Professore, la prego, un suo video su Enrico Mattei 🙏
@mattiameis33003 жыл бұрын
Grande Prof,sempre illuminante!
@MatteoSaudino3 жыл бұрын
Grazie 💪
@ireneserrone69373 жыл бұрын
Grande lettura! Grazie sempre
@melaniacostantino97303 жыл бұрын
👏🏻
@AlessioC97x3 жыл бұрын
Salve, io in realtà sono molto critico verso Freud, ora non so se questi concetti siano stati originati da Freud o rielaborati proprio da Galimberti, ma in generale non mi trovo granché d’accordo con queste definizioni. Sono per un approccio molto più costruttivista e cognitivo. Ora dirò ciò che non mi torna, in caso io dica qualcosa di sbagliato le chiedo di correggermi :) Si parla di perversione in base ad un’idea dogmatica di giusto e sbagliato: chi segue la cosa giusta è conforme e quindi è normale; chi fa la cosa sbagliata è perverso ed è quindi da curare. La cosa è molto problematica, il relativismo ci dice che non esiste un’etica dogmatica, la morale è costruita da noi esseri umani secondo accordi e convenzioni collettive, che cambiano nel tempo, sono fluide e diverse tra vari luoghi e culture. Il ragionamento di Freud mi sembra più un tentativo di patologizzare chi non è conforme alla massa, e infatti sappiamo che la psicoanalisi in quegli anni ha fatto parecchi disastri con la patologizzazione di alcuni comportamenti sessuali. Fino ad una 50ina di anni fa ad esempio il sesso anale (anche tra etero, tralasciamo un attimo il discorso omosessualità) era un tabù, moralmente inaccettabile, se ricordo bene negli Stati Uniti era anche un vero e proprio reato. Quindi dovrebbe essere una perversione? E lo sarebbe anche oggi? La morale è qualcosa di estremamente fluido e relativo, a volte anche di non ben definito, non si può patologizzare arbitrariamente gruppi di persone perché non perfettamente conformi ad una morale (appunto una, perché di morali ce ne possono essere varie anche in una stessa società, oggi nel 2021 la morale di un adolescente di città è ben diversa da magari una coppia anziana ultra cattolica di paese...). Riguardo i bambini, mi sembra chiaro che dalla nascita non distinguano la morale, perché infatti la morale non esiste, la morale si impara, e la insegnano appunto i genitori, i media ecc... Non è il bambino in sé a non conoscere morale, semplicemente serve il tempo per costruire la sua educazione; ma sarebbe sbagliato poi dire che girare in strada nudi è perverso: in Italia ci viene insegnato questo, ma in vari villaggi africani e in generale anche a livello storico sono esistite migliaia di civiltà che vivevano senza vestiti, completamente nudi, quindi anche in questo caso dare arbitrariamente etichette patologizzanti è abbastanza riduttivo. Karl Popper ci ha spiegato benissimo che non è questo il modo di fare scienza, già nel momento in cui ci rendiamo conto che alcune idee di Freud sono influenzate dal suo contesto storico e sociale, e dai suoi bias, già allora partiamo dal presupposto che il lavoro di Freud a livello metodologico è un disastro. Prendiamo l’ultima ipotesi, ovvero assodando che la morale è relativa, il perverso in teoria non riesce a seguire la morale imposta dalla sua comunità in quanto non si rende conto di quella morale, non riesce ad elaborarla, la “misconosce”. A me questa ipotesi sembra abbastanza strana: i pedofili ad esempio sono assolutamente consci di quanto sia sbagliata questa cosa, così come per la maggior parte di altre parafilie, chi ne soffre sa benissimo che sono tabù, anzi spesso vengono anche represse, ad esempio statisticamente non tutti i pedofili commettono davvero questi atti, la maggior parte li reprime, poi c’è invece chi non li riesce a reprimere. Ho sentito più volte di alcuni ragazzi e ragazze che avevano varie fantasie e tendenze sessuali di stampo parafilico, ed erano assolutamente consci che queste cose erano amorali, infatti le reprimevano. Quindi sinceramente non trovo riscontro nella realtà del fatto che chi trasgredisce la morale sociale, dal punto di vista sessuale, non se ne renda conto. Questa cosa se accadesse potrebbe rappresentare tutt’altra cosa: ad esempio una psicosi, che porta spesso alla mancata capacità cognitiva di base, alcune problematiche neurologiche e psichiatriche ecc... Il fatto di non rendersi conto di ciò che si fa è una cosa piuttosto grave che appartiene al campo delle psicosi o dei disturbi neurologici, non vedo attinenza sinceramente con le parafilie... Posso infine dare la mia interpretazione sul tema... Avendo analizzato tanti studi e letto tanto sulla sessualità e anche sulla morale, sono arrivato alla conclusione che la sessualità, esattamente come anche la paura, sia una pulsione bianca. Cioè sia una pulsione viscerale che accomuna tutti, ma che poi viene plasmata e costruita completamente dal nostro processo di crescita, quindi dal nostro ambiente, dalla società, dalla cultura, dalle esperienze personali, anche da piccolissimi fatti accaduti durante la nostra infanzia che sono andati poi a depositarsi nell’inconscio e vanno ad influenzare lo sviluppo stesso di questa sessualità. Questo processo generativo dell’identità sessuale non segue necessariamente la morale sociale, che è sicuramente un fattore che ci influenza, ma solo uno tra i tanti, quindi è possibile che per molte persone si vada a generare un’idea di sessualità che non corrisponda perfettamente a quella socialmente accettata. Guardi, è lo stesso e identico meccanismo della paura e di altre pulsioni: nasciamo con un istinto della paura, che è attivo fin da subito e ha una certa funzione evoluzionistica (sopravvivenza), ma all’atto pratico viene costruita con le esperienze di vita, con la cultura, con l’ambiente familiare ecc... Ed infatti molto facilmente diventa egodistonica, nel caso delle fobie, dell’ansia ecc... Allo stesso modo anche la sessualità si costruisce. Se ad un bambino lo faccio crescere in una società in cui si dice che è giusto e normale fare sesso con gli animali, quel bambino farà tranquillamente sesso con gli animali da adulto. Sia la biologia che l’antropologia confermano questa tesi. La biologia perché non è mai riuscita a trovare elementi che determinassero gli orientamenti sessuali, in pratica non esistono geni o altri elementi che determinano intrinsecamente se siamo etero, gay, lesbiche, pedofili, necrofili, esibizionisti, zoofili ecc... E l’antropologia lo conferma mostrandoci le diverse abitudini sessuali nelle varie civiltà studiate: pensiamo alle Isole Trobriand, alla Polinesia, alla Cina antica, ma possiamo anche prendere in considerazione la Grecia antica, in cui la pederastia era socialmente accettata e anzi era naturale, effettivamente la pederastia consisteva in rapporti omosessuali e pedofilici tra adulti e bambini, eppure era socialmente accettata dalla morale, e largamente diffusa nella popolazione. Quindi, personalmente non penso esistano concretamente gli orientamenti sessuali, né le perversioni, penso esista la sessualità che è una pulsione che può costruirsi e formarsi essenzialmente senza nessun limite, e ciò succede attraverso il processo di crescita nell’ambiente e tramite le esperienze. Poi, ci possono essere vari modi per decidere ciò che deve essere accettato o meno dalla società in base alla sua morale... Ci può essere un approccio giusnaturalista, che è essenzialmente quello del secolo scorso, che costruisce la morale in base ai princìpi biologici: quindi se il sesso serve per procreare, l’unica forma di sesso accettabile è quella classica etero vaginale, in conformità allo scopo biologico del sesso. E ci può essere la morale contemporanea liberalista, diffusa a livello scientifico attualmente, che permette qualsiasi forma di sesso a patto che non rechi danni ad altri e che avvenga in modo consenziente, ed offre supporto psicologico se quella componente sessuale è egodistonica/disfunzionale per il paziente. Quindi attualmente non esiste la perversione sessuale, ma comportamenti sessuali consenzienti ed egosintonici, o non consenzienti ed egodistonici. Questa la trovo di gran lunga la teoria sulla sessualità più completa è scientificamente supportata in assoluto. Le teorie di Freud sinceramente le trovo assolutamente fuori dal tempo, e mi stupisce di come ancora oggi Freud sia diffusamente insegnato quando, fatti alla mano, ha detto un sacco di cose sbagliate che potrebbero addirittura sviare il percorso di apprendimento degli studenti di oggi... Se ci sono critiche al mio ragionamento mi piacerebbe sentirle! :)