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L'Avv. Michele Rossi, Delegato alle relazioni esterne Cc-Ti, sull'iniziativa "Per imprese responsabili":
L’iniziativa “Per imprese responsabili” non può e non deve essere valutata dal semplice titolo, di per sé innocuo e accattivante. L’iniziativa va invece esaminata sulla base del testo dell’articolo costituzionale di cui propone l’adozione. Ora, leggendo il contenuto del testo appare subito chiaro come la proposta racchiuda importanti insidie per le aziende svizzere e per la nostra economia.
Innanzitutto, chiede l’introduzione di una presunzione di colpevolezza per le aziende svizzere, che sarebbero a priori considerate colpevoli e alle quali si accolla il complesso e costoso onere di provare l’inverso. Il mondo al contrario insomma.
In secondo luogo, questa presunzione di colpevolezza si riferisce a fatti presumibilmente commessi, non sul nostro territorio ma all’estero, in paesi disparati, da terze persone (si parla infatti di “tutte le relazioni di affari”).
Inoltre, questa nuova e severa responsabilità non sarebbe limitata, come invece vogliono far credere i cartelloni affissi in strada dagli iniziativisti, alle sole multinazionali, ma a tutte le imprese, senza distinzione di taglia e di cifra d’affari.
Va poi aggiunto che questa nuova responsabilità verrebbe introdotta solo in Svizzera, generando evidenti svantaggi per le nostre aziende e per la nostra piazza economica.
E tutto questo acuendo i problemi umani che l’iniziativa dice di voler risolvere.
Come si può infatti pensare di risolvere un problema internazionale con una misura nazionale, limitata alla sola Svizzera? Attenzione quindi a non fare “un autogol” il prossimo 29 novembre!