non è sempre così; ci sono diffusori ad alta sensibilità che costano poco (JBL, KLIPSCH) e diffusori a bassa afficienza costosi (THIEL o elettrostatici). Secondo me, visto che il suono di un impianto stereo è la sinergia di tutta la catena, prima si sceglie il diffusore dal suono preferito e poi si abbina la giusta amplificazione che, come dici tu, potrebbe essere un valvolare quando servono pochi Watt o uno S.S. per carichi impegnativi. Altro punto da considerare che i diffusori al TOP (chiamali hi-end) devono riprodurre l'intero spettro sonoro magari fini a 20Hz. e in questi casi anche se l'SPL dichiarato è elevato servono comunque molti Watt.

[@Lampo131]

@@fabioalberti2120 Io ho scritto: "gli altoparlanti ad alta sensibilità che suonano bene costano uno sproposito", le cinesate non le considero. Un diffusore come le EV Patrician 800 ha una risposta in frequenza da 15 a 23.000 Hz con una impedenza di 16 ohm, è enorme (130x84x67 cm) e pesantissimo (124 kg l'uno) ed oggi costerebbe una follia. Con i suoi 100 dB di sensibilità si pilota tranquillamente con un valvolare SE a riscaldamento diretto e zero contro reazione d 5 watt fornendo una esperienza d'ascolto devastante. Se poi qualcuno veramente bravo ci mettesse le mani per ottimizzare il crossover ed il mobile, si avrebbe un sistema di assoluto riferimento.

[@alessandrograldi4334]

È un bel contributo per chiarire gli aspetti della catena audio ed ecco la mia esperienza: Mitsubishi DA-A15DDC, un dual mono da 150w col quale sto ascoltando delle Antiche Electro Voice Seven! Che sono dei relativamente piccoli diffusori degli anni 60 dal suono monitor che nominalmente indicano una potenza richiesta di soli 15 o al massimo 50w, beh suonano bene ma hanno bisogno di essere spinte a 1/4 di potenza dell’ampli per dare il meglio! Quanta differenza tra un abbinamento e un’altro! Con risultati alquanto inaspettati!

[@marcobellini7673]

Bellissimo il brano finale della Pasto'... mi ricorda molto lo stile dei Manhattan Transfer e anche la voce e' spettacolare ... oserei dire migliore di quella della grandissima Janis Siegel.... STUPENDO !

[@lorymmm]

Sono in possesso di un’accoppiata pre e finale, musical fidelity a3.2. I diffusori sono Tannoy Sandringham Prestige, quindi diffusori con una buona efficienza. Sono sempre stato tentato dalle valvole, ma effettivamente la mia amplificazione ha una linearità pazzesca.

[@lucianonisato822]

E degli ibridi cosa ne pensa? Io ho un Unison Research Unico Primo, con finali a mosfer e preamplificazione a valvole

[@massimorosin9324]

Ho delle 2a3 a riscaldamento diretto con klipshorn modificate Jbl. Ho ascoltato anche degli stupendi impianti a stato solido!

[@salvatorecrivaro1153]

Ciao Marco gran bel video,nn solo tecnico,mi hai dato delle dritte su questo argomento e proprio per questo, a proposito di potenza esagerata, gradirei un tuo commento su un amplificatore, noto all'epoca,per questa caratteristica specifica che utilizzavano anche alcuni gruppi rock. Si tratta del Phase Linear 700 serie two da 350 watt x canale. Grazie e saluti con complimenti

[@VelutLunaMusic]

UN PO' grezzo, ma interessante

[@salvatorecrivaro1153]

Ciao Marco che intendi "per grezzo"? Vale un acquisto oggi? Grazie e saluti

[@salvatorecrivaro1153]

Ho letto che lo usavano il gruppo Emerson,Lake e Palmer e i Pink Floyd (Lp Ummagumma) Ciao e saluti

[@m.l.8202]

Digressione senza dubbio molto interessante e costruttiva! Sono solo un po' sorpreso nel veder "segnalato" l'amplificatore Atoll IN100 che a dispetto della potenza indicata sul cartellino non è assolutamente dimensionato di conseguenza, andrebbe considerato come un amplificatore da 25-30 W al massimo. Questo si aggiunge ad altre scelte progettuali che lasciano molto perplessi (oltre che a destare preoccupazioni sull'affidabilità a lungo termine). L'idea è quella di un oggetto ben lontano dai requisiti di trasparenza e "impassibilità" che, a mio parere a ragione, qui si propongono come caratteristiche importanti per un amplificatore.

[@emmepiemme]

Io mi trovo benissimo col vecchio Bryston 3B, quando ancora non era roba da gioielleria. Pugno di ferro in guanto di velluto, ha tutto quel che serve quando serve. Ha retto il confronto con roba ben più prestigiosa dando da pensare ai rispettivi proprietari. Il confronto con i valvolari, anche grossi, è semplicemente improponibile. E' sufficiente una linea di basso un po' tirata o una batteria incisa bene per relegare i valvolari al museo della scienza e della tecnica.

[@saurosammaritani655]

Come sempre un video interessante. Sono in possesso di elettroniche valvolari e a transistor e naturalmente percepisco differenze nell'ascolto tra i due sistemi. Non mi trova comunque d'accordo sulla percezione di mancata naturalezza dei sistemi valvolari come loro caratteristica tipica. Ha ascoltato altri marchi oltre a Jadis (sono d'accordo con Lei sul suono eccessivamente eufonico di tali apparecchi)? Con altri finali potrebbe avere esperienze differenti.

[@VelutLunaMusic]

decine. Ne ho ascoltati decine.

[@gabrieleluparello3312]

Video interessante ed intellettualmente onesto. Sarei curioso di sapere se la sua opinione sia la stessa riguardo ai preamplificatori. Certo, a giudicare da quello che lei utilizza nel suo impianto....

[@francesco-fl5gc]

Chiedo scusa in anticipo ma non so proprio resistere: questo suo ultimo video offre il pretesto perfetto per una curiosità personale che da quando la seguo mi stuzzica... ha mai avuto modo di ascoltare i finali in classe A (magari i bilanciati) dell'italiana AM AUDIO? Se si come li considera? Complimenti per il suo canale che è diventato il mio riferimento, soprattutto per la competenza e correttezza intellettuale con cui lei condivide la sua vasta esperienza. Grazie, francesco

[@VelutLunaMusic]

Sì, li conosco bene. Am,plificatori rocciosi, muscolari, grandi generatori di corrente e devo dire onesti timbricamente. Non eccelsi dal punto di vista timbrica, ma comunque molto buoni. Considerato il rapporto qualità prezzo, da consiglare senza indugi.

[@fabioalberti2120]

Io possiedo un AM AUDIO A40RS2 che alterno con un Mark Levinson 27. Sicuramente il finale americano è più raffinato sui medio alti ma il Classe A di Attilio Conti non sfigura, soprattutto per la manifattura e qualità tecnica del prodotto. Praticamente li ho pagati uguali (anche se ovviamente il Levinson era usato). Caratteristica utile del finale italiano è la possibilità, tramite deviatore, di portare la polarizzazione in classe A al 50% ; scalda meno e consuma meno (200W). Il fatto che venda solo direttamente da Vigevano saltando l'anello dei negozi, sarà scomodo ma permette di acquistarli a prezzi imbattibili. Saluti e buona musica

[@antonelloleone4452]

Marco, cosa pensi dei finali McINTOSH? Possono essere impiegati, e mi riferisco ad esempio, ai modelli con più Watt dichiarati - i vari mc 1,25 Kw o addirittura i 2.0 Kw, per pilotare diffusori ostici?

[@antonelloleone4452]

Aggiungo il mio grazie e i complimenti per il video, ti seguo ormai da tempo.

[@fabioalberti2120]

Precisazione: il Mark Levinson ML2 (che si vede in foto) non è un 100 Watt in classe A ma da 25w. I monofonici M. L. da 100 Watt class A sono i n°20 e le versioni aggiornate 20.5, 20.6 Saluti

[@VelutLunaMusic]

Esatto, mi riferivo a quelli, ai n.20 - refuso

[@massimorosin9324]

Il bel suono di un impianto, in fondo è una finzione.

[@ludigan57]

De gustibus, e finché si parla di scelte personali e/o opinioni personali, nulla da eccepire. Personalmente parto dal principio che si può disquisire su tutto, in ambito alta fedeltà, ma quello che conta veramente (per me), è l’emozione all’ascolto, indipendentemente dalla tipologia degli apparecchi. La mia scelta (una volta stabilito il budget), cadrà sempre sulla macchina che saprà emozionarmi di più, ascoltandola.

[@AlessioGiubilo1972]

Anchio ascolto spesso due Mark Levinson ML 2 a casa di un amico e devo dire che sul nuovo fatico molto a trovare qualcosa che suoni meglio ,anche andando su cifre veramente astronomiche!!!!

[@andreamusto4937]

Ben vengano le opinioni opposte alle mie quando esposte con garbo ed argomentazioni.

[@guolive_g]

...e si arrivò appunto ai diffusori amplificati: potenti multiamplificazioni digitali con dsp di ultima generazione, parametri di fabbrica ottimizzati per l interfacciamento elettroacustico e parametri lato utente per l'interfacciamento ambientale (delay eq ...) tutto questo è realtà nel pro, è altissimo rapporto qualità prezzo, è anche la fine dell analogismo purista... il discorso high end lo relegherei ormai a chi vuole perseverare (non dico a torto eh...) su questa strada in cui la catena è analogica pura, qui ha senso in tema riproduzione, per me

[@molokoplus6759]

Ah! I SAE! Il mio sogno d'adolescente. Li guardavo sognante dalle vetrine e sulle riviste. Invidiavo i miei coetanei cui i loro papa' potevano permetterseli. Solo poco tempo fa sono riuscito a coronare il sogno e ad acquistare qualcosa. Il sogno continua però; il Sogno è quello di possedere ciò che si vede nel sito del collezionista Jim (Jim's SAE site), letteralmente la grotta di Aladino. Possiedo il pre 3000 il parametrico 2800 e il finale P250, ho anche il parametrico 180 collegato ad un altro sistema.. Personalmente sono contentissimo, sia nel possederli che nell'ascoltarli.

[@giuseppesputore5786]

Io andavo al luna park dove c'era il mitico autoscontri "Formaggia". Pareti intere di ampli, equalizzatori, riverberi, crossover e mille altre diavolerie SAE che pompavano musica da gigantesche JBL. Mi sono sempre chiesto quanto guadagnassero quei giostrai........

[@molokoplus6759]

@@giuseppesputore5786 Buonasera. Io ricordo l'ingresso della Baia Imperiale e il Much More a Roma. La Baia aveva messo in mostra l'impianto di amplificazione all'ingresso e sotto vetro. Era impressionante. Non so quanto avessero potuto investirci in denari. Sicuramente molto. Il Much More ebbe addirittura la recensione su Stereoplay. Ovviamente tutto SAE.

[@markio8]

Beh un Buon progettista direbbe il contrario più si sale di potenza e più il segnale deve passare per forza di cose su un circuito con più componenti pena il deterioramento o la modificazione del segnale originale. Oppure si possono fare ampli potenti ma che per non deteriorare il segnale in ingresso avranno un costo molto elevato.Certo che poi la potenza è in rapporto diretto con i diffusori che si vanno a scegliere. Sicuramente un Ampli potente può pilotare quasi tutto. Quindi se il budget è medio, meglio ampli di modesta potenza. Poi come hai detto anche tu le amplificazioni ad alta potenza per andare in temperatura e quindi suonare bene impiegano molte ore e direi che questo è un difetto visto il poco tempo a disposizione per ascolti.

[@alessandrobelli6478]

Interessante.. potrei commentare che le jbl erano rilevatrici di un problema nel finale norma.. ma non ho mai ascoltato nessuno.dei 2

[@VelutLunaMusic]

NO, ASSOLUTAMENTE. ---E poi il finale era un North Star, non un Norma...

[@alessandrobelli6478]

@@VelutLunaMusic capisco ma sembra comunque un fenomeno un po esoterico .. certo che ci sono abbinamenti che riescono e altri no ma allora dove sta la bontà dell elettronica? Nell'essere accondiscendente con il diffusore od invece stabile e neutra?

[@francescoconversi7573]

Trovo il parere di guolive "parole sante". Quasi tutto il mondo del professionale si è mosso da tempo verso la amplificazione attiva per i suoi numerosi vantaggi. L'hi-fi, probabilmente per spillare meglio soldi agli appassionati (indottrinati dagli opinion-maker) è rimasto alla architettura tradizionale con amplificatori da costi fuori dalla grazia di dio che poi vanno a pilotare casse con filtri passivi. Non va dimenticato di dire poi che in tutta la catena di riproduzione l'amplificatore è il componente meno critico rispetto alle casse acustiche (per prime) e le sorgenti (per seconde).

[@guolive_g]

Mi permetto di chiosare ponendo due temi magari di approfondimento: il primo tema è la qualità delle amplificazione digitali pro (in generale della parte elettronica) reperibile sul mercato e il secondo se questa tecnologia in classe D o simili sia ormai matura per sostituire definitivamente le amplificazioni tradizionali

[@44-caliber-brain-surgery44]

Ciò di cui questo paese ha bisogno è un buon amplificatore da cinque watt - Paul W. Klipsch

[@lucacorso_audiosystem]

La citazione più bella di sempre ! In una frase c e tutto !

[@Marco.a.55]

​@@francescodali224 credo che non si debba generalizzare. Molti, come me, hanno amplificazioni possenti, ma sono quelli che servono per la tipologia di diffusori in gioco, senza per forza farsi sentire nel paese vicino. Per una coppia di AR3a, ancora gagliarde, nell'ascolto di un'orchestra sinfonica classica il sostegno di una potenza adeguata è indispensabile, altrimenti non si distingue il pianissimo dal pieno d'orchestra. Per spiegarmi: ho ascoltato in questi giorni l'overture della "Gazza Ladra"di Rossini, quella del "Tannhäuser" di Wagner, "Les Préludes" di Liszt. Ma anche "Atom Hearth Mother" dei Pink Floyd. Senza un'adeguata potenza, anche senza salire con i dB, avrei ottenuto un ascolto assai scialbo con una dinamica affatto piatta. Certamente con le Klipsch non serve, efficientissime come sono (e bellissime, stupende!). Se avessi iniziato con quelle, 40 anni fa, non avrei il finale che ho ora. Le trovai ai tempi, ma le mie tasche si potevano permettere due AR6 semi-sfondate, che piano piano ho fatto sistemare, che poi andavano anche con 30W, dure come muri, ma che si esprimevano al meglio con 100W o più. E alle AR ci ho fatto poi una malattia. La vita cos'è mai...si fanno scelte... si prendono strade... Le AR3a sono qui, non le butto di certo... Però le Klipsch... ahh, che incanto! Che presenza!

[@cesareduro9899]

JBL L 112 le mie casse, le faccio andare con un Sansui AU-D11 e non mi posso lamentare, anche se con il Mac suoneranno ancora meglio.

[@stefanofornero386]

Potrei parafrasare " la potenza non è mai troppa ... se in classe A " di fatto utilizzo amplificazione che è della stessa " linea evolutiva " del Cabre AS-101 / AS-102

[@luigifrancesco7885]

Bravissimo preparazione ecc ma se posso fare un appunto 🙂 video troppo lunghi che a volte non guardo solo per la durata 👍

[@VelutLunaMusic]

me ne rendo conto... ma io sono fatto così... :)

[@gilgalaad80]

@@VelutLunaMusic io li vorrei anche più lunghi, a volte... :)

[@amass74]

Sotto i 60 minuti sono solo introduzioni al discorso, 😃 ci vorrebbe una serie intera sul concetto di ascolto e delle sue infinite declinazioni

[@viaggincroazia]

Sono davvero pochi gli argomenti che si possono ridurre alla durata media di un video, perlomeno per qualcuno che ha competenza e davvero qualcosa da dire.

[@andandoandando]

Luigi I video di marco Lincetto più sono lunghi e più bruciano il tempo quando li guardi … provare per credere