Ha ancora senso vedere le opere d'arte nei musei? La Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze

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Raffaella Arpiani - Arte essenziale

Raffaella Arpiani - Arte essenziale

Күн бұрын

Di recente sono tornata alla Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze e siccome non ci andavo da decenni, pensavo solo alle opere che avrei reincontrato e non avevo in mente l'allestimento museale, che è disastroso. Capisco preservare il senso originale della collezione dei Granduchi di Toscana, ma visto che è un museo aperto al grande pubblico, non sarebbe il caso di rendere visibili le opere, anziché affastellarle una sull'altra, con un'illuminazione naturale che di fatto tra riflessi sui vetri e disposizione in cima ai muri, ne impedisce letteralmente la visione? Perché se voglio vedere e studiare un dipinto mi riesce molto meglio cercandolo sul web che non trovandomici a pochi centimetri dal viso? Dove finisce la sacralità delle opere e dove inizia la possibilità di osservarle dal vero? Le mie domande sono provocatorie, però trovarsi davanti al Raffaello, Tiziano, Caravaggio che vuoi vedere da tempo e di fatto non riuscirci perché di fatto sfugge ai tuoi occhi… Siamo sicuri di trovarci davanti alla migliore condivisibilità democratica dell'arte che un museo possa offrire? Non è questa la funzione dei musei?
00:00 La domanda provocatoria
01:20 Il sapore della collezione originale
03:47 Vedo meglio l'opera sul web o sui libri?

Пікірлер: 76
@vitolamonica6573
@vitolamonica6573 2 ай бұрын
Vedere le opere in museo, possibilmente da vicino, è l’esperienza più bella . È come assistere al momento in cui l’autore ha posato il pennello e partecipare all’attimo in cui egli ne osserva il risultato. È annullato lo spazio tempo . Una sensazione impagabile. Grazie professoressa Arpiani.
@RaffaellaArpiani
@RaffaellaArpiani 2 ай бұрын
Grazie a te, come sempre, @vitolamonica6573
@giovannicaldone386
@giovannicaldone386 2 ай бұрын
Nessuno dà peso alla fruizione delle opere d'arte. Questo discorso è estremamente ampio, ultimamente ho visitato la cappella sistina, gli affreschi erano poco visibili perché coperti dagli strati di aria umida emanata dalla gente accalcata. Le mostre vengono sempre organizzate in sale buie, con pareti scure ed una lampadina gialla puntata al centro del quadro esposto. Alcuni esempi virtuosi però ci sono, uno per tutti gli Uffizi. Complimenti professoressa Raffaella
@RaffaellaArpiani
@RaffaellaArpiani 2 ай бұрын
@giovannicaldone386 grazie mille. Ma la cosa interessante è che Palazzo Pitti è parte del Museo degli Uffizi… evidentemente hanno scelto di investire sulla visibilità delle opere della sede primaria, per mantenere questa come la antica quadreria che era in origine. Chi ne fa le spese sono le opere, anche se era il modo di esporle anche in passato.
@mapo7053
@mapo7053 2 ай бұрын
Ho studiato arte a Firenze, visitavo spesso palazzo Pitti e anch’io ero inviperito a causa della pessima illuminotecnica, soprattutto perché spesso avevo l’impressione che sarebbe bastato accostare le persiane per ovviare almeno in parte al problema dei riflessi. E mi chiedevo anche, sarebbe così assurda l’idea di pensare a un riallestimento che permettesse una migliore fruizione delle opere poste più in alto? I miei più sinceri complimenti per tutto il suo lavoro prof, eccezionale!
@RaffaellaArpiani
@RaffaellaArpiani 2 ай бұрын
@mapo7053 grazie mille! Anche della tua comprensione. Penso anch’io che basterebbe poco per provare a migliorare un po’. Ma la volontà e l’interesse non ci sono: è uno dei musei più visitati d’Italia così com’è, perché mai dovrebbero investirci? Grrrrr
@alfredopompilio9177
@alfredopompilio9177 2 ай бұрын
Ha ancora senso, certamente,ma gli operatori museali potrebbero migliorare molte cose. Grazie prof,per il suo acume e cultura.
@RaffaellaArpiani
@RaffaellaArpiani 2 ай бұрын
@alfredopompilio9177 grazie mille!
@antoniomureu5643
@antoniomureu5643 2 ай бұрын
vedere l'opera dal vivo -ti tocca il cuore-,saludos
@RaffaellaArpiani
@RaffaellaArpiani 2 ай бұрын
@antoniomureu5643, ovviamente!
@gennarom4946
@gennarom4946 2 ай бұрын
Giusta e intelligente provocazione .
@RaffaellaArpiani
@RaffaellaArpiani 2 ай бұрын
@gennarom4946 grazie!
@MsSlash89
@MsSlash89 Ай бұрын
Complimenti professoressa per aver sollevato la questione. In effetti, è qualcosa che mi sono chiesto tante volte anch’io, essendo un alacre consumatore di immagini online, specie di alta definizione. Io mi sono fatto qualche idea. In primis: secondo me ha senso andare nei musei, quando già si conoscono le opere originali, magari proprio perché si hanno studiate le immagini dai libri della Taschen o dal web. Mi rendo conto anch’io, che quando non conosco un artista, non mi diverto quasi per niente, e attraverso le sale a passo spedito. Ma invece, quando ho dimestichezza, l’emozione è travolgente: questa mattina ho consumato un intero pacchetto di fazzoletti agli Uffizi tanta era la commozione! In secundis: la possibilità di fruire di un’opera meglio di come la si vedrebbe su uno schermo, dipende molto da come il museo organizza le esposizioni. Parlo per esperienza personale, ma mi potrei sbagliare: in Italia, ma forse più in generale in Europa, abbiamo così tanto materiale da esporre, che è spesso inevitabile stipare tanti quadri su un solo muro, appenderli con le cerniere, ad altezze innaturali per essere ammirati, perché ogni centimetro di muro è prezioso. Penso per esempio a: Castel Sant’Angelo, Palazzo Pitti, Palazzo Ducale, i piani bassi degli Uffizi, Pinacoteca di Brera, il Louvre, i Musei Vaticani… Non è una regola, è solo una tendenza: come eccezioni mi vengono in mente le Gallerie dell’Accademia, il piano alto degli Uffizi, il Prado… Al contrario, in quello che ho visto nei grandi musei Britannici o Americani, difficilmente si tende a mettere più di un’opera in diretta prossimità con un’altra, oppure ad un’altezza innaturale, oppure su muri non opachi o di fronte a finestroni, che potrebbero provocare riflessi. Non sono sicuro che questa mia osservazione sia corretta.
@RaffaellaArpiani
@RaffaellaArpiani Ай бұрын
@MsSlash89, interessanti osservazioni. Gli americani non hanno il nostro tipo di esposizione perché non hanno collezioni storiche. Noi dobbiamo anche rispettare quella componente. È complicato. Ma ovviamente: andiamo sempre nei musei!
@elisabettaprivitera6351
@elisabettaprivitera6351 2 ай бұрын
Buongiorno, grazie per queste interessanti riflessioni. Personalmente ho imparato molto dalle fotografie dei testi di storia dell'arte e anche dalle immagini su Internet. Ho potuto osservare a lungo dei dettagli che probabilmente dal vivo, con tanti spettatori attorno, mi sarebbero sfuggiti. Rimane il fatto che le caratteristiche cromatiche di un dipinto sono più evidenti dal vivo. Credo che la visita di una pinacoteca possa essere ancora istruttiva se viene vissuta nel suo insieme, cioè non puntando a dipinto per dipinto ma concentrandosi sull' ambiente nel suo insieme, sulla luce delle sale espositive e sull'atmosfera particolare del luogo. Insomma vivere il museo come se si entrasse in un film. Grazie per questo stimolante video.
@RaffaellaArpiani
@RaffaellaArpiani 2 ай бұрын
@elisabettaprivitera6351 grazie a te per la tua testimonianza: io consumo le scarpe nei musei! ;-)
@emanuelecanepa6312
@emanuelecanepa6312 2 ай бұрын
Argomentone di grande interesse. Procedo senz ordine. Il disturbo dei riflessi è molto comune. Forse si potrebbe risolvere con vetri opportuni. Il posizionamento delle tele in modo confusivo: chiedere ai conservatori, ma dobbiamo ricordare che i quadri non sono fatti per essere esposti in gran numero. I colori: nessuna foto li può riprodurre con precisione (spesso nemmeno nei cataloghi delle mostre). Mi disturbano anche le cornici roboanti e, a volte, il colore delle pareti. Importante: le dimensioni reali sono sempre falsati dalle foto! Infine, un mio prof diceva "attenzione a non rimanere delusi dagli originali, perché noi spesso vediamo le opere retroilluminate, mentre i quadri e gli affreschi possono risultare opachi". Detto questo... andate nei musei, alle mostre e guardateli in faccia come meritano! Grazie prof! Grande ❤
@RaffaellaArpiani
@RaffaellaArpiani 2 ай бұрын
@emanuelecanepa6312, grazie dei tuoi spunti. Secondo me se decidiamo che le opere vanno mostrate, basterebbe cominciare con dei vetri antiriflessi, come molti musei già fanno!
@cloppj2
@cloppj2 2 ай бұрын
Ovviamente nei tempi in cui queste opere furono create questa domanda non era neppure concepibile: tutte le opere venivano fruite in un ambiente buio, senza illuminazione artificiale o con una debole illuminazione di candele (che peraltro avevano una temperatura di colore più rossiccia rispetto a quella naturale alla quale si mescolava). Le opere si vedevano così, con tutti i riflessi che si notano oggi (anche di più) e poste in altezze ancora più impervie (basti vedere quei quadri settecenteschi che mostrano i saloni dei collezionisti) ma questa visione era normale e accettata da tutti. Oggi siamo condizionati dalle immagini che provengono dagli schermi, dai colori accesi, saturi e senza alcun riflesso se osservati in una stanza buia, che ci fanno apparire come "sbagliata" l'osservazione di un dipinto reale. Pensiamo alla cappella Sistina, che con la nuova illuminazione ci appare come un gigantesco smartphone acceso sopra le nostre teste, adatto a compiacere il nostro sguardo contemporaneo: se Michelangeno potesse vederla oggi, come la prenderebbe? si entusiasmerebbe o tirerebbe moccoli da buon aretino? Mah! Di certo l'affresco non appare certamente come poteva apparire nel 500, e sicuramente Michelangelo l'ha dipinta tenendo conto soltanto della luce naturale che entrava dalle finestre, che ne ha determinato i colori e soprattutto il chiaroscuro. Un altro esempio: nel duomo di Parma possiamo osservare la cupola del Correggio con l'assunzione della Vergine in due modi: con la luce naturale come era stata concepita oppure, inserendo 2 € nell'apposita macchinetta illuminante, con una illuminazione modello "schermo": quale delle due visioni è quella più giusta? Forse l'unico esempio di opera antica concepita in quella che oggi è la modalità "smartphone" è la vetrata.
@RaffaellaArpiani
@RaffaellaArpiani 2 ай бұрын
@cloppj2 grazie di queste tue riflessioni. Però un conto è osservare le opere nelle cappelle per cui sono state dipinte, al buio, un conto è andare a vedere un museo per trovarsi davanti le opere e non vederle. A questo punto ti riprovoco: anche sui libri e in digitale dovremmo studiarle oscurate dai riflessi!
@elisabettascaglia7615
@elisabettascaglia7615 2 ай бұрын
Il problema secondo me è: come vederle? Per poterle apprezzare bisognerebbe poterle osservare senza limiti di tempo e anche molto da vicino....avendo prima un certo bagaglio di imput! Comunque ci temevo a farle i miei sinceri complimenti, mi piace moltissimo come spiega!!! Sto "ripassando con lei" per il concorso docenti....brava!!!! E grazie per le sue interessantissime lezioni!!!!❤
@RaffaellaArpiani
@RaffaellaArpiani 2 ай бұрын
@elisabettascaglia7615 graaaaazie e in bocca al lupo!
@angelocorso2268
@angelocorso2268 2 ай бұрын
Carissima Dr.ssa volevo aggiungere un'altra provocazione alla sua, che trovo corretta e condivisibile. Oggi, proprio grazie alle formidabili tecnologie disponibili, possiamo riprodurre gli originali con una precisione straordinaria e inserire tra l'altro la copia nella sua originaria sede, e destinazione (chiesa, palazzo o altro che sia), collocazione che spesso, lei mi insegna, ha anche determinato molte caratteristiche dell'opera stessa (punto di vista, luce, ecc. considerate sucuramwnte dall'artista). E così potrebbero anche rientrare in copia, ma più vere del vero, in Italia anche molte opere fondamentali trafugate o comunque acquisite in passato ad es. da francesi e statunitensi...ritornando a casa e ritornando ad essere avvicinabili senza tanti vetri riflettenti e distanze da mantenere. Che ne pensa? Grazie. Angelo Corso
@RaffaellaArpiani
@RaffaellaArpiani 2 ай бұрын
@angelocorso2268 la tua sì che è una provocazione! In realtà io sono sempre e solo per la visione dell'originale. Altrimenti non vale nemmeno la pena di spostarsi per andare a vedere una copia. Un po' come accade nelle oscene mostre experience, in cui non si fa esperienza reale di alcuna opera, ma ci si fa sommergere da loro proiezioni stravolte, in stile luna park… Ho capito il senso della tua proposta, ma io non andrei a vedere le copie! (Grazie comunque dello spunto interessante!)
@mario35859
@mario35859 Ай бұрын
Sembra che non vogliono che portiamo a casa dei bei scatti. Una bella osservazione. Complimenti.
@RaffaellaArpiani
@RaffaellaArpiani Ай бұрын
@mario35859 eh, allora basterebbe vietare le foto!
@japajepo
@japajepo 2 ай бұрын
Sono andato lo scorso anno, l'esperienza è stata frustrante, molti quadri posti in alto, molti di traverso, tutti col vetro e i riflessi rendevano i dipinti illeggibili. No, cara professoressa, a mio avviso non vale la pena visitare la Galleria Palatina, e la ringrazio per questo video esaustivo, spero che chi di dovere ne tenga conto.
@RaffaellaArpiani
@RaffaellaArpiani 2 ай бұрын
@japajepo grazie a te per aver proposto la tua esperienza.
@diadumenos82
@diadumenos82 2 ай бұрын
Bellissimo video provocatorio che solleva il problema di come vengono presentate le opere. Tre mesi fa ero agli Uffizi, quasi tutte le opere sono presentate meravigliosamente e se ricordo il Louvres e il Prado non mi viene in mente la problematica che lei espone per il palazzo Pitti. Certo il confronto con le versioni online … è schiacciante 😅
@RaffaellaArpiani
@RaffaellaArpiani 2 ай бұрын
@diadumenos82 gli Uffizi propongono un modello espositivo rimodernato e funzionale. La Galleria Palatina paradossalmente fa parte del museo degli Uffizi, che evidentemente non ha alcuna intenzione di metterci mano. Ma le opere straordinarie che custodisce, come si fa a vederle davvero?
@diadumenos82
@diadumenos82 2 ай бұрын
@@RaffaellaArpiani dal vivo comunque è sempre un’altra cosa: Botticelli ad esempio mi ha fatto piangere dall’emozione, per chi cerca di studiare quel tono pelle (rosato/pesco/giallino) vederlo dal vivo è importante. Magari questo suo video arriverà all’attenzione di qualcuno
@Eliapropriolui
@Eliapropriolui 2 ай бұрын
Bellissimo video Professoressa, sarei curioso di avere un suo parere anche sul numero soffocante di opere che vengono esposte in molti dei musei e gallerie più note, come questo spinge involontariamente ad una fruizione tempestiva e superficiale e come una diversa disposizione più estensiva potrebbe completamente capovolgere il paradigma furtivo nel bene e nel male.
@RaffaellaArpiani
@RaffaellaArpiani 2 ай бұрын
@Eliapropriolui, fa parte dello stesso problema dell’ingordigia!
@romualdoroggeri1758
@romualdoroggeri1758 2 ай бұрын
Buonasera Raffaella, certo che ha ancora senso vedere l'arte nei musei anzi, è fondamentale, la domanda da porci è: ha ancora senso esporre l'arte in questi musei? Non sarebbe il caso di mettere in giusta "luce" le opere trasformando i musei in luoghi dove i dipinti (o sculture, fotografie ecc.) si possono mostrare nella loro grandezza anziché ammucchiarli a caso (o quasi)? Serve una collocazione ottimale (un quadro sopra l'altro è ciò che di meno artistico possiamo immaginare) è necessaria la giusta illuminazione ed è fondamentale insegnare ai visitatori che la fruizione dell'arte non significa vedere di sfuggita ottanta opere in un'ora ma nello stesso lasso di tempo fermarsi davanti a poche di queste entrando in contatto con le opere stesse. Chiudo facendole una domanda: non le sembra che questo problema sia meno presente nei musei d'arte contemporanea? Ho l'impressione che la rotazione delle opere sia più frequente, di conseguenza lo spazio a disposizione delle opere è maggiore. Grazie per il pregevole spunto che ci spinge a riflettere sui modi in cui l'arte viene un po' maltrattata. Buona serata.
@RaffaellaArpiani
@RaffaellaArpiani 2 ай бұрын
@romualdoroggeri1758 grazie a te per la reazione. Qui si pongono molteplici questioni, tra cui la volontà di preservare l’integrità e il senso della collezione, a discapito della visione delle opere. Il contemporaneo di solito prevede allestimenti creati appositamente, che quindi tendono a valorizzare le opere.
@antoniomureu5643
@antoniomureu5643 2 ай бұрын
collaboravo col dott passigli dott paolucci ect,c'era anche lei nel gruppo-!) 1975/ 78,saludos
@RaffaellaArpiani
@RaffaellaArpiani 2 ай бұрын
@antoniomureu5643, che privilegio!
@psiche79
@psiche79 2 ай бұрын
Riflessione interessante. Se vogliamo, tutta la fruizione museale in senso lato è un'"aberrazione". Lo dico, essendo ben consapevole dell'importanza che ha questa istituzione nel migliorare la conservazione delle opere d'arte. Eppure spesso quelle opere sono decontestualizzate. Concepite magari pensando all'illuminazione di un altare in una chiesa barocca o in un palazzo rinascimentale. Al di là della collocazione (che è musealizzata di per se), pongo questa domanda: spostare un'opera dal suo contesto originale non ne ha di per se modificato "l'aurea"? Altra questione è poi quella dello studio di un'opera, ma li si gioca forse in un ambiente "protetto" dove il distacco dalla parete non è una velleità 🙂. Grazie per lo spunto Prof!
@RaffaellaArpiani
@RaffaellaArpiani 2 ай бұрын
@psiche79 la questione è davvero complessa e grazie di aver contribuito al dibattito. A questo punto rilancio: non è che noi siamo viziati dalle immagini perfette e patinate del mondo pubblicitario e dei social e abbiamo sviluppato una soglia di tolleranza bassissima alle imperfezioni visive? Però se non vedo l’opera e me la trovo davanti…
@psiche79
@psiche79 2 ай бұрын
@@RaffaellaArpiani su questa cosa concordo in toto. Aggiungo che senza la fisicità dell'opera si perde molto della sua esperienza, cosa che evidentemente era stata concepita come parte dell'opera dello stesso artista. La tecnologia fornisce vantaggi enormi in termini di analisi e studio, ma poco in termini di esperienza e memoria emotiva nella fruizione dell'arte
@RaffaellaArpiani
@RaffaellaArpiani 2 ай бұрын
@@psiche79 sono d'accordo!
@angelocorso2268
@angelocorso2268 2 ай бұрын
Sempre a proposito di Musei, oltre ad essere spesso sedi cimiteriali, cioè prive di iniziative e vitalità culturale, oltre a non curare anche solo una corretta visibilità delle opere come da lei sottolineato, vi sia un personale di controllo che non è opportunamente istruito sulle opere esposte e che sappia cioè ripondere dignitosamente alle domande dei visitatori, e non sia solamente nella migliore delle ipotesi solo un guardiano, in attesa che scocchi l'ora di chiusura; che non tragga quindi nessuna soddisfazione nella propria giornata, seduto in un angolo della sala col cellulare in mano. E forse invece sarebbe contento e disponibile ad essere formato! La vitalità e il senso di un Museo, in un paese la cui ricchezza artistica è solo pari all'ignoranza del suo popolo (compreso naturalmente il sottoscritto) non può che passare da questa cura, da iniziative in questo senso. Cosa ne pensa? Straparlo? Un caro saluto
@RaffaellaArpiani
@RaffaellaArpiani 2 ай бұрын
@angelocorso2268 intanto grazie di aver contribuito con le tue riflessioni al dibattito, per me interessantissimo. Io moooolti anni fa ho fatto l’assistente di sala in un museo e non vedevo l’ora che qualcuno mi consultasse (come puoi immaginare se noti quanto mi risulti necessario parlare d’arte!). E sicuramente una buona formazione contribuirebbe al clima di rispetto e di crescita di tutti. Molti assistenti di sala sono preparatissimi però!
@patriziadalessi6039
@patriziadalessi6039 2 ай бұрын
I musei e le mostre hanno le loro pecche come l'illuminazione, la posizione, il vetro...ma dal vero c'è l'emozione....si deve migliorare molto, ma nel web o nei libri l'opera non c'è.
@RaffaellaArpiani
@RaffaellaArpiani 2 ай бұрын
@patriziadalessi6039 ovviamente la mia è una provocazione!
@silvianunezfi
@silvianunezfi 2 ай бұрын
Tristemente l'illuminazione e le didascalie sono un disastro. Noi che lavoriamo con l'arte soffriamo delle mancanze dell'organizzazione museale. Sempre a Pitti, secondo piano, alla GAM qualcosina é migliorata l' illuminazione. Ha ragione a domandarsi, Meglio visitare museo o vedere l'opera su un libro o in internet ?
@RaffaellaArpiani
@RaffaellaArpiani 2 ай бұрын
@silvianunezfi, soffriamo insieme!
@alessandrovaccari782
@alessandrovaccari782 2 ай бұрын
Bisogna porsi prima l'interrogativo nietzschiano: non più creare capolavori, ma esserlo. Il nostro tempo non chiede più opere e simboli, ma l'uscita dalla Storia come forma di inedito, salvo il fatto di non aver paura, ma il coraggio di essere sé stessi: cioè unici capolavori irriproducibilli ed irrapresentabili. La natura non crea copie, l'arte e la cultura sì. Cordialità
@RaffaellaArpiani
@RaffaellaArpiani 2 ай бұрын
@alessandrovaccari782 adoro i dibattiti che possono nascere dalle provocazioni! (E sono nietzschiana…)
@alessandrovaccari782
@alessandrovaccari782 2 ай бұрын
@@RaffaellaArpiani io sono con Stirner, cioè egoista quanto unico. Nietzsche può andarmi bene, ma resta un plagio del primo (vedasi la genealogia della morale se non è il nocciolo antimorale de l’Unico e la sua proprietà). Non la pace universale del Dio/Uomo, ma la guerra di tutti contro tutti, per affermare il dominio dell’individualità propria sulle cause superiori. Morale, bello, etica, estetica, ecc… Per questo bisogna essere dei capolavori, sapendo schopenhauerariamente che ogni oggetto è solo volontà e rappresentazione (astrattive, simboliche) del soggetto. E smascherare tutti coloro, furfanti, furbetti dell’ eloquio, che vogliono imbrigliare nel principio della legalità altruistica, la polemica e l’irriverenza arbitraria, sottintendentemente equiparate al capriccio infantile. “Non si deve, perché non è maturo”. “Maturità è: la serietà che da piccoli si poneva nei giuochi” - F. Nietzsche Ciao prof.
@RaffaellaArpiani
@RaffaellaArpiani 2 ай бұрын
​@@alessandrovaccari782 grazie di questi contributi.
@edopasca8855
@edopasca8855 2 ай бұрын
Credo che bisognerebbe investire di più sul patrimonio museale nazionale ma penso che in ogni caso ci si debba accontentare delle condizioni di fruizione possibili che non saranno mai perfette e integrarle con la visione delle riproduzioni meccaniche sempre più perfezionate e godibili (vedi l'alta definizione)
@RaffaellaArpiani
@RaffaellaArpiani 2 ай бұрын
@edopasca8855 a volte però ho l'impressione che si vada a visitare i musei, come si andrebbe a fare visita a vecchie zie, invece di andare a vedere le opere esposte, che eposte non sono!
@edopasca8855
@edopasca8855 2 ай бұрын
@@RaffaellaArpiani Io penso che malgrado l'enorme ricchezza e qualità del nostro patrimonio la cultura artistica, e non solo, degli italiani sia ad un livello infimo. Ci troviamo sempre più in presenza di un ceto medio cialtrone ed ignorante (come non è mai stato in passato) che frequenta musei e iniziative culturali per apparire e per moda. La situazione la trovo decisamente sconfortante e preoccupante.
@RaffaellaArpiani
@RaffaellaArpiani 2 ай бұрын
@@edopasca8855 non vorrei essere così pessimista… in fondo spero che chi visita i musei lo faccia perché ha sete di qualcosa di bello, profondo spirituale, magari senza averne piena consapevolezza. Ma non ti nascondo che a volte davanti alla ressa che mi impedisce di vedere le opere cambio totalmente idea!
@edopasca8855
@edopasca8855 2 ай бұрын
@@RaffaellaArpiani Sono un appassionato di pittura ed ho guardato molti tuoi video che trovo decisamente interessanti. Si percepisce una grande competenza ma soprattutto il modo di esporre è chiaro e comprensibile ed evidenzia una grande passione. Ti faccio i miei più sentiti complimenti
@RaffaellaArpiani
@RaffaellaArpiani 2 ай бұрын
@@edopasca8855 grazie mille! 🙂
@MartinaMoffa
@MartinaMoffa 2 ай бұрын
Leggendo con i miei alunni il saggio di Benjamin ci siamo posti la stessa domanda
@RaffaellaArpiani
@RaffaellaArpiani 2 ай бұрын
@MartinaMoffa quel testo continua a essere un faro!
@luisatommasi8391
@luisatommasi8391 2 ай бұрын
...e non c è gente intorno...quanto sono daccordo con questa affermazione ,ormai vado raramente a mostre acclamate perche non c e assolutamente l atmosfera giusta per immergersi nelle opere.
@RaffaellaArpiani
@RaffaellaArpiani 2 ай бұрын
@luisatommasi8391, anche se la mia è una provocazione: io sono sempre in giro per musei
@giuseppenegri4750
@giuseppenegri4750 2 ай бұрын
Provocazione per provocazione. neppure l'intelligenza artificiale sarebbe in grado di risolvere i problemi di una collezione la cui esposizione segue la logica della quadreria, non quella museale, quindi se un quadro sta in alto la grafia della pennellata se la gioca, le fonti di luce o le abbassi per evitare i riflessi o i riflessi te li tieni. E qui mi viene in mente i Louvre dove la gran gallerie è una galleria spenta e la percezione cromatica soprattutto sul lato destro è pessima, dove l'ammasso delle opere non risponde ad una filologia d'esposizione, ma risponde al costante bisogno di affermare una grandeur; mi vedo anche nel bellissimo museo del Prado davanti alla "dormitio" della Vergine del Mantegna: ho dovuto rinunciare alla visuale diretta e cercarne una sfasata per ammirare il capolavoro. Mi trovo bene solo negli spazi originali delle quadrerie (esempi per tutti) la Scuola di San Rocco. gli affreschi di Schifanoia, un allestimento di spazi espositivi temporaneo dove il problema si semplifica di molto. Ma quando devo affrontare un museo non mi arrendo e non ho dubbi sul da farsi: vado davanti alla morte della Vergine di Caravaggio, cerco di andare oltre a quella pessima luce che non sarà mai la sua, e di passare a (ri)mirarla nella sua luce che sta dentro al quadro, nella sua composizione, nella sua bellezza intrinseca (certo spesso con fatica), nella emozione e magia di essere a tu per tu con lui, cosciente purtroppo di trovarmi di fronte a opere sradicate dal loro contesto originario, sradicamento che neppure l' accurata e studiata presentazione della ragazza con l' orecchino di perla di J. Vermeer alle scuderie del Viminale è stata immune. Tutto quanto afferma a mio modesto parere non risolve i veri problemi che ha lei ha posto, e il nocciolo della sua provocazione rimane solo provocazione posta (e questo conta tantissimo) da una passionaria dell' arte. Auguri per il suo salvifico lavoro educativo.
@RaffaellaArpiani
@RaffaellaArpiani 2 ай бұрын
@giuseppenegri4750 non avevo la velleità di risolvere una questione così complessa, ma di porre il problema. E il dibattito che si sta generando qui e su Instagram è interessantissimo grazie a tutti i vostri commenti personali e ragionati. È un regalo prezioso per me!
@giuseppenegri4750
@giuseppenegri4750 2 ай бұрын
O sceglie di rinunciare alla quadreria, la scelta originaria (che io condivido) dei granduchi, o deve moltiplicare almeno per venti le sale d'esposizione. Andare al museo è anche fatica, impegno, non tutto è fruibile al meglio, occorre preparazione e quello che viene sacrificato spesso non è cosa da poco. Anche quasi tutta la pittura dell '800 destinata alle mura domestiche di abitazioni private, la cui illuminazione espositiva nei musei dipende da un faretto ben orientato, oggi non garantisce più dallo sfregio; chi ha responsabilità del museo nel garantire in primis la salvaguardia e la conservazione, adotta distanze presidiate o vetri anti riflesso che funzionano solo per pochissimi visitatori che stanno di fronte, non di fianco, all' opera. Per fortuna i nostri musei, ad eccezione dei Vaticani, il flusso è ancora selettivo e nei più impegnativi è ancora controllabile a vista. Godiamoci la fortuna di colloquiare a tu per tu con tantissime opere. Un consiglio: a scopo didattico: usi l' ottimo materiale che c' è in circolazione, che permette una visiona analitica, per il resto si affidi alla visione sinfonica di una quadreria dove l' insieme non è massa, come al Louvre, ma è popolo dove le individualità acquistano nuovo significato: finalmente una splendida quadreria! I Granduchi volevano questo. Una nota personale: il confronto tra opera e opera a volte serve a prevenire disillusioni come la mia aspettativa distorta che quadruplicava la grandezza della morte della vergine del Mantegna al Prado. Tutto ciò va a nutrire questo interessante dibattito.
@stefanobortolomiol3589
@stefanobortolomiol3589 2 ай бұрын
Ma alla fine cosa vorrebbe dire !?! Personalmente tra vedere una bella foto o un brutto originale , preferirei sempre la seconda. Preferisco vedere un opera non perfettamente illuminata , magari inscurita dagli anni piuttosto che un opera migliorata con Photoshop
@RaffaellaArpiani
@RaffaellaArpiani 2 ай бұрын
@stefanobortolomiol3589 volevo intavolare un dibattito, sollevare dubbi e magari ottenere risposte: la mia è una provocazione perché trascorro ore e ore nei musei e ovviamente non considero nemmeno l’esistenza delle copie digitali se non come copie in sostituzione dell’originale
@ilariaandreoli5337
@ilariaandreoli5337 2 ай бұрын
@Raffaella Arpiani: non so se capitava anche a te ma pensa che la mia relatrice di laurea ci faceva spesso lezione con le diapositive in b/n per evitare le storture cromatiche…(e non avevamo internet !)
@RaffaellaArpiani
@RaffaellaArpiani 2 ай бұрын
@@ilariaandreoli5337 a me non è mai capitato, che io ricordi! E non avevamo internet, davvero!
@alfredopompilio9177
@alfredopompilio9177 2 ай бұрын
Ha ancora senso parlare di "bellezza" oggi, dov'è il cattivo gusto e l'orrore nell'arte contemporanea stradomina?
@alfredopompilio9177
@alfredopompilio9177 2 ай бұрын
Dove
@RaffaellaArpiani
@RaffaellaArpiani 2 ай бұрын
@@alfredopompilio9177 per un'epoca come la nostra in cui la bellezza sembra un'utopia lontana, forse non ha così torto l'arte contemporanea a rispecchiarci…
@alfredopompilio9177
@alfredopompilio9177 2 ай бұрын
@@RaffaellaArpiani aggiungere bruttezza a bruttezza mi pare una contraddizione, è come aggiungere violenza a violenza, guerra a guerra, ci rifletta…dia un’occhiata ai miei dipinti. Mi piacerebbe un suo parere. Grazie mille.
@aldaazzolin2931
@aldaazzolin2931 2 ай бұрын
Sì , sempre !..i musei ,..devono rimanere aperti e sorvegliati bene e così , le chiese ... ..
@RaffaellaArpiani
@RaffaellaArpiani 2 ай бұрын
@aldaazzolin2931, certamente i musei devono restare aperti. La stessa cosa non può dirsi di tante chiese che spesso sono chiuse dalle curie.
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