Come l'aviazione è diventata così sicura - Piloti e Human factor [Parte 2]

L'aviazione conosce un periodo di indiscutibile sicurezza, il rateo di incidenti relazionato al numero di voli totali è in costante decrescita. Come si è raggiunto questo eccellente risultato?
In questa seconda parte parliamo di errori e gestione degli errori.
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[@raoultampelli6827]

Questo video è stato utile come tutti tra l'altro

[@lorenzocardone3860]

Sei un grande, grazie mille per questi video

[@enricodedominici6218]

Ottimo, nel mio settore si parla molto e prima di una azione di discutono tutti i dettagli anche se dopo tante volte le linee guida sono le stesse, mai rilassarsi perché dalle volte si sbaglia x eccesso di sicurezza. Auguro sempre Tanta Salute e un risentirci e perché no se organizzi un meeting un Rivederci !!!

[@giuseppecosseddu9692]

Grandissimo! Complimenti!! Ti seguo sempre con interesse e passione!! Grazie😊😊

[@edogiglio3220]

Molto interessante, grazie!

[@giuseppepapa2892]

Sei meglio di Alberto Angela, non riesco a smettere di guardare i tuoi video, complimenti 😉

[@asolime]

Ciao Pasquale, nel ringraziarti dei video sempre interessanti che fai volevo porti un quesito. Riusciresti a tempo debito ad analizzare con oggettività l’f35? Un aereo che è stato sulla bocca di tanti ma del quale non ho mai avuto un’analisi priva di “interesse politico”. Grazie e buona giornata!

[@erisk3488]

Ciao, bel video!! Volevo avere informazioni su quante domande ci sono negli esami dei rispettivi ppl cpl e atpl e volevo sapere, se le domande possono capitare le stesse nell cpl come nel ppl grazie :)

[@giuseppecosseddu9692]

Posso chiederti di approfondire il discorso relativo alla manutenzione degli aeromobili civili e sulla preparazione di piloti e personale di bordo? Grazie Pasquale! Sei grande

[@LordMeltdown]

molto interessante

[@DavidPerucchini]

Ma quella bellissima t-shirt non c'è sul tuo shop

[@giogio2721]

Puoi fare un video prova sugli aerei? Farci domande a tempo?

[@antiocodablisi722]

Sarebbe interessante anche un video sulle ragioni che portano a togliere la licenza ai piloti.

[@robertosodderland]

Wow un canale scientifico che è arrivato ai 100000 iscritti ❤🎈😜

[@pietro3074]

Pasquale cosa ne pensi dello human factor del volo Alitalia 404?? Della mancanza di fiducia del pilota nel suo primo ufficiale?? Ciao

[@lucascauebazzanilima8073]

Ciao Pasquale volevo chiederti se per diventare piloti è meglio andare in un liceo scientifico o in un istituto tecnico aereonautico e poi om ina scuola di volo, è importante visto che tra poco dovrò scegliere la mia scuola superiore

[@francescomarrazzo6994]

Ciao , per la tua domanda ti consiglio la visione di questi video. kzbin.info/www/bejne/a3vap6aDZ7ymadU (Come si diventa piloti di linea) kzbin.info/www/bejne/rp20dHd5hdJsd5I (In cosa bisogna "essere bravi " per fare i piloti di linea kzbin.info/www/bejne/nomwpoCqpayarqc (La formazione del pilota di linea - intervista all'istruttore di volo)

[@lucascauebazzanilima8073]

Grazie francesco

[@stefanotorelli3688]

nei video di questo tipo devi mettere una check list di demo.

[@flint6515]

Allora vediamo se riesco ad esprimermi in modo semplice. Premesso che il video è molto interessante e che ovviamente l'argomento "sicurezza" sta a cuore anche a chi ha fifa di volare, vorrei chiedere come mai viene sempre preso come parametro di sicurezza il rapporto tra ore di volo ed incidenti e mai quello tra incidenti e vittime. Mi spiego meglio: è vero che in aeronautica ci sono pochissimi incidenti in volo rispetto al numero di velivoli in viaggio ogni momento, ma nel momento in cui in volo capita un incidente, esiste una statistica sulle chance che le cose non vadano per il verso troppo sbagliato? Grazie mille

[@ClassicalMusicAndSoundtracks]

Ti sbagli, le statistiche sono basate sul numero di morti per kilometro di viaggio, per ora di viaggio e per numero di viaggi. L'aereo è il mezzo trasporto più sicuro in base al numero di morti per kilometro, il terzo mezzo più sicuro (dopo bus e treni) in base ai morti per ore di viaggio e in terz'ultima posizione per numero di viaggi. L'ultimo criterio statistico (morti per numero di viaggi) però è poco utile, perché per fare la statistica viene considerato "il tipico viaggio con il mezzo di trasporto esaminato" e il tipico viaggio in automobile consiste di pochi kilometri. Quindi il tipico viaggio in aereo equivale a tanti tipici viaggi in automobile. Un confronto appropriato sarebbe confrontare viaggi in aereo di migliaia di kilometri con viaggi in automobile di migliaia di kilometri e in sostanza questo lo fa il criterio del numero di morti per kilometri di viaggio. en.wikipedia.org/wiki/Aviation_safety#Transport_comparisons Queste statistiche sono un po' datate. Io utilizzando i dati a disposizione mi sono fatto delle statistiche personali per gli ultimi anni (2010-2019), utilizzando il numero di passeggeri trasportati e il numero di morti. Ebbene, dai miei calcoli risulta che a livello mondiale (che include anche paesi del terzo mondo) muore un passeggero ogni 10'000'000 di passeggeri trasportati, mentre considerando solo l''Unione Europea muore un passeggero ogni 22'000'000 di passeggeri trasportati. Se si viaggia nell'Unione Europea quindi la probabilità di morire per incidente aereo sul singolo viaggio è di una su 22'000'000. Ho poi utilizzato questo dato per calcolare la probabilità che ha un pilota di morire sull'arco della carriera. Assumendo che un pilota faccia, nell'arco della sua vita, 35'000 voli, la sua probabilità di morire per incidente aereo è pari a 1 su 666. Le statistiche americane dicono che la probabilità di morire per incidente di auto sull'arco della vita è di 1 su 600 circa. Alla fine mi sono fatto l'idea che la pericolosità di viaggiare in aereo è simile a quella di viaggiare in automobile, solo che un pilota alla fine della sua carriera ha fatto molti più kilometri rispetto all'autista di un taxi, magari ha girato il mondo. Quindi si torna alla questione dei kilometri: in rapporto ai kilometri percorsi l'aereo è più sicuro.

[@flint6515]

@@ClassicalMusicAndSoundtracks Intanto grazie per la chiarezza ed esaustività della risposta! Le statistiche da te citate sono tutte validissime e inconfutabili finchè sostenute da documentazione, quindi ribadisco il grazie. La domanda mia però è una: esiste una statistica che indichi i sopravvissuti in percentuale per ogni incidente facendo una statistica per i vari mezzi motorizzati (treno, auto, aereo ...)? Ogni 100 incidenti d'auto quante perdite? Ogni 100 incidenti d'aereo quante perdite? Questo a mio avviso darebbe un'ottima risposta in merito all'eficienza dei vari apparati di sicurezza più che alla sicurezza intrinseca dei mezzi. Sarebbe interessante :) Grazie ancora e buona serata

[@ClassicalMusicAndSoundtracks]

​@@flint6515 a cosa ti serve sapere qual'è la probabilità di sopravvivere SE si verifica un incidente? Quello che ti serve sapere è qual'è la probabilità di morire in generale e a questo quesito ho risposto nel commento precedente. Un altro dato che può razionalmente interessare invece è la probabilità di avere un incidente (anche non mortale), perché un incidente anche se non mortale può comunque essere traumatico. Ebbene, negli ultimi anni a livello mondiale si sono verificati 2-3 incidenti per ogni milione di partenze. Invece la probabilità di morire in un incidente aereo sul singolo volo, come abbiamo visto nel precedente commento, è pari a 1 su 10'000'000 (a livello mondiale) e 1 su 22'000'000 nell'Unione Europea. Quindi avendo questi dati, si può dedurre che nella maggior parte degli incidenti aerei la gran parte delle persone si salvano. Ovviamente se un aereo si schianta a 400 Km/h contro una montagna è praticamente impossibile che ci siano sopravvissuti, ma il punto è che nella maggior parte degli incidenti aerei l'impatto non è così violento, perché il tipo di incidente relativamente più frequente è il cosiddetto "crash landing", cioè un atterraggio venuto male. In atterraggio la velocità dell'aeromobile è ridotta, così come lo è l'altezza a cui si trova l'aereo, quindi in questo tipo di incidenti spesso l'aereo non viene distrutto. La regola è più o meno questa: se l'impatto è tanto forte da distruggere l'aereo (hull loss) allora la maggior parte delle persone muoiono, se invece l'aereo rimane sostanzialmente integro allora molte persone sopravvivono. Infatti la probabilità a livello mondiale che un aereo vada incontro a un incidente distruttivo (hull loss) è di 1 su 10'000'000... che, guarda un po', coincide con la probabilità che un passeggero ha di morire. Per concludere, bisogna spiegare anche cosa si intende con "incidente aereo". Faccio qualche esempio. Un aereo della Ryainair nel 2018 ha fatto una manovra brusca e un passeggero si è rotto una gamba. Questo episodio è stato inserito nella lista di incidenti aerei e quindi rientra nelle statistiche. Sempre nel 2018 un aereo nel Regno Unito ha sbattuto violentemente la coda sulla pista durante l'atterraggio. Nessuno è morto, nessuno si è fatto male, ma l'episodio è stato inserito nella lista degli incidenti aerei e quindi nelle statistiche. Sempre nel 2018 a un aereo è ceduto il ruotino anteriore del carrello durante l'atterraggio a Varsavia e quindi il muso dell'aereo è caduto a terra. Nessun morto e nessun ferito, ma rientra nelle lista degli incidenti aerei e quindi nelle statistiche. Quindi tornando al dato sopra, cioè che la probabilità di avere un incidente aereo sul singolo volo è è pari a 2-3 su 1'000'000, bisogna specificare questo include per la gran parte cose sostanzialmente irrilevanti come gli esempi che ho fatto appena sopra, ma è innegabile che anche quelli siano incidenti e che possano farti avere dei momenti di panico o un osso rotto. Uno dei motivi più frequenti di ferimenti di passeggeri o personale di bordo è legato alla turbolenza. Se vuoi sapere qual'è la probabilità invece di sopravvivere a un incidente aereo di quelli tosti (quelli che uno si immagina quando si parla di incidenti aerei, cioè un aereo che precipita) allora la risposta qui è piuttosto semplice: se qualcuno sopravvive è semplicemente perché quando la sua anima è arrivata all'inferno il diavolo gli ha tirato un calcio in culo e l'ha rispedita nel suo corpo. Il punto però è che è molto improbabile che un aereo precipiti, perché gli aerei sono opere altamente ingegneristiche e i piloti sono molto preparati ad affrontare i vari problemi tecnici che si possono presentare. Ci sono poi delle procedure e delle regole rigide che fanno in modo di evitare il più possibile di finire nei guai. Gli aerei di linea hanno due motori e possono volare con uno solo. Il sistema elettrico è alimentato da un generatore in ciascuno dei due motori. Se un motore si rompe, c'è sempre l'altro motore che fornisce energia e se entrambi i motori si rompono c'è sempre l'APU. Se anche l'APU non è disponibile, alcuni aerei (tra cui il 767) ha anche a disposizione un'elica che viene estratta dalla pancia dell'aereo e produce energia elettrica sfruttando l'energia eolica. Le ali di un aereo sono resistenti e flessibili allo stesso tempo. Le vibrazioni/turbolenze non le fanno rompere e nella maggior parte dei casi l'impatto di un volatile sull'ala non fa altro che scalfire la pittura. Il volo di per sé è rischioso, ma proprio perché è rischioso gli ingegneri progettano delle macchine spaventose.

[@Falcone-en4wl]

Te lo avranno già chiesto un migliaio di volte, ma che aeroporto è quello sullo sfondo, ripresto dall'alto, con un Concorde parcheggiato nel piazzale?

[@firstcapt75]

Falcone 1967 ciao, si tratta di una veduta aerea dell’aeroporto di Bari su cui Pasquale ha applicato una serie di modellini :)

[@firstcapt75]

Falcone 1967 a proposito, in questo video puoi vedere la presentazione del nuovo fondale :) kzbin.info/www/bejne/f5SsopWJbbiaaZo

[@Falcone-en4wl]

@@firstcapt75 Grazie. mi sembrava un'aerostazione un po' piccolina per avere davanti Concorde, A380 e vari b747 (anche la scala avrebbe dovuto insospettirmi!)

[@Falcone-en4wl]

@@firstcapt75 Grazie.

[@firstcapt75]

@@Falcone-en4wl di nulla :)

[@danieledanny9625]

tra 3 gg devo prendere un aereo per new york,ho un ansia che mi mangia.Ho sempre volato,ma mai un volo transocenico,l'idea di sorvolare l'oceano mi terrorizza,un guasto,un incendio,fumo in cabina....mi vengono in mente tutte,ho paura che nemmeno salirò ma avrei problemi con mia moglie....! la cosa bella è che io volevo fare il pilota,se vedete i mii video,anni fa mi ero anche approciato per fare il PPL,poi per vari motivi ho interrotto,ma non per paura.Ora è cambiato tutto,ho il terrore e non so come fare

[@firstcapt75]

Ciao Daniele, vista la passione saprai senz'altro che i piloti sono addestrati per gestire tutte le situazioni anomale e saprai anche che un volo che sorvola l'oceano può essere fatto solo se vi sono le opportune certificazioni ETOPS e la rotta viene calcolata affinché l'aereo sia sempre entro i limiti della propria certificazione. In aviazione nulla è lasciato al caso. Quindi, se hai sempre volato, il mio consiglio è quello di sederti e rilassarti perché sarà un volo come un altro, nulla di più e nulla di meno :)

[@danieledanny9625]

@@firstcapt75 si questo mi rincuora... Sarà la mia mente che va a cercare sempre il pericolo ora e forse ho visto troppi documentari sugli incidenti aerei Tra l'altro guardando le rotte dall'italia verso gli usa, noto che volano vicini la Groenlandia almeno all'andata, forse proprio per la sicurezza?

[@firstcapt75]

@@danieledanny9625 ciao, sono due i principali motivi: il primo è perché la terra è pressoché sferica (geoide schiacciato ai poli) e quindi la rotta che si segue è una rotta ortodromica ovvero la rotta più corta. Sulla cartina questa risulta curva e sembra apparentemente più lunga solo perché la cartina è in realtà deformata in quanto è la rappresentazione in piano di una sfera. Una volta stabilita la rotta più corta le compagnie devono comunque tenere conto della certificazione ETOPS. In parole povere un aereo che percorre una determinata rotta deve sempre trovarsi a non più di 60 minuti da un aeroporto alternato su cui dirigersi in caso di problemi. La certificazione ETOPS permette ad un aereo di trovarsi a distanze superiori di 60 minuti fino ad un massimo che è rappresentato appunto dalla certificazione ottenuta (es ETOPS 120 permetterà all’aereo di trovarsi a non più di 120 minuti di distanza da un aeroporto) anche nel caso di un motore inoperativo. Quindi la rotta viene stabilita per essere la più corta e poi adattata per essere sicura in termini di certificazione ETOPS. Ovviamente poi sono molti altri i fattori che influiscono nella decisione delle rotte, ma questo è giusto semplificare i concetti per quello che ci interessa Se vuoi approfondire questi argomenti ti lascio alcuni video di Pasquale: kzbin.info/www/bejne/m3XRmHh8o5KigdE (Perché le rotte aeree sono curve?) kzbin.info/www/bejne/oHKwcqeErZelerc (Come si decide la rotta da seguire sugli aerei?) kzbin.info/www/bejne/qpbZdYV6bNCjfM0 (Perché non si sorvola l’Antartide?) In particolare nell’ultimo si fa riferimento alla certificazione ETOPS. Ciao :)

[@danieledanny9625]

@@firstcapt75 grazie mille per le dettagliate spiegazioni. Non sapevo di questa certificazione. Certo penso sempre che cmq chi pilota sa quello che fa. Speremu ben dunque 😁

[@firstcapt75]

daniele borbotti di nulla e goditi il volo che finché si sta lassù, si sta bene 😉👋