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Oggi torniamo a parlare della grande guerra, conflitto che vide la nascita del cosiddetto bombardamento strategico. il primo conflitto mondiale fu anche la prima guerra totale della storia, un conflitto cioè che coinvolgeva tutti, anche i civili. Il bombardamento strategico, che ha avuto tra i suoi principali teorizzatori anche un italiano, il colonnello Giulio Dohuet, prevede l’impiego di velivoli ad ampio raggio di azione, in grado di colpire in profondità il territorio avversario, lontano dalla linea del fronte, così da minare lo spirito della popolazione civile per frustrarne la volontà di continuare la guerra e - nel contempo - danneggiare i complessi industriali e produttivi e le reti di comunicazione e trasporto per impedire a chi combatte al fronte di ricevere i necessari rifornimenti. Questo genere di azione cominciò proprio durante la prima guerra mondiale. Allora non esistevano i B17 - le famose fortezze volanti - o gli Avro Lancaster e le operazioni di bombardamento effettuate non raggiunsero mai le dimensioni e la portata di quelle che caratterizzarono la guerra successiva. Tuttavia sul suolo italiano furono colpite dal cielo oltre alle città del Nord Est anche centri importanti come Napoli, Milano, Bari, Ancona... Come poté avvenire tutto ciò? Con quali mezzi? Come abbiamo detto Gli effetti materiali dei bombardamenti compiuti sulle città tra il 1915 e il 1918 non sono paragonabili a quelli della seconda guerra mondiale, ma il vero obiettivo che i belligeranti si proponevano di era soprattutto di natura psicologica. Volevano cioè spaventare la popolazione civile…