È un piacere enorme ascoltarla.. ha potere affabulatorio ed è avvincente ascoltare il suo discorrere... come dipanare una matassa di nozioni affidando il tutto a una tenacia inconscia dovuta sicuramente al suo passato da studente modello.. sicuramente ispirato da un ottimo Maestro, un raro Mentore.
@CarloRolle3 жыл бұрын
Buonasera, grazie delle sue parole, è un piacere conoscerla. Purtroppo non sono stato uno studente modello, ho iniziato a studiare seriamente solo all'università. Ma lei ha ragione: ho avuto un grande maestro, che nessuno conosce perché non scrisse mai nulla. Le sue lezioni, negli anni '70, mi sono rimaste impresse profondamente; le ricordo ancora bene, e ogni volta provo ad avvicinarmi al suo livello, pur trattando argomenti differenti. Complimenti per la sua perspicacia, lei ha colto un' eco lontana delle lezioni di un grande docente, il cui nome sarebbe vano cercare in internet, il quale mi ha effettivamente cambiato la vita. Ce n'erano diversi così una volta; quasi ogni liceo aveva qualche insegnante di un livello che oggi molte università non riescono ad avere; e non soltanto in Italia. Grazie ancora per il suo interesse, buona serata.
@PierluigiviciniDomStageDomus3 жыл бұрын
@@CarloRolle lo è stato un buon studente.. uno studente di riflesso, interessato allo specifico. Interessato a quella musica esclusivamente adattata al suo orecchio interiore.. il Prof le sarà sempre grato per questo omaggio e continuerà a sostenerla in quella logica indefettibile e appassionata che la contraddistingue
@CarloRolle3 жыл бұрын
Grazie per queste bellissime parole. Comprendo che anche lei ha avuto la fortuna di conoscere qualche grande docente. Dopo un'esperienza così, si resta in debito e - se si è molto fortunati - si cerca di restituire un po' delle cose che avevamo ricevuto, anche se non si potrà mai restituirle a coloro che ce le avevano date. Funziona così, questo si sa.
@PierluigiviciniDomStageDomus3 жыл бұрын
@@CarloRolle purtroppo io sono un'autodidatta che si nutre disperatamente di queste pillole sostenute di saggezza dopo 14 ore di duro lavoro... attualmente lei è il mio Tutor autoreferenziale... e io ringrazio ... chissà se un giorno riuscirà a dissertare sulle genti che abitarono i miei luoghi: galli senoni, boi, sapinati..
@CarloRolle3 жыл бұрын
Fa bene a conquistarsi il suo tempo dopo le 14 ore di lavoro, perché così facendo pone le basi per la sua creatività e libertà quando il lavoro per gli altri diminuirà. Chi non tiene accesa la fiamma dei propri interessi, quando potrà infine disporre del proprio tempo, si ritroverà puro consumatore, cioè nello stato del lattante, perennemente bisognoso che qualcuno lo imbocchi e perennemente inappagato. Mi piacerebbe parlare dei popoli dell'Italia antica e anzi avevo preparato le bozze di un ciclo di lezioni. Se avessi davanti 40 anni invece di una quindicina al massimo, ci proverei. Ma questo lo farà meglio lei, quando i suoi impegni diminuiranno. Intanto, tutto quello che sta leggendo adesso si sedimenta e si consolida; quando avrà più tempo, queste letture che fa ora e le meditazioni che le accompagnano, le consentiranno di costruire qualcosa di suo, che avrà l'impronta della sua vita e che nessuno potrebbe mai riprodurre.
@gkadus6 жыл бұрын
Salve , volevo solo ringraziarti per il tuo lavoro onesto dal punto da vista storico, e posso finalmente dire che ho trovato un storico italiano sincero e non cerca di manipolare la storia. Grazie al nome di tanti musulmani e arabi
@CarloRolle6 жыл бұрын
Sono io a ringraziarti per le tue parole. Avresti potuto semplicemente vedere il video e poi passare avanti, ad altri tra le migliaia di video che KZbin propone. Invece mi hai voluto lasciare queste parole di apprezzamento, che sono importanti per chi ha parlato ad una webcam, e che mi ripagano del mio lavoro. In Italia spesso si studia il Medioevo senza quardare minimamente ad 'est e a sud del Mediterraneo. E forse in molti paesi arabi non si studia bene quel che accadde in Europa, né la civiltà di Roma e dell'antica Grecia. Secondo me si possono e si devono invece conoscere le cose grandi che le varie civiltà ci hanno dato; si devono capire le necessità storiche che le varie civiltà hanno dovuto fronteggiare e le soluzioni che hanno trovato. Solo così risolveremo i problemi, solo così miglioreremo, e saremo degni di chi ci ha preceduto e ha costruito quanto di buono c'è intorno a noi.
@gkadus6 жыл бұрын
Carlo Rolle non sarebbe stato corretto sorpassare su il grande lavoro cha hai fatto è su tutti i studi che hai fatto, e sono sicuro che hai lavorato parecchio per conoscere tutti i magnifici dettagli che raccontato, io sono egiziano e sono cresciuto in Egitto fin a 17 anni e ora ne ho 32. Appena sono arrivato in Italia... E da subito ho sentito un forte legame con i italiani e la bellissima cultura italiana. E fortunatamente ho conosciuto italiani da varie regioni, ciò che mi ha spinto di cercare di capire il perché siamo così simili ma allo stesso tempo diversi.... E credi mi ho notato che tra noi come popolazioni non esistono grosse differenze!!!!! Ma la colpa del distacco tra noi e attribuita solo ed esclusivamente ai falsi storici e alla manipolazione delle informazione... Perciò dovevo ringraziarti!!! Perché sei stato onesto e sincero. Poi riguardo a cosa si deve fare!! Il mio punto di vista è che la popolazione mondiale potrebbero vivere in pace tranquillamente, semplicemente perché potremo aiutarci a vicenda e migliorare la vita di tutti......... Ci vuole solo giustizia e onesta e umiltà.... Cmq complimenti per il lavoro eccezionale che hai svolto. Grazie ancora😇❤️
@CarloRolle4 жыл бұрын
Grazie ancora di queste bellissime parole, che mi è capitato di rileggere oggi. I migliori auguri per un anno di pace e prosperità!
@yassermamo95944 жыл бұрын
Onestà lealtà nel raccontare la storia i miei complimenti professore lei un eccellente studios il suo modo di raccontare la storia e bellissimo i miei complimenti. 👍
@CarloRolle4 жыл бұрын
Grazie delle sue parole. Piacere di conoscerla! Benvenuto sul mio canale e tantissimi auguri di Buone Feste!
@francescocaiaffa53894 жыл бұрын
Dottor Rolle lei è fantastico....grazie.....x un patito di storia come me lei è un luminare.....le faccio grandi complimenti per il modo in cui esprime gli argomenti....la sua narrazione è sempre incalzante e piacevole da seguire....per me il modo di narrare la storia in generale gli eventi le idee i popoli è estremamente interessante....piuttosto che una mera elencazione di date battaglie sovrani ecc.ecc. quindi ammiro molto il suo modo molto coinvolgente di trattare questi temi storici...inoltre adoro molto la passione l immedesimazione in fatti e personaggi che mette che sembra quasi di vedere un film storico a puntate....la ringrazio di cuore perché con la sua bravura ha fatto molto felice 1 grande appassionato......con stima e ammirazione......
@CarloRolle4 жыл бұрын
Grazie di queste bellissime parole! Sono felice di conoscerla. Sto lavorando ad altri video, anche se non si vede perché sono lento a pubblicare. Mi piace capire le ragioni di quello che è successo. Quasi sempre c'erano delle valide ragioni, per fare quello che fu fatto, solo che spesso non le ricordiamo più. In tal caso, non bisogna aver fretta a narrare, altrimenti la storia diventa - come lei giustamente nota - un mero elenco di battaglie, sovrani, ecc. Oppure scade nell'aneddotica, la quale in fondo è inutile, perché non spiega nulla. Benvenuto sul mio canale. Grazie ancora per l'interesse.
@francescocaiaffa53894 жыл бұрын
@@CarloRolle grazie infinite dottor rolle.....io credo che persone come lei siano preziose specie in un panorama scadente di perdita di valori di nichilismo di individualismo sfrenato superficialità ecc.ecc. recuperare il valore della storia è secondo me fondamentale per capire chi siamo e dove vogliamo andare spesso il nozionismo la retorica e la vuota pomposita della medesima hanno contribuito ad accorciare la memoria storica nel nostro paese cosi come credo in tutto loccidente.....recuperare i fatti e l'interesse nei confronti dei medesimi unitamente ad una grandissima onestà intellettuale nella valutazione oggettiva di cio che è successo nell iter storico dell umanità è operazione delicata ma determinante nel comprendere a fondo chi siamo veramente chi siamo stati e perché per recuperare pienamente il significato piu profondo delle dinamiche storiche e quindi di tutti i caposaldi della nostra cultura della nostra civiltà e quindi delle nostre radici solo così 1 società può dirsi degna di chiamarsi civile ed avanzata.....il suo contributo grazie alle sue profonde conoscenze non potrebbe essere piu prezioso.....sono fiero di essere parte di questo gruppo e la seguo sempre con interesse e ammirazione.......le rinnovo la stima e la simpatia che ho nei suoi confronti.....la ringrazio sinceramente di cuore e la saluto......a risentirci......
@CarloRolle4 жыл бұрын
Sono d'accordo: la perdita della memoria storica, l'incapacità di capire gli autori del passato sono sintomi di un degrado della società. Lo si è già visto molte volte. Faccio tre esempi relativi al nostro paese: (1) gli uomini del IV e del V secolo non riuscivano più a intendere la bellezza di Virgilio, Orazio, Tacito e altri. (2) L'Italia del XVIII secolo non riusciva più ad apprezzare Dante. Ci fu solo un'edizione della Divina Commedia in tutto il secolo. Le eccezioni a questo generale degrado furono pochissime (per esempio G.B.Vico) (3) E per quando riguarda il nostro tempo, persino i cosiddetti "intellettuali" non sanno più neanche leggere una poesia latina; la devono leggere come prosa perché non hanno neanche la più pallida idea del metro che hanno sotto gli occhi. Così facendo gettano alle ortiche molti secoli di una straordinaria produzione poetica, un patrimonio unico dell'Italia. Non parliamo neppure della lingua greca, anch'essa parlata per oltre un millennio in una parte del nostro paese. Eppure è tutto lì, a portata di mano, anche perché la nostra fonetica, il nostro lessico e il nostro passato ci rendono più facile che ad altri il godere di questo immenso patrimonio. Comunque il fatto che ci siano persone come lei, che si rendono conto del degrado intellettuale della nostra società, indica che siamo in tempo per salvare alcune cose. Oggi salvare la conoscenza è diventato una forma di impegno civile, anzi un'attività militante, forse l'unica che abbia ancora un senso e un'urgenza.
@francescocaiaffa53894 жыл бұрын
@@CarloRolle ha perfettamente ragione è opportuno recuperare questo ampio patrimonio della nostra cultura proprio per evitare il diffondersi di quella sotto cultura deleteria del mordi e fuggi dell usa e getta in cui la comunicazione è ridotta a scarni e insignificanti monosillabi tipici dell era telematica e dei social network Spero che la società si fermi a riflettere sui veri significati dell esistenza e recuperi il gusto del bello della conoscienza la letteratura la storia la filosofia e tutte quelle arti che ganno reso nobile ed elevato il pensiero umana fino a sfiorare le alte vette dell infinito dell eterno dell immenso e del vasto.....gettare alle ortiche questo inestimabile patrimonio dell umanità in nome di una vuota modernita e vuotezza di valori sarebbe deleterio e delittuoso a mio avviso....la ringrazio ancora e mi scuso se mi sono dilungato....il fatto è che con persone come lei dialogherei per ore intere......
@CarloRolle4 жыл бұрын
Anch'io con lei. Siamo sulla stessa lunghezza d'onda. Scriva quando vuole, i suoi contributi saranno sempre graditi. A presto.
@geppogeppo85454 жыл бұрын
Complimenti ! Lei è un divulgatore eccezionale
@CarloRolle4 жыл бұрын
Grazie delle sue parole, piacere di conoscerla, benvenuto sul mio canale!
@mauriziodifant4396 жыл бұрын
Super, meraviglioso, sintetico, tuttavia esauriente il nostro Professore...
@omar.hamidarrahmane4 жыл бұрын
Grazie professore le auguro di continuare a fare queste lezioni sono molto d’aiuto
@CarloRolle4 жыл бұрын
Grazie a lei del suo interesse e del gentile commento. Lieto di conoscerla. Spero di riprendere questa serie nella seconda parte del 2020. In questo periodo sto lavorando sulle serie dedicate alla storia antica per diversificare un po' il contenuto del canale. Buona serata.
@beppellotino8 жыл бұрын
Finalmente è ritornato signor Rolle, pensavo avesse desistito ! Interessante come sempre anche questa lezione, ed utile a capire meglio quello che sta succedendo oggi nel mondo arabo.
@CarloRolle8 жыл бұрын
Grazie per la sua pazienza e per essere rimasto sul mio canale! In questi mesi ho fatto tante cose, tra cui un trasloco. Ma soprattutto ci ho messo del tempo a farmi un'idea del perchè bande di beduini siano riuscite in pochissimo tempo a travolgere due grandi potenze come l'Impero d'Oriente e la Persia. C'è veramente poca documentazione su qiell'epoca!
@francescolaruffa34412 жыл бұрын
Infinite grazie,professore. Come sempre eccezionali i vostri video!
@CarloRolle2 жыл бұрын
Grazie a lei per il suo interesse e le sue parole. E' sempre un grande piacere rivederla!
@francescolaruffa34412 жыл бұрын
@@CarloRolle Di nulla,prof!😊
@giorgioroncolato5 жыл бұрын
Grazie!! Conplimenti. Chiarissimo ed esaustivo!
@CarloRolle5 жыл бұрын
Grazie! Benvenuto sul mio canale!
@lucianocurti33095 жыл бұрын
Grazie mille, un ottimo lavoro.
@CarloRolle5 жыл бұрын
Grazie! Colgo l'occasione per farle i migliori auguri per le imminenti festività!
@lucianocurti33095 жыл бұрын
@@CarloRolle Grazie a lei, 'felices fiestas'!
@stefanoguidotti40555 жыл бұрын
Fantastica lezione! Complimenti!!!
@CarloRolle5 жыл бұрын
Grazie, caro amico! Mi fa piacere veramente il suo messaggio, anche perché questa lezione è così lunga, troppo lunga! Ora non le faccio più così lunghe, sto sempre intorno ai 30-35 minuti, per non abusare della pazienza degli ascoltatori. Ma nel caso di questa lezione, avevo voluto tenere all'interno di un'unica puntata tutto quello che è avvenuto nel Levante nel giro di pochi anni. Le cose sono accadute così rapidamente: nel giro di un decennio il mondo è cambiato, e non sarebbe mai più stato lo stesso.
@stefanoguidotti40555 жыл бұрын
@@CarloRolle Appunto, Professore, la si doveva fare in una volta sola. Bellissimo conoscere lo tsunami che avvenne in poco tempo e che sconvolse scenari secolari. Per i contemporanei dev'essere stato un cambiamento repentino e radicale, anche se lei ha spiegato bene le diverse caratteristiche rispetto all''onda germanica in Occidente, qualche secolo prima. È fantastico avere un panorama più ampio di quello ristretto che si studia in ambito scolastico, perchè ci fa capire anche come poi queste nuove situazioni si sarebbero presentate anche nell'orticello di casa nostra, non per magia. Grazie Professore
@concettabattimelli56894 жыл бұрын
Bellissima esposizione!! Non mi sono mai appassionata tanto alla storia: esposizione avvincente, coinvolgente.. sembra quasi di vedere cosa accade. Grazie professore.. l'unica distrazione era il cigolio della sedia, ma trattandosi di storia anch'essa ha partecipato! Grazie professore ed auguri per un Sereno Natale.
@CarloRolle4 жыл бұрын
Grazie delle sue parole! Anche a lei tantissimi auguri di Buon Natale e di un Felice Anno Nuovo!
@yassermamo95944 жыл бұрын
honored to have answered me and I wish you a good start of the year.
@CarloRolle4 жыл бұрын
Thank you. Happy New Year to you!
@nicolaperrotta43405 жыл бұрын
Grazie, prof.
@rupertlago43278 жыл бұрын
Grazie Carlo sempre molto interessante! Saluti anche da Roberto J, ti seguiamo entrambi ;-)
@CarloRolle8 жыл бұрын
Caro Rupert, non potevi darmi notizia più bella, grazie! Così conosci il caro Roberto! Spero proprio di rivederlo un giorno, visto che è tornato in Europa. Tu sei in Brasile invece? Ma il tuo utaliano è perfetto! Quando mi siedo davanti alla webcam, comincio a sentirmi tra amici, grazie a chi - come te - mi segnala che vede con interesse le mie clips.
@CarloRolle8 жыл бұрын
Bibliografia basilare: - Hugh Kennedy: “Le grandi conquiste arabe”, Newton Compton Editore, Roma, 2008 (original edition: “The Great Arab Conquests”, Weidenfeld & Nicolson, Orion Publishing Group Ltd, London, 2007); - Maurice Lombard: “Splendore e Apogeo dell’Islam”, Rizzoli Editore, Milano, 1980 (original edition: “L’Islam dans sa première grandeur”, Flammarion Paris, 1971; - Georg Ostrogorsky: “Storia dell’Impero Bizantino”, Giulio Einaudi Editore, Torino, 1968 and 1993 (original edition: “Geshichte des Byzantinischen Staates”, Oscar Beck, Muenchen, 1963; - Henry Pirenne: “Maometto e Carlomagno”, Gius. Laterza & Figli, Bari, 1983 (original edition: “Mahomet et Charlemagne”, Librairie Félix Alcan, Paris - Nouvelle Société d’Édition, Bruxelles, 1937; - Maxime Rodinson: “Maometto”, Giulio Einaudi Editore, Torino, 1973, 1995 and 2008 (original edition: “Mahomet”, Éditions du Seuil, Paris, 1967. - Steven Runciman: “Storia delle Crociate”, Giulio Einaudi Editore, Torino, 1966 and 1993 (original edition: “A History of the Crusades”, Cambridge University Press, London, 1951, 1952 and 1954).
@Gabriele19796 жыл бұрын
Riascolto con piacere dopo due anni e passa questo video e mi pongo una domanda che di solito gli storici sedicenti 'seri' non si pongono... Che cosa sarebbe successo l'islam di Omar, al massimo della sua potenza, avesse impattato con la forza travolgente degli eserciti romani, al massimo della loro potenza, che possiamo stimare a metà del primo secolo a.C. trovandosi magari davanti un Pompeo Magno, il grande generale, ma non certo il solo di cui Roma disponesse in quel periodo storico, che conquistò tutto quell'Oriente conquistato dagli arabi nella narrazione di questa lezione?
@CarloRolle6 жыл бұрын
Per arrivare agli eserciti dell'Islam, ci volle prima l'esempio Cristianesimo. Esso mostrò l'irresistibile forza di propagazione delle sue folli speranze: la vita eterna e la resurrezione dei morti. E mostrò anche i suoi punti deboli: il clero ipertrofico e fazioso, il latente antagonismo con lo Stato, le incomprensibili acrobazie mentali sulle persone della Trinità, il modello impossibile degli anacoreti e dei santi, etc. Maometto vide con lucidità i punti di forza e di debolezza del Cristianesimo e costruì di conseguenza la sua religione, che fu un collante per la società in cui era nata, la mobilitò e la trasformò in un esercito che univa disciplina e fervore religioso. Un fenomeno che il mondo classico non conosceva. Però sarebbe naturalmente potuto accadere che, secoli prima, i Romani avessero colonizzato la Penisola Arabica. Questo avrebbe favorito in seguito l'insediarsi del Cristianesimo, e in tal caso l'Islam non sarebbe probabilmente mai nato.
@Gabriele19796 жыл бұрын
Inevitabile. Credo lo Yarmuck rappresenti una battaglia di cesura come, forse di più, di Adrianopoli. L'uno segnò i destini della parte europea, e poi dell'occidente, dell'impero, l'altro di quella asiatica-africana. L'impero bizantino senza Siria ed Egitto non perdeva solo le sue maggiori province contributrici, ma perdeva il suo stesso essere 'impero'. Roma però si risollevò sempre, ai bei tempi, da perdite schiaccianti, questi imperi invece una volta perse le forze 'professionali', raccolte, non riuscivano più a risollevare le sorti di una guerra. Gli stessi arabi sembravano nei loro tempi migliori avere forze inesauribili da inviare un po' ovunque. Ma rimane la mia curiosità su cosa si sarebbe prodotto a livello tattico, nello scontro tra queste due potenze, due modi di intendere l'arte della guerra totalmente differente. Confidando sulla fanteria pesante, sull'organizzazione, l'armamento, l'addestramento e la logistica quella romana, confidando su una rapidissima cavalleria, spesso cammellata, leggeri, privi di armature e scudi gli arabi. I Romani con la tecnica della fortificazione, sia campale che urbana, centro nevralgico del comando e dei rifornimenti nonché dei baraccamenti, praticamente in mezzo al deserto con qualche tenda gli arabi. Il sistema bizantino ricalcava solo apparentemente quello romano. La cavalleria, come ci insegna procopio, soprattutto arciera, aveva soppiantato da tempo la fanteria pesante come regina delle battaglie ed anche la qualità di addestramento e armamento sono denunciati da molti autori e dai rilievi possiamo vedere come ci fosse un netto 'rilassamento' negli equipaggiamenti forniti, oltre che dalle evidenze archeologiche. Ho letto da qualche parte poi, mi pare, che le grandi fabricae superstiti chiusero dopo Giustiniano, e non mi attendere in effetti che fossero sopravvissute a Foca e i disastri della guerra persiana. Quindi quale esercito affrontava veramente gli arabi? Qualcosa di estremamente lontano da un esercito romano antico. Riguardo gli arabi non si possono paragonarli ai germani, poiché questi ultimi, almeno buona parte dei popoli germanici, pare preferissero combattere a piedi e non è del tutto vero che disprezzassero armature ed elmi, forse nel II e III secolo, ma già nel IV e soprattutto nel V erano indistinguibili dagli eserciti romani d'occidente. Per concludere, secondo me i Romani di Pompeo avrebbero respinto le bande arabe, forse si sarebbe tentata un'invasione per stroncare la minaccia, come tipico dell'età repubblicana, ma a quel punto, temo, le truppe avrebbero rischiato seriamente di fare la fine di Carrae, una zona desertica sì, ma non così desertica, e non così lontana da zone fertili ed amiche. Anche Cornelio Gallo pur seguendo il Nilo, quindi con acqua a disposizione, dovette ritirarsi. Esistono limiti che un esercito antico, senza i mezzi moderni di trasporto e sostentamento, non potevano superare. In effetti oggi le truppe moderne che operano in scenari dal clima non temperato devono attuare tutta una serie di contromisure, dalla profilassi agli uomini, alla custodia dei materiali per non farli rovinare dal sole o dalla sabbia, ecc.
@alessiodallacqua31334 жыл бұрын
Grazie!
@CarloRolle4 жыл бұрын
Grazie a lei, per aver visto un video così lungo e per aver lasciato il suo gentile commento. Piacere di conoscerla!
@Gabriele19797 жыл бұрын
Carlo, di Hugh Kennedy le consiglio anche Gli eserciti dei califfi, che ho acquistato da poco, viene spiegato in dettaglio, alla luce delle nostre conoscenze, il funzionamento del Diwan tra le altre cose. Un paio di note, Antiochia, la terza città imperiale, subì una quarta catastrofe, una serie di terribili terremoti, soprattutto quello giustinianeo da cui non si sollevò più assieme alla peste. Inoltre, a mio parere, la forza araba fu dovuto alla energia demografica che ormai da un paio di secoli era incipiente. Già sotto Giustiniano i comandi, e a maggior ragione la truppa, di gran parte dei settori orientali erano affidati ad arabi, non certo Romani, ma neppure Greci, in senso lato di questi termini. La rivolta samaritana del VI secolo fu soffocata da un capo arabo, ed un capo arabo, se non ricordo male, era Comes Orientis con sede a Nisibi (o Resafa/Sergiopoli, non ricordo bene), una cosa inaudita. La storia di Yarmuk, tra le righe, è l'ennesima espressione di come un'armata multinazionale eterogenea non può che venire sconfitta da un'armata nazionale, poi convengo ci siano, e ci sono, altre variabili. La seconda nota che certo conosce, è che una linea fortificata esisteva, in passato, la Strata Diocletiana, una via con castella in mezzo al deserto a protezione della frontiera, ma era certamente in rovina da molto tempo nel VII secolo.
@CarloRolle7 жыл бұрын
Ah molto interessante! Grazie per il consiglio sul libro di Hugh Kennedy: lo cercherò senz'altro. E per le sue acute osservazioni. Sono d'accordo. In Arabia c'era già in atto una notevole pressione demografica; poi il fenomeno si amplificò con l'Islam, grazie al divieto ai conflitti tra Musulmani, a quello all'infanticidio femminile, e infine al reperimento di mogli nel mondo berbero, etc. Esisteva anche una precisa cinghia di trasmissione intergenerazionale che riversava la pressione demografica dalle zone più fertili (lo Yemen) verso il Nord (Palestina e Siria) o il Nord-Est (Mesopotamia). La pressione demografica del sud spingeva una parte della popolazione verso terre via via meno fertili: questa popolazione passava, nel corso di varie generazioni, da un'agricoltura sempre più marginale, alla pastorizia, all'allevamento di cammelli, al nomadismo vero e proprio. Infine, dopo alcune generazioni di nomadismo, l'attrazione per le zone meno aride del settentrione iniziava inevitabilmente a manifestarsi; e così si popolavano sempre più di Arabi ex nomadi quelle aree della Palestina, della Siria e della Mesopotamia, in cui - non a caso - si formarono gli stati cuscinetto dei Ghassanidi e dai Lakhmidi. Il fenomeno del trasferimento verso il nord dell'eccedenza demografica Yemenita si amplificò certo dopo l'ostruzione definitiva della diga di Ma'rib tra il 570 e il 575 d.C.. In conclusione, Maometto nacque in un mondo dove questa pressione demografica verso nord era già in atto, ma ancora arginata dagli imperi e dalla guerra in atto tra di loro (dar al-harb, contrapposto a dar al-islam). Egli diede al dispiegarsi di questa pressione oltre i confini della Penisola Arabica una giustificazione ideologica, che assumeva a quel tempo inevitabilmente il linguaggio escatologico della religione. Chissà se l'Africa dei nostri giorni, con la sua immane pressione demografica (la sola Nigeria avrà 400 m. di abitanti nel 2050) e la crescente scarsità d'acqua, riuscirà a produrre un nuovo Maometto?
@Gabriele19797 жыл бұрын
Se ci trovassimo ancora in una società preindustriale, la civiltà occidentale sarebbe stata annientata in misura molto più netta di quanto fu sommersa quella romana, oggi però c'è il valore aggiunto della tecnologia. Sarà sufficiente a lungo termine? Non credo. Comunque è molto difficile per noi riuscire a mettersi nei panni del bizantino che subì prima le invasioni persiane, e poi, quelle definitive, arabe, e non parliamo del seguito. Nei secoli successivi, sebbene ci fosse uno stabilimento del confine a ridosso del Tauro, le incursioni, a volte vere invasioni, su susseguirono annualmente. Per secoli. Sarebbe interessante capire che ne fu delle città greco romane cadute in mano araba, che conobbero tutte una lenta decadenza, MA in qualche modo tirarono avanti a campare rispetto a quelle occidentali che invece scomparvero, ed in molti casi ben prima dello stabilirsi dei governi germanici. I grandi mercati antiocheni, alessandrini e non solo, dovettero andare avanti, addirittura l'amministrazione, e la moneta, continuarono a parlare greco per un cinquantennio, ma il fatto che anche queste divennero arabe , dimostra come nell'arco di due generazioni già l'elemento greco (il latino era già passato da solo), fu eliminato.
@CarloRolle7 жыл бұрын
In effetti nel Califfato tutto cambiò con Abd al-Malik, quando l'arabo divenne la lingua dell'amministrazione e il greco fu abbandonato. Ne accennerò presto, anche se non nella prossima lezione. Nell'Impero d'Oriente invece, la minaccia del califfato favorì una crescente militarizzazione, con un sempre più marcato potere degli strateghi dei temi (o themata). Inoltre, a partire dal VII secolo vi fu un progressivo declino delle città dell'Anatolia, che si era verificato molto prima in Occidente, nonché un processo di ruralizzazione anche riflesso dalle leggi. Come è noto, nell'Impero d'Oriente non ci fu un feudalesimo. Il potere degli Imperatori riuscì a prevalere su quello dell'aristocrazia, nonché sul monachesimo, come vedremo nei capitoli dedicati agli imperatori iconoclasti. Grazie delle sue osservazioni, che leggo sempre con grande interesse, e che mi saranno certamente utili per questo percorso attraverso il Medioevo.
@Gabriele19797 жыл бұрын
Le consiglio anche il libro di Cyril Mango: La civiltà bizantina, che in un capitolo tratta proprio della decadenza urbana, con cui concordo, avviata ben prima dell'invasione araba. Già Giovanni Lido nel VI secolo ci attesta che al suo tempo le curie erano sparite, ma esistevano ancora, sebbene certo molto smunte, quando era bambino, quindi alla fine del V. Questo per la parte asiatica, nei Balcani la ricostruzione giustinianea fu parziale e ridottissima, si prendano ad esempio le rovine di Nicopoli, nel IV secolo c'era una grande e ridente città, dopo l'arrivo dei goti la città non si contrae ma vengono occupati tutti gli spazi pubblici, è evidente che c'era il timore di stare fuori delle mura, ma dopo il passaggio degli unni c'è solo uno strato di cenere. Con Giustiniano si ricostruì qualche modesto edificio amministrativo, una cappella, ma poi venne spazzato via tutto e definitivamente da Avari e Slavi. Purtroppo le fonti a nostra disposizione sono molto scarse, ed anche poco affidabili. Le grandi opere alla Tucidide, Livio, o Tacito ce le scordiamo, e c'è anche la barriera linguistica araba. Di fatto da parte bizantina se escludiamo il debole tentativo storiografico del patriarca niceforo, niente più che un'arida compilazione, la storia tace per due secoli dopo Teofilatto Simocatta, le vite dei santi ci aprono qualche vago spiraglio sulla vita quotidiana, che è interessante, ma non parlano di politica generale. E la storia successiva, con Teofane e i suoi continuatori non è un granché.
@CarloRolle7 жыл бұрын
Ah grazie! lo conosco 'di vista' quel libro di Cyril Mango, ma non l'ho mai letto.
@simonemuzzoni78708 жыл бұрын
Gentile professore, mi perdoni se procedo un po' a ritroso nel commento dei suoi video, ma in questo periodo di studio, tra la letteratura latina arcaica e le origini della lett. italiana, mi capita spesso di analizzare simultaneamente periodi storici molto diversi tra loro. Le faccio i miei sinceri complimenti per la narrazione approfondita di un conflitto endemico e cruciale per gli sviluppi successivi della storia europea (ed ignorato nei manuali di testo forse ancor più degli eventi successivi), ma soprattutto per le sue capacità comunicative ed empatiche, che penso costituiscano la vera differenza tra i suoi video e i tanti altri su argomenti simili presenti su KZbin. Volevo farle una domanda che esula in parte dagli eventi storici del periodo, chiedendole se si trovi d'accordo con la tendenza condivisa (che ho riscontrato in vari libri di testo) che sostiene come fu la trentennale esasperante guerra tra Persiani e Bizantini a decretare l'improvviso strapotere islamico (fatto altrimenti impossibile, per ragioni di arretratezza sul piano militare e di esperienza strategica). Non so se trovarmi del tutto concorde, dato che mi risulta che l'esercito bizantino versasse in condizioni molto più critiche al momento dell'ascesa di Eraclio (che infatti lo riorganizzó e rafforzó completamente a guerra avviata, sul nuovo sistema dei themata) , piuttosto che 5 anni più tardi, nel 634. Faccio questa affermazione basandomi anche sull'entità numerica dei soldati romani, che fu all'inizio sempre enormemente superiore rispetto ai nemici; dati che mi fanno formulare l'ipotesi che il successo arabo sia dovuto a tecniche innovative di guerra e guerriglia (e di maggiore mobilità) rispetto a quelle ormai superate della tarda antichità ( un po' come avverrà nell' XI secolo con i Turchi in Anatolia,conquistata in pochi anni quasi senza sforzo, a spese dell'Impero ed esercito più forte del momento). Per concludere, mi stupisce meno la repentina scomparsa dell'Impero Sasanide, data la sua relativamente giovane esistenza all'epoca, ed al fatto di essere privo di sbocchi marittimi, con gli arabi che ancora non disponevano di una flotta (aspetto che invece determinò forse la salvezza di Bisanzio). Ringraziandola ancora per la cortesia ed il suo impegno, aspetto con curiosità di conoscere la sua opinione sulle possibilità concrete dell'Impero di stroncare l'espansione araba sul nascere, in caso di prosecuzione della 'pace eterna" stipulata con Cosroe. La saluto ancora, a presto.
@CarloRolle8 жыл бұрын
Grazie delle sue gentili parole, molto motivanti e incoraggianti per me. Sì, sono d'accordo con le opinioni degli autori che vedono nella guerra tra i due imperi una delle ragioni del successo delle conquiste islamiche. Inoltre, come ho cercato di esprimere nelle lezioni 11 e 12, penso che gli Arabi si siano giovati della loro abilità di vivere e muoversi nel deserto, dal quale apparivano inaspettatamente e in cui scomparivano senza lasciare traccia, come i Vichinghi nel mare due secoli dopo, o come i Vietcong nella nelle foreste tredici secoli dopo. Anche gli Inglesi dominarono ul mondo per secoli grazie al loro dominio degli oceani. Questa capacità di muoversi a piacimento in spazi immensi, scegliendo sempre quali battaglie combattere si dimostrerà del resto ancora vincente nella ribellione araba contro la Turchia nella prima guerra mondiale, mirabilmente descritta da T.E. Lawrence. Esiste una forte somiglianza tra una carovana araba ed una nave. Entrambe possono coprire lunghe distanze senza dipendere dall'ambiente circostante e senza praticamente lasciar tracce del loro passaggio. Quindi, in un certo senso, gli Arabi avevano - fin dall'inizio - una 'marina' non meno dei Bizantini; essa esercitava il suo esclusivo predominio sul deserto, non meno esteso del mare Mediterraneo. Non credo che le conquiste arabe ci sarebbero state senza la precedente guerra tra l'Impero Romano e quello Sasanide (per esempio se Cosroe avesse accettato di chiudere la guerra dopo che Eraclio aveva eliminato Foca nel 310). Il motivo è che già le Guerre della Ridda non avrebbero potuto avere successo (o almeno non in quella misura), in quanto i Sasanidi controllavano una delle zone più popolose della Penisola Arabica, lo Yemen, oltre alle tribù arabe fluviali e rivierasche ai confini orientali della Penisola. Se il loro Impero non si fosse quasi sfaldato dopo la sconfitta del 629, il controllo dei Sasanidi su queste tribù avrebbe tolto molta forza d'urto alle armate del Califfato. Tra l'altro, sappiamo che furono proprio gli uomini del Sud-Ovest della penisola a formare il grosso l'esercito che conquistò la Mesopotamia, dopo una sconfitta iniziale. Naturalmente è possibile che la megalomania di Cosroe avrebbe indebolito a tal punto l'Impero Romano, dopo una pace con Eraclio, da creare in modo diverso il fatale vuoto di potere che favorì l'espansione araba, ma a questo punto ci addentreremmo in ipotesi prive di ogni possibile riscontro. Spero di aver risposto adeguatamente alla sua domanda. Grazie delle sue interessanti osservazioni.
@simonemuzzoni78708 жыл бұрын
La ringrazio per la risposta, interessante e competente come sempre. In effetti credo che l'aspetto cruciale per capire gli sviluppi successivi, e che ignoravo, fosse proprio quello del controllo Sasanide sulle tribù dello Yemen..ma in ogni caso come le ho detto non trovo troppo sorprende il crollo, per quanto inglorioso, di un Impero nato "solo" 3-4 secoli prima dalle ceneri dei Parti, che non credo potesse vantare un' amministrazione complessa ed efficiente come quella romana (mi aiuti se non fu così). Riguardo invece il conflitto tra Califfato e l' Impero d'Oriente, crede sia stato fatale per i bizantini (alla luce della loro superiorità numerica e strategica sugli arabi) il fatto di aver voluto ingaggiare battaglie campali e decisive, su un territorio comunque molto lontano dal cuore del loro Impero (tattica adottata anche da Narsete in Italia durante la guerra gotica, che mi risulta abbia rischiato di vanificare i successi delle più prudenti iniziative di Belisario). Mi porta a questa conclusione il fatto che gli Arabi non riuscirono mai invece a sfondare in Anatolia, vero nucleo del potere bizantino,nonostante la facilità quasi irrisoria con cui si impadronirono di metà del loro Impero. Grazie come sempre della sua gentilezza, a presto.
@CarloRolle8 жыл бұрын
Caro amico, rispettosamente dissento sul fatto che l'Impero Sasanide non avesse un'amministrazione sofisticata ed efficiente come quella dell'Impero Romano. L'amministrazione sasanide era almeno alla pari di quella bizantina grazie alle riforme di Cosroe I. C'erano da tempo un catasto ed una fiscalità molto avanzata, della quale gli Arabi, come sempre, si giovarono. L'agricoltura irrigua della Mesopotamia era organizzata in modo ammirevole. L'Impero sasanide era veramente una grande potenza, non solo dal punto di vista militare, ma anche da quello culturale, tecnologico ed amministrativo, nonché di quello economico-commerciale. Era però un'autocrazia "estrema", in cui il potere del monarca non conosceva contrappesi di alcun tipo e questo ne provocò il crollo con un monarca come Cosroe II, che invece di adottare una strategia prudente, continuò a rilanciare nella guerra contro i Bizantini. Non saprei dare un giudizio su eventuali errori dei Bizantini nella strategia militare complessiva contro il Califfato, se non quelli che ho dato nella lezioni 11 e 12. Certo fu un azzardo puntare tutto sulla battaglia di Yarmuk contravvenendo agli ordini di Eraclio! Per quello che riguarda l'Anatolia, il Califfo 'Umar (pur al culmine dei suoi successi) disse che avrebbe preferito che Dio avesse creato un muro di fiamme per dividere questa regione dal Califfato. Sapeva che gli Arabi sarebbero stati sempre tentati di conquistarla, ma che tale conquista si sarebbe rivelata arduissima per la natura del territorio e la tenace difesa delle popolazioni.
@simonemuzzoni78708 жыл бұрын
Professore, la ringrazio per i chiarimenti sulla natura amministrativa dell'Impero persiano. Il mio voleva essere solo un parere personale che mi ero fatto alla luce degli eventi occorsi alla dinastia sasanide, e per via del suo crollo inglorioso; infatti immaginavo che la relativamente breve dominazione persiana sulla regione non avesse permesso ai regnanti un'organizzazione centralizzata ed efficiente delle province, al pari di quella romana, raffinata in almeno 6-7 secoli di espansione. Purtroppo conoscevo e so ancora molto poco di questo Impero (in molti manuali che ho analizzato non si fa riferimento neanche alla guerra tra le due potenze di inizio VII secolo,facendo partire il tutto dalla nascita dell'Islam), quindi la ringrazio per le sue preziose informazioni. Per concludere il discorso sulla tentata conquista Anatolica, capisco come fosse impervia, per via della linea difensiva sui monti Taurici, ed il suo costituire all'epoca il vero nucleo economico-militare dell'Impero d'Oriente. Alla luce dell'estrema roccaforte che essa costituì per secoli, mi stupisce ancora di più la conquista integrale e repentina della regione nell'XI secolo ad opera dei Selgiuchidi, oltre che la sua indelebile colonizzazione ad opera degli allevatori turkmeni, ai quali (sembra), la popolazione greca non seppe opporre alcuna resistenza, nonostante un dominio ormai millenario, ed un esercito portato alla massima efficienza, solo 45 anni prima, da Basilio II. Spero ci sia il tempo in seguito di approfondire questi aspetti oscuri della storia medievale europea, nel frattempo continuo a seguirla con interesse e passione.
@DamianoAnger6 жыл бұрын
Non riesco ancora bene a capacitarmi di come i Sasanidi con un esercito cosi numeroso e ben equipaggiato (e con molta cavalleria) abbia potuto perdere quasi ogni singola battaglia contro gli islamici
@CarloRolle6 жыл бұрын
Mi sembra che molti resoconti della guerra contro i Sasanidi facciano riferimento ad una grande differenza nel morale dei combattenti. Inoltre, l'esercito arabo era guidato da un comandante geniale, come Annibale, Scipione o Giulio Cesare. Tuttavia non sarei onesto se dicessi che queste spiegazioni rispondono adeguatamente alla sua domanda. La quantità delle vittorie conseguite dagli Arabi contemporaneamente contro Sasanidi e Bizantini continua a destare stupore e incredulità.
@oskareriksson22024 жыл бұрын
I nomadi e semi nomadi del deserto bramavano di mettere le mani sulla Siria e la Palestina dai tempi del bronzo e di canaan, prendiamo amurru (con i suoi hapiru, fuorilegge seminomadi) e gli aramaici, poi i nabatei, e infine gli arabi ma ce ne sarebbero anche altri.
@CarloRolle4 жыл бұрын
Sì, vi sono situazioni che ricorrono nella storia. Le popolazioni di territori aridi, o in corso d'inaridimento, si spostano ed alterano equilibri che parevano consolidati. La recente implosione della Siria, preceduta da molti anni consecutivi di siccità, è una conferma del fenomeno.
@islamfreeteach81797 жыл бұрын
Il successore di Muhammad pace sia con lui era Ali,per guidare l'umma ma non era un profeta.
@CarloRolle4 жыл бұрын
Ma io non ho mai detto che Ali era un profeta!
@feshchannel2588 Жыл бұрын
Si veramente ali era quarto kalitfato del profeta
@feshchannel2588 Жыл бұрын
Khalid ibn lwalid la spada di dio
@CarloRolle Жыл бұрын
Sicuramente uno dei più grandi comandanti militari della storia.
@feshchannel2588 Жыл бұрын
@@CarloRolle grazie professore questo video molto chiaro come tutti gli altri