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#ioalgpvadoinmoto questa volta a Zeltweg, al GP d’Austria, questa volta con una Honda NT1100. Fino a quando non vedo la moto, non so nemmeno che modello sia: lo scopro al concessionario Honda Tottene di Bassano del Grappa. Un negozio, un’officina, un punto di ritrovo per gli appassionati della zona: se siete di quelle parti, sicuramente lo conoscete.
È Remo Tottene a consegnarmi la “mia” NT1100 e a spiegarmi come sia equipaggiata con il bicilindrico dell’Africa Twin (che avevo già provato, ma in versione da 1000 cc) e a illustrarmi nel dettaglio la dotazione della moto che utilizzerò per un paio di settimane.
Il primo viaggio è di una trentina di km tra Bassano del Grappa e Valdobbiadene, facendo qualche giro tra i colli asolani assieme a mio figlio Leonardo, 10 anni. In partenza il mio cervello da motociclista tira la leva della frizione, ma la leva non c’è, perché la moto è dotata con il cambio DCT. Lo ammetto, nei primi secondi rimani un attimo attonito, spiazzato, non sai bene cosa fare. Una volta in movimento, ci vuole pochissimo per capire che è una “vera” Honda: la posizione di guida è naturale, i comandi posti tutti correttamente, la sensazione è quella di aver guidato questa moto da sempre. Non succede con tutte le Case.
Prima di partire per l’Austria, ho la moto a disposizione per qualche giro: mia figlia Margherita, 15 anni, non ha dubbi: “Tra tutte quelle che hai usato, questa è la moto nettamente più comoda per il passeggero”. Lo porzione di sella per pilota e passeggero è ampia e fatta nella maniera giusta: Margherita ha ragione. Da Valdobbiadene saliamo a Pianezze, a 1000 metri, andando a spasso con il cambio in modalità automatica: è un ottimo modo per fare i turisti, godersi il paesaggio, senza pensare ad altro. Piacevole.
Mercoledì 17 agosto, attorno alle 9:30 del mattino, parto per l’Austria. Come sempre, non ho un’idea precisa su quale strada farò, mi faccio un itinerario di massima che prevede: Valdobbiadene, passo San Baldo, San Candido (passando da Pieve di Cadore), Tamsweg, Zeltweg. L’obiettivo è essere a Zeltweg giovedì in tarda mattinata: quindi ho un sacco di tempo. La moto è un concentrato di tecnologia: il cambio DCT con doppia frizione, il cruscotto super digitale alzano di brutto (di bello…) il livello di questa turistica. L’idea è di viaggiare sempre con il cambio in modalità automatica. Si può scegliere tra: “D”, per me totalmente inutilizzabile, in 50 metri sei già in sesta marcia; “S” con tre possibilità: “S1”, “S2”, “S3”. L’S3 per me non va bene, inizialmente sono indeciso tra S2 e S1, che alla fine è quella che utilizzo. Tra una modalità e l’altra si passa facilmente: bene. Fino al confine con l’Austria, la strada è molto trafficata, con anche lunghe code di macchine in alcuni paesi. Emerge un aspetto positivo: il bicilindrico non scalda più di tanto. Bel pregio, con le temperature di quei giorni. Poi, una volta in Austria, finalmente la strada si libera, faccio dei bei passi e in uno ho a che fare con due “motard” francesi, uno con una Yamaha e uno con una Ducati. Mi attacco, non voglio farmi distaccare, lascio la modalità S1, siamo in discesa. Tengo la loro scia, facendo grandi pieghe (almeno per il mio livello) con la NT1100 che mette in mostra una ciclistica meravigliosa, con una ottima frenata. Me la godo un bel po’, rimango stupito della velocità del cambio, sia in cambiata sia in scalata. Meraviglioso. Attorno alle 17:30, senza nemmeno accorgermene, sono già a Zeltweg. L’aggettivo adatto per questa moto (come probabilmente per tutte le Honda) è: facile. E aggiungo: divertentissima.
Sulla strada del rientro ho anche la possibilità di provare la mappa “rain” (per la verità non è così intuitivo passare da una mappa all’altra, in questo ho provato moto dalla regolazione elettronica più immediata) e di verificare la protezione dalla pioggia, alzando tutto il plexiglass anteriore. Il sistema di regolazione è ottimo, ma su una moto così credo che sarebbe opportuno mettere l’azionamento elettrico. Cosa potrà costare, 200 euro in più? Per me ne varrebbe la pena. Al ritorno decido di usare il cambio in modalità manuale: fantastico esattamente come quello automatico o semi-automatico (che poi è la modalità che uso di più). Devo dire che cambiare marcia con le due levette sul manubrio sinistro è veramente bello e comodo. Voto al cambio: 100 e lode. Ottime anche le borse: tra le migliori in assoluto, per ingombro, capienza e facilità di montaggio/smontaggio.