Ho 17 anni e ciò che dici e verissimo. Io stesso ho avuto un periodo di rigetto della società di noi adolescenti poiché ne vedevo solo il male,l'alcool,il fumo,quest'uniformarsi per essere accettati. Passavo tutto il giorno a casa solo, nei miei pensieri egoistici. Poi mi sono accorto che mi concentravo su cose sbagliate, che esistono, ma che sono meno importanti rispetto a tutto quello che ti può dare il relazionarti con i tuoi coetanei che in ogni momento attraverso questi "spigoli", ti possono dare un utile bagaglio di esperienze per la vita e una chiave di lettura per conoscere se stessi. Che ha molto più valore di qualsiasi altra cosa. Ti ringrazio Rick nonostante sia forse la 4a puntata che vedo del tuo Podcast, già mi hai dato tanto. Queste parole mi stanno aiutando nel processo di Uscire dalla Zona di Comfort e di iniziare a utilizzare le ferite causate "dallo sfregamento con il mondo" per migliorare la mia vita.
@natra44803 жыл бұрын
Anch'io ho 17 anni e mi capita di rifiutare i miei coetanei e giudicarli per il mio disprezzo della nostra società di giovani adolescenti basata su falsità, superficialità e tanto altro, ammetto però che in questo modo perdo molte esperienze di vita quindi dovrei aprirmi di più, grazie sia a Rick che a te per avermelo fatto capire
@gracemaiko23633 жыл бұрын
AA
@cristianotiburzi53423 жыл бұрын
Complimenti ottimo video. Rivedo nel tuo discorso molti spunti di riflessione che arricchiscono i miei lavori e campi d'interesse attuali. Paura e un narcisismo monolitico, sono 2 dei più calzanti ingredienti di questo tempo: impossibilità di accettare la nostra frammentazione; impossibilità di accettare, anche, il nostro erodere; tendenza paurosa ad eliminare (come hai detto tu) il mondo, l'altro e tutto ciò che può minare la nostra illusoria integrità. Si rinuncia alla vita per non vederla persa... penso che questi siano gli ingredienti più ricorrenti delle complessità psichiche odierne.
@confusedarthur47683 жыл бұрын
Grazie, da ragazzino che spesso ha paura di essere ferito a causa del bullismo subito in passato mi hai aiutato a vedere le cose più chiaramente. Grazie per essere stato lo spigolo che mi ha colpito al momento giusto.
@victor_casian3 жыл бұрын
Che bello
@LucaBlightOfHighland3 жыл бұрын
Ho 35 anni e ancora faccio simpatici incubi in cui mi si ripropone la scena di una mia compagna delle medie che finse di dichiararsi solo per poi poter ridere di me davanti a tutti... Già, ero quel tipo di ragazzino con cui sembrava opportuno per tutti accanirsi XD (ma che dico... Ero?).
@SaverioSavina3 жыл бұрын
"Chiudi il mondo fuori" Il Signore Degli Anelli ci ricorda che puoi scegliere di tenere fuori di casa il male, ma non puoi evitare che il male prima o poi ti entri in casa. Perchè il male aveva comunque raggiunto la Contea e soltanto Frodo e gli altri hobbit, che avevano compiuto il Viaggio Dell'Eroe, avevano risanato la terra natia.
@silviatevini58152 ай бұрын
Camus
@massimodueuro33923 жыл бұрын
Madonna questo video vale 100 sedute dallo psicoterapeuta
@rosangeladileo95193 жыл бұрын
Riprendo l'ultimo pensiero, mi piace l'immagine di crescere come montagne durante l'orogenesi. Questo video rappresenta me in questa fase, ho superato da poco i 30 e non riesco a fidarmi di nessuno ma soprattutto ad esporre i miei sentimenti perché temo delusioni. La verità è che c'è una paura primordiale nel mio substrato, che, certo, in alcuni casi la paura serve a reagire ma quello che bisognerebbe fare è lasciarsi andare. Approfondire le relazioni per capire se vanno bene per noi oppure no. Se ci si chiude al mondo, non si fa esperienza, ed escludendolo ci si perde ciò che di buono c'è da qualche parte. Mi chiedevo infine, riprendendo le tue parole, se non sia proprio questa società di benessere ad averci anestetizzato distraendoci dalle piccole cose quotidiane e che invece propone cose spesso irraggiungibili.
@stefanoboccardelli88873 жыл бұрын
Ho giusto dicusso pochi giorni fa con due mie coetanee sul buonismo e sull'assecondazione del vittimismo legato ai giudizi o al dolore subito che non si vuole piu avvertire, sui social siamo tutti buoni e pronti a cambiare il mondo in favore delle fantomatiche vittime, non capendo che invece siamo noi a dover capire come affrontare l'ingiustizia che muove le corde della vita, mentre su internet deve essere tutto accettato e ognuno deve essere preso per mano. Lo trovo un comportamento estremamente ingenuo e infantile ma che purtroppo prende facilmente piede tra i miei coetanei (ho 19 anni) che voglio sentirsi così buoni e bravi, senza invece cercare di maturare o diventare piu forti emotivamente. Trovo molti tuoi video davvero illuminanti, grazie, continua così.
@a.j.s.57723 жыл бұрын
Certo, la strada sarebbe quella descritta da te, ma siamo così diversi che non si puo' generalizzare. Una mia amica è una ragazza meravigliosa, bellissima, intelligentissima e con una sensibilità enorme. Da piccola ha subito abusi pesantissimi quindi ora è rimasta bloccata e sta sviluppando gravi problemi legati all'alimentazione. Dico questo perchè? Perchè se una persona se la ritrova davanti non penserebbe mai all'inferno che ha passato. Come molti dei ragazzi che la etichettano come "imparanoiata", non sapendo nulla ovviamente. Si puo' pensare di generalizzare? Direi decisamente di no. In generale il problema non è chi attacca, ma da dove quest'ultimo attacca, perchè scommetto che la metà delle persone che nutrono astio per qualsiasi motivo nei nostri confronti, nella vita reale non avrebbero mai il coraggio di affrontarci, né la prerogativa di cercare un confronto partendo da presupposti diversi. Su internet non è così. Prima di tutto perchè si è al riparo dietro uno schermo, e si puo' insultare chiunque, poi spegnere il cellulare e andare a letto come se nulla fosse accaduto. Secondo, perchè su internet molte persone che non potrebbero ovviamente insultare per strada o riverberare il proprio odio, si incontrano in queste tane virtuali con i loro simili sfogando tutta la loro frustrazione e attaccando chi gli pare. Cioè internet rende possibile l'aggregazione anche di tanti coglioni odiatori seriali ai quali nella realtà non verrebbero perdonati certi atteggiamenti patologici. Terzo perchè su internet l'odio stesso è virale e se vieni colpito non c'è solo una amplificazione del fenomeno ma anche una spettacolarizzazione dello stesso, in un turbine mediatico che vive solo ed esclusivamente di caos e dove le prossemiche di giusto e sbagliato vanno in crisi. E tutto cio' secondo me non ha nulla a che vedere con l'essere moralisti. Gli insulti su internet provocano disastri, suicidi e disagi a chi li subisce. Il ragionamento per me è fallace perchè non si puo' demonizzare il vittimismo subito via social per etichettare chi nella realtà abbia dei traumi e sia costretto a difendersi contro le angherie altrui! Sono un essere umano, nel dubbio, se vedo un mio simile che soffre o viene preso di mira e genuflesso da un drappello di sfigati, in linea di massima non mi metterei mai a pensare a quanto sia una pippa nel reagire, corro e lo aiuto perchè potrebbe essere mio fratello. Poi, se nella vita un essere umano soffre avrà anche i suoi tempi di recupero e la possibilità di chiedere un aiuto psicologico. Forse servirebbe maggior consapevolezza e chiarire a se stessi se sia il caso di accettare un aiuto da parte di esperti, senza inciampare in ciarlatani web(non è il caso di Rick) che sintetizzano per far leva sulle frustrazioni. Rick parla di chi fa resistenza assoluta, ma anche lì è complessa come cosa e il.discorso è generico. A 16 anni hai il diritto di sbagliare e fare cazzate proprio per capire che a forza di scalciare e lamentarti il mondo non cambia per farti un favore. Si cresce e si indurisce la scorza, grazie anche a chi ci sta vicino. Ci vuole umiltà nel farsi aiutare, ma anche la fortuna di avere una famiglia o degli amici....e fidati che non tutti ce l'hanno! La vita è più grande di noi. Oggi domani e dopodomani vinci e ti fortifichi, tra 1 mese ti arriva la batosta che non ti aspetti. E soffri di nuovo. Non si è mai troppo adulti per accogliere il dolore in modo saggio. E il mio non è un inno alla perpetua sofferenza, perchè la vita è meravigliosa. Ma soffriamo perchè siamo membri della razza umana.
@akarui8953 жыл бұрын
Come quasi sempre, sono d'accordo. Fortunatamente è di facile comprensione il fatto che sia un discorso da vagliare con intelligenza, interpretato da un'ottica generale e non decontestualizzato. Perchè, pare ovvio, a volte la paura di essere feriti deriva da condizionamenti molto profondi e di cui nemmeno si conosca l'esistenza, almeno in mancanza di strumenti sufficienti ad un'accurata autoanalisi, ad una metacomunicazione. Semplicemente, in certi casi, si finisce per andare avanti disconoscendo il "sintomo", perchè arrivati al punto da abituarcisi. La famiglia di origine, sotto questo punto di vista, rappresenta una grossa limitazione dal momento in cui fornisca le prime chiavi interpretative della realtà. Ecco che la sofferenza tenda ad assumere connotazioni diverse a seconda degli sviluppi soggettivi. Tradotto : quello che magari per tizio è una cazzata, forse per caio è un masso limitante in maniera atroce. L'argomentazione è pungente, bruciante. Se non colta con il giusto distacco rischia di venire percepita come una forma di saccenza che escluda l'intimo vissuto emozionale. Ma, appunto, sarebbe solo a causa della reattività di un ego ferito. È tutto molto delicato. È un casino.
@edwardsicily3 жыл бұрын
Mi piace seguirti perchè spesso dici quello che non voglio sentirmi dire
@francescanastasi61483 жыл бұрын
È la prima puntata che ascolto e che seguo e ti devo dire grazie. Questo è un contenuto che dovrebbe arrivare a molti, perché sono cose che tutti osserviamo e viviamo. Cerco di divulgare l'importanza di accettare le ferite del mondo da tempo e trovare un video qua che ne parla in maniera così chiara ed egregia, mi ha sollevato. Grazie. Interessantissimo, la mia testa gira come una trottola Mi è anche venuta in mente una canzone di Caparezza , "Canzone a metà". Grazie ancora, continua così!
@A32-y5q6e3 жыл бұрын
Oh ecco, finalmente qualcuno tratta l'argomento. Ti vedo molto in evoluzione, anche se retoricamente sei ogni tanto un po' contorto. Un segno oggettivo che hai capito come funziona l'essere umano è che hai messo i piedini nel thumbnail.
@94Eowyn3 жыл бұрын
Il dolore, come la gioia, è un fattore soggettivo. Significa che ognuno reagisce a esso nel modo in cui la propria coscienza (e anche, se non soprattutto, il subconscio) è in grado di fare. Questa soggettività secondo me impedisce il crearsi di una 'soluzione unica', semplicemente perché a volte si deve passare per le cose brutte della vita, per comprendere quelle belle. Quando viene a mancare una persona cara, tante situazioni che prima ti sembravano insuperabili o comunque di grande incidenza, poco a poco scemano nella lista delle priorità o delle difficoltà, permettendoti di ridimensionarle e di... crescere. Ma ci sono persone che non sono in grado di arrivare a questo modo di vivere e di pensare: alcune si lasciano andare. Più si accumulano esperienze negative, più pensano di essere al mondo per uno scherzo del destino, e vivono senza più energia o desiderio di vedere la positività quando c'è. Sempre secondo il mio modesto parere, non è tanto importante la domanda "possiamo convivere con il dolore?" a livello societario, quanto il quesito del "cosa possiamo fare per convivere in modo più funzionale con il nostro dolore?" Allora di soluzioni personalmente ne vedo: campagne di sensibilizzazione per rendere la psicoterapia un concetto non da temere, ma anzi da sostenere. Convincere le persone che farsi ascoltare da chi è in grado di fare stare meglio la tua mente, è un regalo che puoi fare a te stesso, e non è una malattia, non è qualcosa per cui ti devi nascondere. In Italia questo è tipico: nascondere le paure e le sensazioni per il costante terrore del giudizio degli altri. Del rifiuto, appunto. Si dovrebbe cominciare dalla radice. Iniziare a far capire alla gente che di vita ne abbiamo una sola, e che vale la pena curare tutte le parti del nostro corpo: vista, denti, stomaco... e cervello. Forse, se tutti avessimo modo di sfogarci abitualmente con chi è in grado di ascoltare, il mondo intero sarebbe migliore.
@robertogenova62172 жыл бұрын
Grazie Rick, questo video me lo ricorderò a lungo se non per sempre
@francescodamilano19923 жыл бұрын
Capisco in parte questa sensazione, perché in parte mi tocca. La paura di fallire, di subire un rifiuto, a volte possono portare a non provare, a non riuscire a prendere una decisione, a non sapere cosa fare. Io davanti ad un bivio mi torturo per giorni e giorni e giorni e giorni, senza riuscire a venirne a capo, a volte non riesco a fare per paura di non riuscire, di scontrarmi con la dura realtà del rischio di fallire, delle aspettative che non coincidono con la realtà, l'idiosincrasia tra quello che vorrei e quello che è. E volte in cui vai avanti solo perché sei spalle al muro. Non ho soluzioni, se non cercare un po' di fiducia in se stessi e buttarsi, ma sapere che ci sono altre persone nella mia situazione è motivo di conforto, quindi spero che questo commento sia di conforto a qualcuno.
@federico16013 жыл бұрын
È la differenza tra esistere e resistere a mio parere. Comunque peccato non ci sia il tasto per iscriversi una seconda volta, grazie per questi pezzoni!
@alessandrogrillone11733 жыл бұрын
Ogni tuo podcast è oro. Il tuo canale è una miniera d’oro
@michelemonaco94433 жыл бұрын
"La paura di varcare il confine La paura del punto fine La paura di provare e fallire La paura di un brutto feedback Lasci la squadra perché non sarai mai Maradona Non arrivi al traguardo troppi crampi a metà della maratona La paura di perdere l'estro L'ispirazione che manca La magia che stanca Vallette segate a metà dell'anca Per l'entusiasmo mi accendo ma devo ammettere un soffio E mi spengo a metà come la sigaretta di chi vuole smettere Ho come la sensazione Ho come la sensazione di essere incompleto In completo disaccordo col mondo E vivo solo a metà"!!!
@francescanastasi61483 жыл бұрын
Pazzesco, ho pensato proprio a questa canzone
@deepblue1882 жыл бұрын
Eppure per alcuni, sembra che la paura sia indispensabile. Come mai?
@humansvale54553 жыл бұрын
Preziosa riflessione! 🔥🔥🔥
@rbt94an3 жыл бұрын
Finalmente un po' di luce sul consenso, grazie mille per l'approfondimento
@deepblue1882 жыл бұрын
Ho seguito il video e il suo contenuto, sempre molto interessante e tutt'altro che scontato. Peccato che mi sia apparso nei preferiti di KZbin solo ora e non nove mesi fa. Questo tema mi riguarda molto da vicino. Io ho sempre paura e, ahimè, non riesco sempre a vincerla. Combatto da anni contro la paura ma non sono sempre riuscito a vincere tutte le mie paure.
@marcocry6992 жыл бұрын
Video molto interessante, condivido in pieno. Grazie.
@jormungandr23163 жыл бұрын
Capisco cosa intendi qui per felicità duratura, ma non riesco a rimanere soddisfatto da quel misero che mi ritrovo... Sognare di essere liberi, rende l'uomo prigioniero dell proprio desiderio
@Kuseikos3 жыл бұрын
eccellente cogitata, perfettamente corretta e condivisibile. Infatti la condividerò su FB. In realtà il commento è quasi superfluo, non c'è nulla da aggiungere. Bravo Rick.
@marcodangitrainer3 жыл бұрын
Consiglio a tutti “La società senza dolore” di Byung-Chul Han
@armand0malli9983 жыл бұрын
Questo video è geniale, complimenti Rick
@semboy34423 жыл бұрын
rick ti ho scoperto tramite il cerbero ma starei non so quanto ad ascoltarrti e devo dirti che mi hai descritto perfettamente, tu non ti puoi neanche immaginare quanto mi abbia aiutato sto video, cercherò di intraprendere un percorso personale. ah, ti adoro ahahahah
@sabrinatirabassi35293 жыл бұрын
"La vita viene senza consenso ed è una gran rottura di balle." "Arriviamo a desiderare che questo mondo non esista, senza considerare che così nemmeno noi esisteremmo." Mi sfugge qualcosa...
@Zicchinetta3 жыл бұрын
Grazie rick.. video giusto al momento giusto ❤
@Murvaa9 ай бұрын
Beh io sono stato rifiutato molte volte, anche dopo essere nettamente migliorato. Ho fallito tanto e sto ancora soffrendo, ma comunque mai mi sono fermato al "mi accetto così e gli altri sono sbagliati". Sicuramente bisogna affrontare il rifiuto ma su una cosa non sono d'accordo: ci vogliono momenti di chiusura dal mondo per riflettere su sé stessi, facendolo mi sono potuto soffermare sulle mie problematiche senza avere la fretta degli altri sulle spalle
@giovanni_93 жыл бұрын
“Mai sanguinare davanti agli squali”
@stefanoscopigno75653 жыл бұрын
Bellissimo argomento. Inoltre aggiungerei che le cose brutte che ci accadono ci fanno apprezzare di più le cose belle che ci accadono. Come dico sempre io, prima di imparare ad apprezzare la cioccolata devi assaggiare la merda ;)
@itsiwhatitsi3 жыл бұрын
Evitare di avere relazioni è essa stessa una ferita. Bisogna vedere se si ha la fortuna di avere le giuste relazioni ... ma la cosa è impossibile perchè spesso non si sa bene quali siano le "giuste" relazioni. Penso che alla fine tutto sia nelle mani di determinate "situazioni" (più che relazioni) che spesso sfuggono alla nostra scelta, bisogna solo essere pronti ad esse nel momento in cui accadono
@giuliaorlando78283 жыл бұрын
E' un argomento molto attuale, interessantissimo video
@eleonoranevesdossantos80693 жыл бұрын
Rick, mi lasci senza parole, le tue riflessioni sono di una lucidità incredibile e, anche se le fai per te stesso, condividendole con noi ci fai un immenso regalo. Ormai per me Daily Cogito è un appuntamento imperdibile e sono molto contenta che sia iniziata la nuova stagione, sei come un faro nella notte.
@b97halo3 жыл бұрын
"È ruvido, è duro e difficilmente asseconderà le nostre aspettative"... abbiamo tutti pensato alla stessa cosa hahahaahha
@giacomocasartelli55033 жыл бұрын
Ahahahahah esatto, anche a me è venuto in mente un asteroide
@edwardsicily3 жыл бұрын
That's what she said
@alessandrovaragnolo6083 жыл бұрын
A volte un grande dolore porta ad un periodo di chiusura auto-inflitta. Ci serve per darci il tempo di guarire. Ma appunto: dev'essere un momento nella vita. Non deve diventare un alibi per smettere di vivere. Non esiste un metodo universale per superare un momento di difficoltà. Ognuno deve trovare il proprio. Quando io mi sono reso conto di essere in difficoltà con le mie emotività, le ho sfidate a volto aperto: ho iniziato a studiare recitazione teatrale, il che mi ha "costretto" (ma non è una "costrizione" in quanto l'ho voluto io, non mi è stato imposto!) a fare i conti con la mia emotività. Questo è stato il mio modo di iniziare un percorso per guarire dai miei problemi, imparando a conviverci. Non è detto che vada bene per tutti. E' il mio modo. Ognuno deve trovare il proprio.
@mariofarias5333 жыл бұрын
Sono sempre ferito. Il semplice fatto d' avere 'sottittolazione' e una ferita permanente. Nessuno puo dire lo contrario.
@calogerohuygens44303 жыл бұрын
Molti problemi ma nessuna soluzione.
@TheHeiGui2 жыл бұрын
* 90 minuti di applausi per Rick *
@gaethanoss3 жыл бұрын
Grazie Rick
@GiulioFornasar3 жыл бұрын
A Umberto Galimberti piace questo video 👍🏻
@massimodueuro33923 жыл бұрын
La saggezza di Rick è sovrumana
@francescodallapiccola3923 жыл бұрын
Vito che siamo nati senza consenso, avremo il diritto di lamentarci e vivere come 2caxxo2 Ci pare? YEAH!
@Christianbornin3 жыл бұрын
Argomento delicato ottimo video Rick😀👍
@manuelzingaro31263 жыл бұрын
Illuminante
@ornellapesenti3 жыл бұрын
Adoroh la tua ironia!
@marcopollarini82533 жыл бұрын
La "ricerca della serenita" é una faccenda da perderci il sonno.
@pippolinokissene3 жыл бұрын
Cringiamo anche sulla seconda sigla :D bel video però
@houseleenee3 жыл бұрын
Non so se questo passo di Daily Cogito farà al caso mio, ma ho messo “Mi piace” sulla fiducia.
@giorgiabambini77482 жыл бұрын
GRAZIE
@alessandropanza21753 жыл бұрын
[Mi rivolgo a tutta la community] Non saremmo così suscettibili se avessimo il diritto di difenderci; mi dispiace dirlo, ma io ho la sensazione che la società ci voglia liberi di provocare, ma non di reagire! Se il mondo mi ferisce, io voglio vederlo perire sotto la mia spada, ma senza subire il biasimo delle persone che mi circondano. Quando ti difendi da una ingiustizia, e di regola dovresti sempre farlo, lo fai perché non sai mai fin dove potrà spingersi il tuo aggressore e se ha campo libero, allora tanto peggio, perché sarà più facile per lui/lei infierire. Come faccio a biasimare i "sensibilini" della loro vigliaccheria se li so con le mani legate? Se potessimo sfoggiare dei deterrenti "personali", cioè senza l'intervento dello stato che si prende il monopolio della forza, avremmo forse meno paura di affidarci agli altri. Invito più persone possibili a rispondermi. Voglio un confronto.
@deepblue1882 жыл бұрын
Ho letto il commento e mi trovo quasi completamente d'accordo su quel che hai scritto. Poi, sulla società. che ci consente di essere liberi di provocare (e qui non la vedo sempre di buon occhio, perché certe provocazioni sono semplicemente odiose e antipatiche) ma non di reagire, è purtroppo una cosa vera. La società dovrebbe dare anche la possibilità di difendersi, ma è ipocrita. Quello di mettere l'aggressore al muro per impedirgli di compiere altre nefandezze, è giusto. Il perdono concesso a chi ha fatto del male, secondo me, non serve a creare un mondo migliore, ma a incoraggiare la cattiveria, perché non si è ancora ben capito che perdonare non significa lasciarsi andare a amare le persone stronze, ma a compatire, dimostrarsi superiori agli imbecilli e, allo stesso tempo, non dimenticare. Ecco, a mio avviso, a oggi, si deve sorvolare e perdonare tutti a tutti i costi, altrimenti si fa la figura dei permalosi, degli immaturi e dei narcisisti. Questo lo ritengo profondamente iniquo! Sui "sensibilini", posso dire che sono ben pochi quelli che accettano che le cose stiano così. Molti sono sensibili perché sono stato educati alla remissività ma dentro di loro c'è un fuoco che brucia. Mi ricordo che anni fa, ho partecipato a un corso di formazione regionale di operatore sanitario frequentato da gente e insegnanti del cavolo che si credevano chissà chi. Questi, ogni tanto offendevano qualcuno per metterli alla prova, perché questo atteggiamento sarebbe servito per il tipo di lavoro che andavamo a svolgere. Le donne erano le più offensive, ma guai a difendersi perché il direttore del corso ci avrebbe ripreso per asocialità e mancanza di spirito di gruppo. Avrei voluto mettere al muro quel direttore di merda, ma non potevo. Ho solo fatto una denuncia ma è rimasta lì. Poi il diritto di difendersi deve sempre avere un limite, altrimenti qualcuno ne approfitta anche nell'eccesso della difesa, però che la difesa sia diventata un tabù, concordo. Bisogna trovare il giusto equilibrio.
@victor_casian3 жыл бұрын
Quanta verità
@nefas39043 жыл бұрын
L'importante è che la tua paura di essere ferito non violi la mia libertà d'espressione ;)
@microbusinessone7328 ай бұрын
Rick fai un video sul tradimento? Essere tradito nella coppia? Grazie
@michelemencarelli76003 жыл бұрын
Hai detto in live che non avresti fatto video su Evangelion, e invece lo hai fatto inconsapevolmente ☺️
@therealkrankenwagen96103 жыл бұрын
Il vecchio caro dilemma del porcospino 🤭😅
@preste993 жыл бұрын
Shinji Hikari joined the chat
@niccoloprevitali53853 жыл бұрын
Tutto vero, ma la domanda è sempre quella: perchè scegliere di non autodistruggersi? Perchè scegliere quel tipo di ""felicità"" che ci si può ragionevolmente aspettare di ottenere? Perchè, in definitiva, scegliere la vita?
@orcopoid65213 жыл бұрын
Bella domanda, secondo me è perché noi esseri umani siamo sempre improntati sul futuro,e sulla sopravvivenza per una Futura se non ipotetica prole( si pensiamo,ma alla fine siamo automi) quindi il fatto stesso di essere impassibili agli stimoli vitali sono impossibili per noi perché finiremmo di essere solo oggetti che non funzionano,e se tutti non funzionano la società non va avanti
@madameversiera3 жыл бұрын
Cercare un significato nella vita è follia, o conduce alla follia. In natura esistiamo per perpetuare la specie, per questo invece di porsi obiettivi ridicoli come il "successo" uno dovrebbe cercare di conoscere sé stesso, le proprie concezioni, i desideri, le emozioni, come funzioniamo in relazione col mondo e cercare di migliorarsi (che non è affatto semplice come si crede). Solo così secondo me si può raggiungere quella serenità interiore di cui tanto si parla.
@lucabertaglia26773 жыл бұрын
questa secondo me è più facile di quanto si creda: per lo stesso motivo per cui alzarsi e andare via dal cinema per evitare di vedere un film che non ci piace è molto più faticoso che guardare il film fino alla fine. Hai impiegato, tempo, fatica, hai già pagato il prezzo del biglietto e hai anche la curiosità di vedere come va a finire... quando ti alzi e te ne vai hai una sola certezza: una perdita secca. Non so se il ragionamento sia corretto, probabilmente è una fallacia, ma è certamente quello il meccanismo mentale, non voglio andarmene col segno "-". Cosa completamente diversa è non fare figli: allora è come non andare al cinema, nessuna perdita per nessuno, e lì sì che il problema filosofico ed esistenziale mi sembra cogente.
@niccoloprevitali53853 жыл бұрын
@@lucabertaglia2677 il problema è che però non è così. Continuare a vivere non è come starsene seduti a subire passivamente lo spettacolo di un film: uno dei concetti che fanno da corollario al video è proprio rappresentato dalla fatica e dall' impegno che dobbiamo necessariamente investire per "soffrire meno" (o "essere felici", per allinearmi alle espressioni utilizzate). E quindi la mia domanda rimane... onestamente, io credo che di risposte valide da un punto di vista razionale non ce ne siano, tutto si ridurrà sempre al giudizio estetico (e pertanto inattaccabile) formulato dalla prospettiva del singolo
@lucabertaglia26773 жыл бұрын
@@niccoloprevitali5385 mi riferisco a quella cosa che si chiama da qualche parte in italiano "Fallacia dei costi sommersi" o "fallacia del Concorde". E' un fenomeno acclarato e molto attivo, non è passivo, è il principio per cui il giocatore che perde continua attivamente a giocare (ed a perdere). E' talmente trasversale (ricchi poveri, giovani vecchi ci cascano tutti) che si ipotizza sia frutto della selezione naturale: proprio quando le cose vanno peggio e hai tutti i motivi per andartene, giochi (in questo caso al gioco della vita) con ancora più passione per recuperare. Un altro effetto collegato è la "sindrome di Polyanna" il fenomeno che tende a cancellare i brutti ricordi e quindi a prendere decisioni sul futuro basandosi su dati incompleti. Sono entrambe cose irrazionali certamente, ma chiedersi perché siamo irrazionali, per me, è un po' come chiedersi perché apparteniamo al regno animale... mi chiedo al contrario perché ce lo chiediamo e la risposta è: perché per millenni ci è stato detto che non siamo animali ma abbiamo un'anima libera incondizionata immortale etc etc. La si può vedere così: c'è qualcuno che si chiede perchè una scimmia sceglie di vivere? A me non pare. Ecco personalmente non mi considero troppo diverso da una scimmia.
@matteo51653 жыл бұрын
grazie
@ascitumbah3 жыл бұрын
Rick ma hai mai letto "i cani della peste"? Cade tutto a fagiolo
@marianimau3 жыл бұрын
Concetti da me perfettamente condivisi. L' amore e l'amicizia non devono necessariamente essere eterni per ricavarne benessere. P.S. Lo scorcio di quadro alle tue spalle fa cacare.
@gianandreagiacoma3 жыл бұрын
A ecco alla fine l'hai accennato il der Letzte Mensch.... mi sembrava che avessi preso spunto dalla monografica.
@FieraConicella3 жыл бұрын
Chiedi i diritti ai creativi dello spot di ITA xD
@ezeppelin13 жыл бұрын
Sei la versione di KZbin dell'amico che ti da due schiaffi per svegliarti da una brutta sbornia 👌
@XXISecolo3 жыл бұрын
Sento un po' di Nietzsche...
@amosmattia3 жыл бұрын
Top!👍
@valerygonzalez74753 жыл бұрын
Mai sentito parlare di Highly sensitive people? Sarebbe bello che dedicassi un video su questo tema. Perché se da una parte esistono i sensibilini di questa generazioni, da una parte esiste anche il mondo delle persone Pas (persone altamente sensibili), essi no appartengono necessariamente a questa generazione di giovani ma possono essere anche anziani. L'esistenza di queste categorie di persone é stata formulata da dalla dottoressa Elaine Aron, psicoterapeuta e ricercatrice Statunitense, che ha anche pubblicato diversi libri a riguardo. Quindi é possibile che il grado di sensibilità di una persona abbia anche un aspetto biologico oltre che esperienziale? Queste persone possono sforzarsi a essere più resistenti ma se hanno una impostazione diversa, può darsi che facciano più fatica nel adattamento e a gestire le proprie emozioni. Come collegare tutti i pezzi? Questa psicoterapeuta ha sbagliato a fare queste ricerche? Perché se da una parte le persone che si riconoscono e si sentono meno sole, d'altra parte si sentono anche limitate. Non siamo uguali, il fatto che generalmente le generazioni passate siano considerate più forti non significa che non siano esistiti singoli che non lo siano stati e viceversa per queste generazioni dei sensibilini. Queste persone prendono spesso le cose sul personale, non é detto che si chiudano in se stessi e fuggano dal mondo, anche se la maggior parte si, loro sanno che si devono adattare al mondo perché nessuno si adatterà a loro.
@bontemps71633 жыл бұрын
sempre piú
@giorgiovenzi3 жыл бұрын
Per la paura di far soffrire invece? Che si dice?
@albertomarenco25093 жыл бұрын
A chi sembra che il mondo soverchi le visioni, le idee e le opinioni, dico che con tutta probabilità non ha osservato il mondo con la giusta oculatezza
@333begemot3 жыл бұрын
Bravo, eh
@ManuP_973 жыл бұрын
Non sono tanto d'accordo sull'esempio che hai fatto riferendoti al patriarcato. Credo che si tratti di una reale problematica strutturale nei confronti della quale sono stati fatti certamente moltissimi progressi, ma che tuttavia sussiste ed ha ancora effetti concreti sulle persone nel presente (donne e uomini, non solo donne). Sia chiaro, anche io penso che il modo in cui si cerca di combattere questo problema a volte sfoci in prese di posizione che sono controproducenti (processare l'uomo a priori è insensato e stupido) e portano ad una completa deresponsabilizzazione da parte della persona ridotta a mera vittima (in quel caso certo, incolpare il patriarcato è molto più comodo che agire e capisco e condivido la critica). Tuttavia credo che sia sbagliato anche accostare la lotta al patriarcato agli altri esempi che hai fatto e considerarla come l'ennesimo modo per "chiudere fuori il mondo per terrore di essere feriti". Sono d'accordissimo invece sul resto e in generale sulla dannosità di un atteggiamento attraverso il quale le persone evitano ogni "spigolo del mondo" per non soffrire, così facendo condannandosi effettivamente ad una vita senza movimento né maturazione né, quindi, senso, "with no alarm and no surprises".
@Musicario_Dario3 жыл бұрын
"Il mondo deve essere come lo voglio io, non ammetterò diversità, se il mondo non è come lo voglio io, soccomberò nella mia diversità" io mi dissocio da queste parole, ma le trovo un buon sunto del modus operandi di tante persone oggi.
@alfarevolution23123 жыл бұрын
❤️
@simofigo20103 жыл бұрын
Fate Fate all amore con la Vita... Trombate con la Morte...😎🤘P.s il bello arriva dopo i 40...
@Killmind_her3 жыл бұрын
ehy ehy, non osare criticare il mio isolazionismo, non ho chiuso il mondo fuori, può venire a trovarmi quando gli pare, son io che mi son rinchiusa dentro, sono mentalmente instabile, potrei fare io male a qualcuno, quindi lo tutelo da me. Detto questo, ribadisco lo gne gne gne di ieri, ma sono felice che ti sia/ ci abbia detto queste cose, lo so che sei un romanticone in fondo ❤️