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MICROBIOTA E CANCRO: DUE GLI OBIETTIVI DELLA RICERCA: MIGLIORARE LA RISPOSTA ALLE TERAPIE E RIDURRE ALCUNI GRAVI EFFETTI COLLATERALI UTILIZZANDO BIOMASSE AD ATTIVITA' ONCO-BIOTICA
Prof. Antonio Gasbarrini, Fondazione Policlinico A. Gemelli IRCCS
Negli ultimi anni abbiamo imparato a conoscere una parola strettamente legata al nostro stato di salute o di malattia, e cioè microbiota, quell’insieme di virus, batteri e miceti che vive nel nostro intestino. Recentissimi studi hanno evidenziato come alcune specifiche composizioni del microbiota possano favorire l’insorgenza di alcune neoplasie, ma non solo, la configurazione del microbiota può influenzare anche la risposta ad alcune terapie oncologiche come la chemio o l’immunoterapia. Ecco perché oggi e ancor più in futuro lo studio del DNA del microbiota si spera possa orientare prevenzione e cura, diventando sia un biomarcatore che un obiettivo terapeutico.
Due i filoni di ricerca più promettenti:
1) da un lato poter migliorare la risposta ad alcune terapie, in particolare la immunoterapia perchè si è visto che in alcuni pazienti con particolari combinazioni di microrganismi la terapia è meno efficace, ecco quindi che modificarne la composizione si spera possa ridurre le resistenze ai farmaci.
2) dall'altro invece la possibilità di ridurre alcuni effetti collaterali delle terapie oncologiche per non dover interrompere alcuni schemi terapeutici come accade quando alcuni sintomi diventano troppo gravosi o pericolosi come ad esempio nel caso della diarrea indotta dagli inibitori delle tirosinchinasi TKI usati per numerose neoplasie solide e del sangue.
Abbiamo parlato di tutto questo con il Prof. Antonio Gasbarrini, direttore del Dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche della Fondazione Policlinico A. Gemelli IRCCS con cui abbiamo parlato in particolare di:
- Profiling e studio del DNA del microbiota, nel caso dei pazienti oncologici cosa emerge e come si può utilizzare questo profilo?
- Per lo studio del microbioma si parla sempre più delle omiche, che cosa sono e che informazioni danno?
- Ricerca del Policlinico Gemelli Università Cattolica pubblicata su Nature Communications che apre la strada ad uno nuovo trattamento, e cioè il trapianto di microbiota per contrastare la diarrea indotta da TKI.
- Microbiota come biomarcatore per indirizzare le terapie e ottimizzarne la risposta