Video-Recensione "JOLLYPOWER vol. 1"

[@giuseppefili1512]

Ciao Daniele e ciao a tutti, ho comprato il libro circa un anno fa e secondo me uno "normale " che lavora o studia e pratica questa meravigliosa attività a livelli amatoriali potendoci dedicare un tempo alla fine limitato, ...ecco per me ci va al manicomio..è giusto capire il perché delle cose ma per me sono più facili da capire i tuoi video sulla tecnica da unire all'esperienza in falesia ..e le cose si capiscono piano piano ....per carità è la mia umile opinione buone arrampicate a tutti

[@lucadondoni843]

L'autobiografia di Jolly è una meraviglia, tra l'altro ... Non ho mai riso tanto leggendo un libro sull'arrampicata

[@claudiopinna301]

Ottima soluzione per chi è in cerca di sapere cosa fare in allenamento. Bello perché combina esercizi a secco con esercizi su pareti. Una volta raggiunto il livello o vado a quello successivo oppure modifico il carico del ciclo concluso. Perfetto perché spiega come svolgere gli esercizi anche con i video su KZbin. Consigliatissimo per chi non sa proprio come allenarsi.

[@DPClimbing]

Ciao Claudio! Sono d'accordo con te! Un libro molto utile

[@climbook]

Nella nuova edizione ci sono tutti i programmi “classici” che erano presenti nelle precedenti edizioni. In questi programmi non è specificato il numero delle serie (quante volte eseguire il dato esercizio). In tutti i programmi nuovi c’è invece anche una indicazione sul numero delle serie. Questo perché nelle precedenti edizioni il numero delle serie era presente negli esercizi stessi. In ogni caso il numero delle serie è molto soggettivo , e andrebbe determinato da soli (in base alle proprie sensazioni di stanchezza) o con il proprio allenatore

[@simlor2694]

Però secondo me almeno qualche informazione a livello indicativo generale andava messa. Anche perché non tutti possono disporre di un'allenatore e chi legge per la prima volta un libro sugli allenamenti (che comunque costa non poco) si trova un po' disorientato da questa carenza d'informazione

[@davide6520]

molto interessante, penso che prima o poi li comprerò.... Magari sta estate che penso di cominciare ad allenarmi seriamente

[@thesacca]

Argomento interessante. Porterai altre Video-Recensioni di libri? Magari non che si riferiscono solo ai metodi di allenamento?

[@DPClimbing]

Ciao Marco! Sicuramente sì, sempre che abbiano a che fare con l'arrampicata.

[@thesacca]

DP Climbing Fantastico! Grazie mille

[@fedecame5121]

Ciao Daniele, bella recensione! Visto che sono passati alcuni anni, volevo chiederti che libri consiglieresti ad oggi. In particolare per quanto riguarda la periodizzazione. Sto finendo T4C di Horst e credo di aver capito le basi su tipi di allenamento e sistemi energetici, ora vorrei capire come organizzare l’allenamento sul medio/lungo periodo. Ho letto alcune critiche alla periodizzazione di Horst proposta nel libro, hai forse letto i libri di Steve Bechtel?

[@DPClimbing]

Ciao Fede! Grazie mille per il feedback, mi fa piacere che la recensione ti sia piaciuta! Per quanto riguarda i libri sulla periodizzazione, è ottimo che tu abbia già letto Training for Climbing di Eric Horst. È una buona base, ma capisco le critiche che hai menzionato, in quanto la periodizzazione proposta da Horst può sembrare un po’ semplificata per chi cerca un approccio più specifico per il lungo periodo. Steve Bechtel è sicuramente un autore da considerare. I suoi libri, come Logical Progression e Strength, propongono un approccio meno rigido alla periodizzazione classica e più incentrato sull’individualizzazione dell’allenamento in base alle proprie esigenze e progressi. Bechtel mette molto l’accento sull’adattabilità e la sostenibilità dell’allenamento, due aspetti cruciali per evitare stagnazione o sovrallenamento. Inoltre, i libri di Alessandro Lamberti sono interessanti perché contengono moltissimi spunti per gli esercizi e varie schede di allenamento organizzate secondo il livello dell’arrampicatore. Tuttavia, quello che secondo me manca è proprio il “perché” dietro la struttura e l’organizzazione delle schede. Manca proprio il metodo che sta dietro alla programmazione. Se vuoi approfondire ulteriormente, ti consiglio anche Super Climber di Ian Kant. Infatti, la periodizzazione lineare proposta da Horst, pur valida in alcuni contesti, è difficilmente applicabile. Negli ultimi anni si prediligono, a tutti i livelli, programmazioni come la DUP (Daily Undulating Periodization) o la WUP (Weekly Undulating Periodization), che risultano più flessibili e adatte a un pubblico non professionista.

[@fedecame5121]

@@DPClimbing Grazie mille per la risposta super dettagliata! Quindi tu suggeriresti Lamberti come "database" di esercizi/allenamenti e gli altri per capire meglio come organizzarli a seconda delle proprie esigenze. Dovendo sceglierne uno tra i libri di Bechtel e quello di Kant (o anche altri volendo) quale pensi sia più completo per iniziare a mettere in pratica la periodizzazione?

[@DPClimbing]

@@fedecame5121 Ciao! Esattamente, hai centrato il punto: i libri di Lamberti sono perfetti come “database” di esercizi e schede di allenamento, mentre Bechtel e Kant ti aiutano a comprendere meglio come organizzare e adattare tutto in base alle tue esigenze personali. Logical Progression di Bechtel è ideale se vuoi un approccio flessibile e pratico. È perfetto per chi ha bisogno di un metodo che si adatti a impegni variabili e a un programma di allenamento sostenibile sul lungo periodo. Bechtel non ti impone una rigida struttura, ma ti fornisce gli strumenti per creare una programmazione su misura. Ciao

[@Raw8Lifter]

Secondo me non è così fondamentale che spieghi metabolismi etc. Perchè se per ogni libro specifico si dovesse spiegare tutta la teoria generale di base non la finiremmo più. Poi il libro ancora non l'ho letto ma non mi sembra una pecca, anzi

[@martinofinotelli1884]

Ciao Daniele, ho comprato anche io il libro e sto seguendo alcuni programmi "nuovi" (quelli da pagina 690). In alcune sedute, come ultimo esercizio, vengono suggeriti "Blocchi su passaggi al proprio limite, che non riescano subito". Qual è l'obiettivo di fare blocchi duri a fine sessione? Ho sempre pensato che i blocchi che necessitano di forza massimale debbano essere fatti quando si è ancora freschi... Puoi aiutarmi a capire? Grazie!

[@DPClimbing]

Ciao Martino. La Forza e la Potenza devono sempre essere allenate per prime, quindi l'indicazione di fare blocchi al proprio limite a fine sessione risulta essere un po' strana. A fine sessione non si sarà mai in grado di raggiungere picchi di forza simili a quelli che si possono raggiungere ad inizio sessione, dopo un buon riscaldamento, quando si è freschi e carichi. Questo non significa però che non si possano fare dei blocchi che riteniamo duri a fine sessione...in questo caso sarà più un lavoro sulla Resistenza alla Forza. Quindi blocchi che, quando siamo freschi, riteniamo medio-duri e che si possono fare senza un riposo completo. Non so quali siano le indicazioni specifiche della scheda proposta, ma questa tipologia di lavoro la potrei proporre ai miei atleti in alcune occasioni in preparazione ad alcune competizioni boulder, in cui si deve cercare di lavorare ad alta intensità anche dopo 30-40' di gara (e molti tentativi) su blocchi duri. Ciao

[@claudiopinna301]

Io ho inteso che quando scrive "blocchi su passaggi al proprio limite" intende dire blocchi che si chiudono non facilmente, perché ovviamente a fine allenamento non avrò un energia tale da garantirmi di chiudere blocchi del mio grado limite. Pertanto sarebbe possibile, e dunque consiglia, che a fine allenamento possa riuscire a chiudere solo blocchi del mio grado che già conosco o addirittura blocchi di grado inferiore che a causa del carico dell' allenamento "diveniscono al limite". Penso che fare i blocchi a fine allenamento possa essere propedeutico all' allenamento delle c.condizionali e della tecnica di arrampicata piuttosto che considerarli come un ulteriore prova di forza.

[@satomi8500]

Ciao, ho acquistato Jolly Power volume 1 (la seconda edizione). Mi pare di capire che, sul libro, manchino tutte le serie per gli esercizi. Prendiamo programma (non quelli nuovi, quelli vecchi, che sono il 90% del libro). C'è una lista di esercizi da fare, per esempio: C2, H3, B5, etc. Se vado a prendere i singoli esercizi, come C2, c'è scritto che il numero di serie è da andare a vedere sul programma. Ma, sfortunatamente, sul programma, non c'è nessun riferimento al numero di serie. Da notare che, invece, sono presenti il numero di serie per gli esercizi nuovi (che, ripeto, sono una stretta minoranza delle 800 pagine di libro). Sto sbagliando qualcosa io (in tal caso, chiedo scusa) oppure, nel fare copia incolla dal primo libro al secondo, ci si è dimenticati di questa FONDAMENTALE informazione? Al momento, non posso iniziare con gli allenamenti e il libro è per me inutile... Grazie a chiunque saprà aiutarmi.

[@DPClimbing]

Mirco! Domani controllo e ti faccio sapere!

[@satomi8500]

@@DPClimbing Grazie =) Aspetto con ansia un tuo feedback.

[@DPClimbing]

Ho controllato! Pare proprio tu abbia ragione...incredibile! Fosse proprio così sarebbe una bella svista!!

[@satomi8500]

@@DPClimbing E' un libro che costa 40 e, nonostante sia potenzialmente bellissimo, e' completante inutile... provero' a riportarlo in libreria.

[@satomi8500]

Ho provato a scrivere a 'Jolly', per ora nessuna risposta.

[@letizia-]

Lo consiglieresti anche ai novizi dell'arrampicata?

[@DPClimbing]

Sì, certo!

[@francescomaggi1801]

Horst "regala" anche questi excel, molto basici ma per molto molto utili soprattutto per i disgraziati che si ghisano sui 6a come me: trainingforclimbing.com/training-programs/ cosa ne pensi Daniele?

[@DPClimbing]

Ciao Francesco! Molto interessante, grazie mille! Non sapevo di questi programmi...me li sono già scaricati e domani ci guardo bene. Grazie ancora

[@pfgalvagno]

Li uso anche io, personalizzando un poco anche grazie ai video di DP Climbing. Però sapere cosa ne pensi sarebbe decisamente meglio! 😃

[@jibril20facce]

Aggiungo una nota dopo aver comprato il jollypower vol 1: statene lontani. È un libro che riporta gravi errori teorici, con teorie solo ed esclusivamente dell'autore senza alcuna validazione scientifica. Nessuna parte è minimamente da considerarsi valida. Voto totalmente negativo.

[@Luca----]

Salve, per curiosità saprebbe indicarmi quale sono gli errori che si trovano nella parte teorica? Grazie

[@jibril20facce]

@@Luca---- Primo punto e vale per tutto il libro: non sono indicate le fonti. L'autore parla di studi ed evidenze, ma non sono indicati da nessuna parte i paper/libri di riferimento. Per quanto riguarda la parte di teoria dell'allenamento, vado sparso: - viene definito improprio parlare di contrazione eccentrica, poiché secondo l'autore contrazione=accorciamento (ma parlando della contrazione isometrica non dice nulla, andando contro la sua stessa affermazione) - utilizza il termine "sovracompensazione" (termine inventato) invece che "supercompensazione" (termine scientifico) - i vantaggi e i metodi di un "allenamento concentrico" (così chiamato da lui) sono vaghi, e non scientificamente dimostrati o non hanno senso. - si parla di allenamenti con carichi sovramassimali come se fosse un metodo qualsiasi, correlando il rischio di lesioni al semplice fatto di eseguire un esercizio sovramassimale (cosa vera, ma se fatto male, senza criterio e con principiante e disallenati). - viene più volte utilizzata l'espressione "rischio di affaticamento", che non vuol dire assolutamente nulla. Viene inoltre detto che questo affaticamento, insieme ai doms, potrebbero protrarsi per giorni o settimane. Il problema è che se un affaticamento dura settimane si chiama sindrome da overtraining (esattamente quello che un atleta e un allenatore NON vogliono); se un dolore dura settimane si chiama lesione di (almeno) secondo grado ed è un danno muscolare vero e proprio. Queste due condizioni non sono legate all'allenamento eccentrico, ma ad un allenamento fatto a cazzo e ad un allenatore improvvisato. - ultimo e poi mi fermo qui: "con l'allenamento eccentrico c'è il rischio che non intervenga la Supercompensazione". Se fosse così (e non lo è), perché cazzo uno dovrebbe usare questo metodo per allenarsi? Questi sono pezzetti presi rileggendo velocemente, non mi sono soffermato più di tanto in ogni singolo paragrafo. Dal libro viene fuori una grave e a volte totale mancanza di conoscenza della teoria e metodologia di allenamento, con concetti basati sul sentito dire o da articoletti online mal interpretati (ammesso e non concesso fossero corretti).

[@Luca----]

@@jibril20facce Pienamente d'accordo sul fatto di riportare le fonti. Per un libro con tantissimi riferimenti scientifici come questo è poco professionale come scelta

[@jibril20facce]

@@Luca---- di scientifico questo libro non ha assolutamente nulla. Se la parte di teoria presenta errori anche gravi, il metodo con cui sono stati costruiti gli allenamenti riportati è tutto fuorché scientifico. Senza contare poi la parte peggiore di tutte: i test valutativi. Praticamente niente condito col nulla: non sono obbiettivi e anzi fa esplicito riferimento a valutazioni soggettive (che non hanno alcun valore), non vengono indicati né gli esercizi/movimenti da testare, né il parametri di riferimento. Inoltre, nessuno dei "test" proposti è avvalorato dalla comunità scientifica, ergo non valgono la carta su cui sono stampati. Questo libro è la rappresentazione perfetta del pressappochismo e del dilettantismo professionalizzato. Statene lontani.

[@Luca----]

@@jibril20facce Ha delle letture consigliate nell'ambito dell'allenamento per l'arrampicata?