Aggiungo al discorso delle motivazioni che purtroppo la stessa forma mentis l'ho ritrovata nel mondo del lavoro. Lavorando in consulenza in Big 4 mi aspettavo di trovare quantomeno un ambiente meritocratico, invece si va avanti a "x" anni di esperienza e referenze, mai nessuno che mi abbia chiesto che risultati ho ottenuto con il mio lavoro. Valutazioni dei dipendenti/capi fatte in modo non trasparente e neanche completamente anonimo. Sembra veramente che l'unica sia scappare in Irlanda.
@fabiomedda36 Жыл бұрын
Bellissima chiacchierata. È bello vedere che esistono persone, in Italia, che dicono le cose come stanno
@aiolos000 Жыл бұрын
grazie, prof., grazie Rick, grazie Alessandro
@aiolos000 Жыл бұрын
45:00 concordo col prof.: nella mia non brillante vita universitaria, ricordo come fosse stato premiante lo sforzo - non sempre coronato dal successo - di parlare in modo semplice, ma con parole legate ad una rete di parole ed esprimendo concetti legati ad altri concetti; una rete impegnativa da tessere, ma che può salvare da salti nel vuoto. Siete incredibili: già la qualità di partenza era alta, ma, mano che andate avanti, la incrementate sempre.
@reptileita Жыл бұрын
Io ho vinto l'ultimo concorso ordinario per matematica e scienze alle medie. Quindi ho potuto vedere da vicino una realtà di cui la maggior parte delle persone ha al massimo un ricordo sbiadito. Il problema delle scuole medie è l'eterogeneità dell'utenza e il modo in cui viene declinata "l'Inclusione" (maiuscola non a caso). L'Inclusione fa sì che chiunque debba essere portato avanti, indipendentemente da quanto sia "disruptive" il suo comportamento. Questa è la principale differenza con la scuola di 20-30-40 anni fa: dal punto di vista didattico, dell'organizzazione del curricolo, dei tempi e degli spazi non è cambiato niente. Quello che è cambiato è che chiunque, indipendentemente da ogni altro giudizio disciplinare (nel senso sia di comportamento, sia di conoscenza della materia), deve raggiungere il successo formativo. La conseguenza di tutto questo è che la dispersione scolastica esplicita si è dimezzata rispetto agli anni novanta, trasformandosi per la maggior parte in dispersione implicita. Il problema è che mentre la dispersione esplicita danneggia il singolo studente svantaggiato/scarso/demotivato, quella implicita danneggia l'intero gruppo classe e il sistema in toto. L'inganno più crudele è che la scuola tende a medicalizzare gli studenti difficili con piani didattici personalizzati (o simili)... Quindi formalmente l'insegnante fornisce una "didattica individualizzata" nei confronti delle diverse realtà presenti all'interno della classe. A sentir parlare gli esperti di inclusione, questo è il "fiore all'occhiello" della scuola italiana, il motivo per cui "siamo meglio" di tutti gli altri paesi. Ovviamente, "didattica individualizzata" si traduce in: "chiudo entrambi gli occhi sulle lacune del soggetto fino a che non fa qualcosa di eclatante tipo mettere le mani addosso a un compagno".
@giovannitemporin6734 Жыл бұрын
boh io con le invalsi mi son sempre divertito molto, non li trovavo per niente difficili, ma mi rendo conto solo ora che molti avessero difficoltà. È grave però che gli studenti abbiano problemi con gli invalsi. Ed è vero gli insegnanti denigravano questi test.
@AndreITA777 Жыл бұрын
21:58 esiste già, si può a giugno consultare il proprio risultato
@robertopannocchia3356 Жыл бұрын
Con i partiti che non vanno più in là di un progetto politico basato sul compiacere i diversi gruppi di elettori o sul contare i like sui social, come ci si può mai aspettare che affrontino un obiettivo a 10 anni da ora, specie se uno dei loro gruppi elettorali ha aspirazioni contrarie seppur insostenibili?
@federizz686 Жыл бұрын
Un paio di anni fa ho replicato un paper (Angrist, Battistin, and Vuri 2017) che faceva uso degli invalsi. Erano partiti dalla classica research question "la grandezza delle classi ha un impatto sugli outcomes educativi?" e i dati li hanno deviati alla conclusione che nel Mezzogiorno più insegnanti facevano shirking nel correggere gli invalsi. Per fortuna, da quello che mi ricordo (potrei sbagliarmi però), adesso gli Invalsi sono PC-based, quindi almeno sul versante della correzione non dovrebbero esserci manomissioni.
@alfiosperti619 Жыл бұрын
Puntata leggera e divertente ricca di spunti di riflessione molto interessanti. Sul Prof. Odifreddi, ai tempi del confronto con il Prof. Boldrin sulla guerra in Ucraina, io (nonostante la pensassi esattamente come quest'ultimo), rimasi perplesso sul suo atteggiamento nei confronti del matematico, percepivo una specie di sua "antipatia a pelle", che non mi spiegavo. Poi ho raccolto e messo insieme i piccoli frammenti con cui in varie occasioni il Prof. Boldrin ha sostanzialmente ricostruito "il perché" della sua opinione su Odifreddi (ed altri), e tutto ora mi è più chiaro e comprensibile. Prima avevo un'opinione che era più simile ad essere un fan di Odifreddi (anche se non capivo come mai, una persona così intelligente e che non potevo mai considerare al di fuori della buona fede, in sua coscienza, non vedesse l'infondatezza posta alla base delle sue posizioni "pacifiste"), più che ad un ammiratore critico. Ora continuo a stimarlo per le sue posizioni ed il suo impegno in difesa della laicità dello Stato (per me partì tutto da lì, nei primi anni del 2000), ma ho rivalutato molto la mia opinione generale. Anche questo, sto imparando, significa esercitare il senso critico, perché noi spesso tendiamo a crearci i nostri modelli ideali e li immaginiamo sempre perfetti e nel giusto (o almeno così ci piacerebbe che fosse), ma non è così, può essere senza dubbio ci può essere la persona che non ti "delude" mai intellettualmente e se lo fa, lo fa perché semplicemente ha un'idea diversa, mentre ci resti male quando capisci che dietro l'idea non c'è la buona fede, ma la difesa ad oltranza di un'ideologia, oppure la difesa di una posizione, o qualunque altra cosa che rende l'idea manifestata un mero pretesto. Questo lo scrivo per agganciarmi al discorso del "personaggismo" che avete fatto, per cui una persona subendo il fascino che circonda il personaggio può davvero ritrovarsi con le fette di salame sugli occhi.
@alfiosperti619 Жыл бұрын
@@aureliosaulini-rh9dw perdonami tu, ma ti pare che io abbia scritto da qualche parte che neutralità e pacifismo siano disvalori? In ogni caso sul pacifismo sono d'accordo, con una serie di puntualizzazioni che non aggiungo e che reputo ovvie, come reputo ovvio non avallare il sillogismo pacifismo=non aiutare Ucraina nel caso specifico, perché se il discorso che stai facendo invece è questo, sei tu che stai portando il termine "pacifismo" in un luogo del tutto arbitrario, mettendoci la bandierina sopra. Sulla neutralità sarei molto cauto nel fornirgli un'accezione positiva: è una posizione, e per me spesso (quasi sempre), molto opinabile.
@alfiosperti619 Жыл бұрын
@@aureliosaulini-rh9dw Io invece credo che bisognerebbe fare più attenzione a non usarle a sproposito, le parole. Penso che il concetto di "pace" sia spesso utilizzato (mi riferisco sempre al conflitto ucraino) da molti intellettuali nostrani, come un feticcio ideologico che porta quantomeno a fraintendimenti, se non a sfociare nel sostegno di tesi strampalate. Questi si dicono pacifisti ed obiettano, sostanzialmente: "Ma come, noi vogliamo la pace e voi ci date dei filo-putiniani?". Ma la pace, eccetto Putin a quanto pare, la vogliono tutti. E quando loro si dicono "pacifisti", fanno qualcosa di ben peggiore rispetto a ciò che recriminano, perché affibbiano subdolamente, a tutti gli altri, posizioni guerrafondaie. Ma così non è, e il concetto di pace deve essere per un attimo tolto dal tavolo della discussione perché, seppur restando fine ultimo condiviso da tutti, porre la questione nell'ottica pacifisti/guerrafondai, distorce da quello che poi è il nocciolo del problema. La pace la vogliamo tutti, e c'è poco da aggiungere su questo. Ma, al netto di questa che dovrebbe essere un'ovvietà, la pace non c'è. Il fatto stesso che ci sia un'aggressione da parte russa, che provoca morte e distruzione, ha già tolto la pace da quel teatro, la pace concreta (non l'aspirazione teorica, ed è ben diverso), è stata spazzata via dalla discussione: ma non come concetto con cui sciacquarsi la bocca, l'ha proprio tolta arbitrariamente dalla vita delle persone, che ormai vivono assediate e sotto attacco. Vivono morte, sofferenza, violenza, soprusi, bombe, dolore, devastazione, drammi, crolli, sangue, schiaffi, stupri, esecuzioni, proiettili, calci, crimini. Questo è tutto, fuorché "pace". E su questo che va aperta, con onestà intellettuale, la riflessione. Allora il punto è: in una situazione di aggressione da parte di un regime dittatoriale nei confronti di un Paese europeo (no, non ho scritto dell'Ue, ma geograficamente europeo lo è senz'altro, e che aspirava, ed aspira, ad entrare nell'Unione), libero e democratico, come dovremmo comportarci? Sostenerlo nella sua resistenza o lasciarlo soccombere in balìa dei soprusi, delle voglie e degli appetiti di un despota? Considerando, poi, che Ucraina stessa vuole resistere e ci chiede aiuto, perché non si è dimostrata un Paese che vuole arrendersi all'invasore, né ha mai dato segnali in quel senso, tutt'altro... allora cosa fare? La "pace", in senso astratto, quindi, è chiaro che c'entra tanto quanto i cavoli a merenda e, in questa chiave di lettura, solo la risposta a quella domanda, nella prospettiva in cui è stata posta, credo sia utile per smascherare tanta falsa retorica pseudo-pacifista. Perché per come è stato turbato l'equilibrio della pace con un atto unilaterale e aggressivo, ad oggi non sostenere Ucraina significa appoggiare l''aggressione e parteggiare per il dittatore: per carità può essere una scelta ma che si dica chiaramente, non può essere vestita con l'abito buono del "pacifismo". Si abbia almeno il buon gusto di dirlo apertamente, perché questo lavarsi la coscienza nel pozzo pseudo-pacifista è, francamente, stucchevole. Tra l'altro, se vuoi davvero aiutare mandi ciò che serve: che discorso fai? Se mi brucia casa e ti chiedo acqua e secchi, sai quanto mi aiuti se me li neghi e mi porti ciambelle e fazzoletti? Ma per piacere.
@alfiosperti619 Жыл бұрын
Tra l'altro ti faccio notare un'altra cosa: noi ripudiamo la guerra, eccetera, Ucraina non voleva una guerra e non la stava facendo, poi arriva Russia e fa proprio quello per cui voi "pacifisti" (devo obbligatoriamente virgolettare), vi scandalizzate giustamente: usa la guerra come strumento di risoluzione per le controversie internazionali. Che facciamo? Cioè qualcuno la guerra l'ha materializzata e nessuno la voleva: ora che si fa? Perché non reagire, non difendersi o non sostenere, non sono opzioni nemmeno per gli Stati democratici che ripudiano la guerra come il nostro, perché se così fosse il primo con la fionda in mano sarebbe il signore del mondo, chiaramente non può funzionare no? Vedi che è solo retorica pseudo-pacifista, vedi che in sostanza è "io sto con l'aggressore"? Siamo adulti, no, non raccontiamoci le barzellette.
@alfiosperti619 Жыл бұрын
@@aureliosaulini-rh9dw no non uso a sproposito infatti l'aiuto che chiede Ucraina è militare, lo fa dal primo momento, quindi se vogliamo aiutarli vanno armati, senza dubbio e senza fraintendimenti. Vuoi aggiungere brodo al minestrone mettendo in mezzo tutti i teatri di guerra in giro per il mondo? Possiamo farlo, ma a che pro? Innanzitutto se esprimo un parere su questa vicenda specifica non significa che sia felice di tutte le altre. Ma, non puoi non vedere anche la differenza "sentimentale" e l'impatto che crea una situazione rispetto ad un'altra, è innegabile: se senti la notizia di un'aggressione in una casa in Messico ti dispiace, se senti la stessa notizia che riguarda casa di tuo cugino a 100 metri, beh sei emotivamente più coinvolto, credo sia anche normale come cosa. In ogni caso, ripeto, tutte le aggressioni a danno di paesi liberi da parte di regimi dittatoriali sanguinari sono da condannare e fermare sempre se possibile. Non vedo il nesso.
@alfiosperti619 Жыл бұрын
@@aureliosaulini-rh9dw ho scritto "non difendersi VIRGOLA NON SOSTENERE", in questo caso visto tutto ciò che ci eravamo già detti, per logica, dovevi tenere "non sostenere" della frase, ma tu leggi e... vabbè, capisci e tieni ciò che vuoi. Infine io avevo solo espresso una mia opinione e non volevo tirarla per le lunghe, poi arrivi tu con la tua missione di, non so... proselitismo polemico? Insomma arrivi per evangelizzare, ma ti ringrazio, rifiuto gentilmente la Parola e resto della mia opinione. Chiudo qui, non ho alcun interesse nei battibecchi sterili. Buon proseguimento.
@fbarbieribologna Жыл бұрын
No Ric. Se non accetti i presupposti che invarsi è una Misura e basta. Non devi cercare di falsarla con la richiesta di impegno specifico sulla prova. Dopo che hai i risultati della Misura e vedi le criticità interverrai dove serve per migliorare. È banale teoria dei siatemi
@8infinito8 Жыл бұрын
_Santa-in-che?_ è bellissima 😂😂
@MicheleTomassini Жыл бұрын
Sul tema del lasciarsi incantare dall'eloquio, non potrebbe esistere anche, soprattutto in politica, un dovere dell'eloquio convincente anche da parte di chi ha dalla sua conoscenze e capacità di usarle in modo corretto? Nel caso, un dovere che ha come rovescio della medaglia il diritto per il "popolo sovrano" - parlando di politica - di non aspettarsi che debba andare ogni singola volta a verificare la "supercazzola" di turno?
@sebylu Жыл бұрын
Buongiorno. Feynman diceva anche che chi ti dice che ha capito la meccanica quantistica non ha capito veramente nulla perché non è possibile “capirla” ed è la verità! Invece, da studioso cinquantacinquenne di matematica e fisica, posso testimoniare a partire da altri interventi su KZbin che il Prof. Boldrin ha una grandissima cultura matematica teorica, oltre che economica, e gli faccio nuovamente i miei complimenti.
@roccogennari2545 Жыл бұрын
Creo che la questione mediatica sia legata allo star system e nulla più, come dite voi... E' un sistema che genera casino, perché comunque qualcuno ti dirà, hai sentito Rovelli, ha ragione, quello è un fisico, è un mente illuminata. Il problema è appunto che ci sono molte persone che non hanno capacità critica.
@claugrostube Жыл бұрын
..posso suggerire di ridurre il personaggismo nelle vostre presentazioni.. e posso chiedere di dare giudizi (spt su altre persone) meno sommari e più motivati .. anche per😊 facilitare comprensione e non puntare su effetto slogan.. umilmente grazie
@giovannitemporin6734 Жыл бұрын
sono d’accordo con il tizio in basso a sinistra (di cui colpevolmente ignoro il nome). A me piaceva fare le prove invalsi perché le vedevo come “la settimana enigmistica”, ma mi rendo conto che era una visione del tutto mia e personale rispetto ai miei colleghi che le facevano con me.
@primosoma Жыл бұрын
“A vitória é uma questão de geopolítica. O segredo é ir de um tempo abstrato para um tempo concreto.” Cit. José Mário dos Santos Mourinho Félix
@MicheleBoldrin Жыл бұрын
Quando sono deficienti sono anonimi, oramai e' una specie di rule of thumb quasi perfetta.
@primosoma Жыл бұрын
@@MicheleBoldrin confermo, sono un deficiente. E, purtroppo, lo resto anche mettendo il nome. Però, in fin dei conti, si può considerare un "commento tattico", non aggiungo nulla ma neanche tolgo. Ma siccome ha infastidito prometto che mi lego le mani e non lo faccio più.
@AndreITA777 Жыл бұрын
Ma solo da me le invalsi fanno ridere come difficoltà?
@carminoski Жыл бұрын
monumentale Boldrin nella critica sul sistema compartimentalizzato della scuola e anche della societá italiana, per cui in italia se hai un titolo di studio in un ambito X allora puoi parlare solo di X e chi dice qualcosa su X e non ha quel titolo allora non puó parlare. Una stronzata siderale che va avanti da decenni.
@Andrea-rq9bl Жыл бұрын
La cosa divertente è che poi la stessa gente ti dice “eh ma vedi Rovelli che è un grande fisico dice ce che è colpa della Nato” come se l’essere un fisico di rilievo validasse in qualche modo la sua opinione. L’incoerenza come tratto culturale distintivo
@carminoski Жыл бұрын
@@Andrea-rq9bl é proprio come si dice nel video. Ci sono delle persone a cui, senza un vero motivo fondativo, é concesso parlare e dire "le cose sono cosí o cosá" come veritá assolute e incontestabili. E altri a cui non é concesso lo stesso privilegio, sebbene magari abbiano studiato (per i fatti loro) e saprebbero argomentare su questo o quell'argomento.
@carminoski Жыл бұрын
@@giorgiomenegazzi-kk1po ma veramente nella discussione che si fa nel video ci sono diversi argomenti e anche argomentazioni. Se non li hai colti credo sia un tuo problema. Qui si commentava proprio il contenuto del video. Pertanto trovo piuttosto superficiale e intenzionalmente attaccabrighe il tuo commento. Ma sbagli destinatario, con me attacchi poco
@MicheleBoldrin Жыл бұрын
L'abbiamo appropriatamente bannato. Per gli idioti attaccabrighe ho tolleranza zero oramai.
@orfeopezzotti Жыл бұрын
Mio commento tattico
@canaja76 Жыл бұрын
ecco dov'era finito dick dastardly
@francescodarin8100 Жыл бұрын
Mah Quindi da un lato si pongono quelli che ritengono che solo un esperto possa trattare una questione definiamola specialistica E sull'altro quelli che ritengono che ognuno, meglio se dotato di qualche caratteristica da personaggio pubblico , possa disquisire su tutto. Quindi Burioni che si trincera dietro i suoi specialismi e meglio di Rovelli metterei Maradona che disquisisca di politica - faceva più bella figura di Rovelli. Premetterei che stia praticamente nelle linee guida scolastiche che il tema - l'uso del linguaggio - nella concezione italiana sia la massima prova delle capacità logiche epperò proprio essendo la summa richiederebbe che l'intero sapere acquisito venga permutato in un testo. Quindi unire a catena tra loro ipotesi lontanissime e saperi diversi viene premiato. Per esempio, alla Lacan, trattare la fisica quantistica in quanto rintracciabile in Pirandello sarebbe ottimale o Picasso e la predizione intuitiva della relatività generale ecc. ecc. - poi manca sempre un Sokal che distrugga le tesi. E quindi l'intellettuale ignorante è chi sa scrivere bene senza sapere nulla di cosa tratta: il giornalista. Che in Italia più che altrove non è esperto di nulla epperò sa tutto perchè appunto "sparla bene". Questa idea che la logica stia nel linguaggio indipendentemente dall'uso della logica stessa è crociana. Inversamente dai modi in cui la realtà entri dagli occhi e il linguaggio la metabolizzi qui siamo in quel caso in cui la realtà esca direttamente dallo bocca - è il verbo che la produce. La crea. Il giornalista come fosse quel dio che crei nominando. Solo che nella mia esperienza è negli USA che se cominci a parlare di qualcosa poi ti chiedano di cosa ti occupi e se sei uno specialista. Anche se dai un consiglio per il mal di testa poi ti chiedono se sei forse un dottore. Quindi a mio modesto parere Burioni fa l'americano alla Sordi. Spaghetti e ketchup.
@MicheleBoldrin Жыл бұрын
You're confused and confusing
@francescodarin8100 Жыл бұрын
@@MicheleBoldrin e mica penserai che siamo sempre d'accordo.
@MicheleBoldrin Жыл бұрын
No no, non lo pretendo certo. Solo che, in questa istanza - La divisione nei due campi che proponi c'entra nulla e non esiste. Il personaggio puo' essere privatissimo (e.g. te) ma se dimostra con affermazioni corrette una conoscenza della materia si ascolta e considera. Altrimenti, non conoscendoti se non virtualmente, xke' dovrei stare a rispondere. E con questo se ne va l'ipotesi di partenza. - L'idea di legare campi non legabili (nota come multidisciplinarieta') non e' specificatamente italiana, anzi. E', da un lato, cosa utile nella comprensione dei comportamenti umani (psicologia+economia+neuroscienze+storia+antropologia, eccetera) e dall'altro il prodotto di un vezzo pseudo-intellettuale di origine francese (il riferimento a Sokal qui ci sta) - Sul giornalista concordiamo, ma non mi pare il prototipo di per se. Il prototipo e' l'intellettuale opinionista alla Beniamino Placio o alla Cacciari - Ed infine, non so quanto tu abbia vissuto qui ma, decisamente, qui nessuno ti chiede il titolo di studio in circostanze del genere. Si discute e se hai argomenti li porti. Non a caso il titolo DI PER SE non e' requisito per essere professori, lo si diventa per "chiara fama" :) Cheers.
@francescodarin8100 Жыл бұрын
@@MicheleBoldrin Sulla prima figura - chiamiamolo l'autodidatta che ha qualcosa da dire - hai ragione però previa verifica dell'esperto -, solo che nel tuo caso con Burioni in realtà l'esperto sei tu e non lui. E con tanto di titolo. Non sei un autodidatta che ha qualcosa da dire e non viene ascoltato per mancanza di titoli. Burioni usa un argomento fallacie. Poi c'è Rovelli a cui viene concesso di parlare dell'immenso mondo - gli viene data autorità, che è un tema che ti interessa e che io separo dal potere (il Papa ha l'autorità/l'Imperatore il potere - Napoleone è un buon esempio- l'una ha bisogno dell'altro ma è l'imperatore che decide)- pensando che certe abilità si trasmettano da argomenti ad altri automaticamente. Io se devo considerare Rovelli sulla logica dove il tema lo capisco comincio invece a dubitare della sua logica dove il tema non lo capisco. SE su questioni semplici dici fesserie in questioni complesse sospendo il giudizio. Forse ha ammantato anche la scienza di ideologia. Negli USA ci sarò anche la prossima settimana - Boston N.Y. / L.A. per due settimane. Non posso fare statistica però introduco un tema. Quello per cui solo l'esperto si esprima su temi sensibili sui media pubblici e di massa avviene anche in Germania. Le accozzaglie televisive italiane sono proibite. Però possiamo convenire sul fatto che più una società è avanzata e più gli specialismi si ramifichino ed entrino in campo. Se questa ipotesi è vera il mio giudizio su un argomento di cui non sia esperto perde costantemente valore. Se prima andavi da un prete per qualsiasi bisogna poi ci vai sempre meno. Su Cacciari e company, sarebbe ancora quella presunta autorità che gli permette di trattare qualsiasi cosa - il vate il sacerdote - con estrema vaghezza proprio perchè permuta qualsiasi cosa con qualsiasi altra cosa senza dover dimostrare. Il giornalista è invece la riduzione di quella figura a massa. Anche qui sarebbe interessante sapere e verificare se l'Italia è diversa dal mondo avanzato. Ipotesi: in Italia il giornalista che tratti temi specialistici non è uno specialista su quei temi. Passa quindi con estrema disinvoltura da occuparsi di sport di politica di economia di scienza. L'unico strumento che maneggia per certo è la lingua. L'inverso sarebbe che sia un fisico a scrivere di fisica. Un economista a scrivere di economia ecc. ecc. Un buon esempio è la Gabanelli. In tutti quei casi in cui tu hai più informazioni di lei, lei dice fesserie. Non avendo sempre tu più informazioni di lei non occupandoti dell'universo mondo, devi però presumere che dica sempre fesserie. Cheers.
@francescodarin8100 Жыл бұрын
@@francescabeltrami-ui7ct La filosofia italiana è intrisa di costruttivismo. Che è solo un lato della filosofia e appunto quello che ho indicato nel mio primo commento: la realtà che ti esce dagli occhi. Il miglior modo di capirla sarebbe Vattimo e il suo pensiero debole(anche l'unica "corrente" italiana veramente esplicita - i più, da Cacciari a Galimberti sono cani sciolti - dicono quello che gli passa per la mente al momento - parlano a braccia): trae quindi da Nietzsche un unico concetto e lo sviluppa sull'intero orbe terracqueo: non esistono fatti ma solo opinioni. Lo abbiamo verificato anche nella guerra attuale: negazione cancellazione dei fatti attraverso la propria opinione ideologica: Donatella Di Cesare o Freccero sono buoni esempi. Bene che vada si trasforma tutto in una recita in un mondo teatro barocco. Siamo così scollegati dalla realtà che ci fu un'enorme e paradossale discussione su come farla rientrare in campo attraverso una ulteriore e inutile teoria : IL nuovo realismo di Maurizio Ferraris. Recuperare la realtà dei fatti non era assolutamente ovvio.