Nuovo popolo, nuovo populismo

[@francescovinci1509]

bellissimo video! ho visto solo i primi 5 minuti dei quali tra l'altro non ci ho capito nulla ma tanto sei tu quindi sicuramente hai ragione su tutto!! sono un tuo grandissimo fan e spero che cominci a guadagnare tantissimi soldi

[@f_society91]

Sta parlando di te nel video.

[@nonoeremita5917]

@@f_society91 🤣

[@DelShott]

@@f_society91 penso sia ironico.

[@yuuna_c]

Bentornato Vez! Rivederti sugli schermi, che sia YT che sul social viola è sempre un piacere

[@DoctorCinema]

Bentrovato!

[@ingridprestopino6441]

Penso uno dei tuoi video migliori.

[@mattiadivirgilio3908]

Madonna che video bomba. La cosa che apprezzo di più è che sei uno dei pochi opinion leader che pur di dire le cose come pensa che stiano accetta il rischio di darsi la zappa sui piedi, criticando quei metodi che hanno fatto emergere anche te. Messaggio al follower yutubico di Wesa: se 'sto video è bello, anche su Twitch sono state toccate vette veramente niente male. Aspettiamo la tripartizione del canale e il montaggio (cruciale) 👍🏼

[@chitacarlo]

Una vera boccata di ossigeno! Grazie!

[@CasilloLorenzo]

Wesa vedo che è un tema che ti sta molto a cuore e personalmente condivido molto il tuo pensiero che però mi fa senitre inerme e arreso di fronte all'enormità del "fenomeno tifoseria".

[@val3ntyna]

Un video di Wesa vale quanto la pioggia dopo la siccità.

[@DoubleBlueGamers]

Il vez è tornato a bomba, testo molto bello 🙂

[@MiMeg50]

Balsamo per le orecchie, in questi giorni. Grazie.

[@samunerdrum5978]

Wow Wesa mi hai fatto afferrare in cosa consiste il modo in cui mi approccio alla vita (ed è meglio di quello pensavo, talvolta il non aver idee non negoziabili viene visto come una sorta di nichilismo mentre si tratta di lasciare margine all'eventuale smentita della realtà) e il perchè è così difficile trovare persone disposte a fare altrettanto (comporta la rinuncia a un appartenenza). Lasciamoci del margine a costo di emarginarci insomma!

[@AgostinoManea]

Sono fortemente convinto che l'essere umano cerchi costantemente di darsi dei "dogmi" per sua natura. Fondamentalmente credo che sia un meccanismo di difesa, proprio perchè l'uomo non è in grado di gestire la sofferenza e la solitudine che la liberta intellettuale e il mettersi in discussione costantemente comportano. In questo l'uomo contemporaneo è tragicamente esemplificativo di questo fenomeno.

[@AlessandroBarlotta]

Riflessioni brillanti! Wesa è in grandissima forma, fa ristoro!

[@giacomodinardo22]

Grazie mille per gli spunti forniti, Wesa. Il periodo che si prolunga da 2 anni è stato il trionfo del fanatismo, usato come risposta agli sconvolgimenti della pandemia e dello scoppio della guerra fra Russia ed Ucraina. È una situazione che mette in crisi tutti. Anche io, che mi ritengo umilmente una persona ponderata, faccio fatica a respingere tutte le sirene dei guru e dei leaders che forniscono le ricette semplici per risolvere problemi giganteschi e sistematici. Vedo moltissime persone, che invece, decidono di consegnarsi in maniera inerme a chi vuol diffondere bugie o semplificazioni della realtà (sapendo di farlo). Mi dispiace vedere un atteggiamento così remissivo, soprattutto da parte di chi gli strumenti tecnologici e culturali li avrebbe (almeno in linea di principio) e quindi potrebbe tentare di rimanere fuori dall'area di influenza dei "diffusori di populismo" o dei sanfedisti che barattano i dogmi per un po' di consenso e approvazione (finchè dura, è il caso di dire). Sarebbe il caso però di scendere in campo, di mettersi in prima linea per eradicare la pianta della disinformazione, delle bugie e del fanatismo (di tutti i tipi). Non si può rimanere a battersi il petto senza prendere delle contromisure. Bisogna almeno iniziare a proporre dei metodi ragionati per cercare di invertire la tendenza. So benissimo che è più complicato farlo che dirlo, e che il mondo non è una gigantesca utopia dove se tutti ci comportiamo bene allora possiamo vivere liberi ed in pace. Però in qualche modo bisogna rimboccarsi le maniche

[@federicofich6002]

Bel video wesa, applico da anni la stessa filosofia, non senza difficoltà soprattutto negli ultimi 2 anni, buon lavoro e felice vita a tutti! 😃

[@KarotaKid]

Check giornaliero di agone intersoggettivo: ✅

[@kingsteel2972]

quando la qualità video incontra la decrescita felice e se ne innamora.

[@jhonnydiamond]

5:15 Fedez reference ?

[@darkvbv]

Wesa tornato? In realtà non se n'è mai andato.

[@williambarone]

Analisi completa e stimolante, anche se lo spauracchio di essere parte di un "fandom degli edgy anti-fandom" è sempre dietro l'angolo. Sotto questa prospettiva, bisogna costantemente essere critici anche rispetto ai mezzi sfruttati per attuare un'analisi critica, che richiede una non moderata dose di sane seghe mentali.

[@ilTimido]

Ottimo video! Imborgnito (amborgni') si usa anche in piemontese :)

[@Montag83]

Avendo avuto a che fare con soggetti creduli è saltato subito all’occhio che la cosa che più li attrae è di delegare al gruppo le opinioni per non averne una propria, sia per pigrizia sia perché riflettere gli fa paura

[@ruhsexperimentsgliesperimentid]

Tosto, come "articoletto"! Comunque grazie, illuminante.

[@silviastocco4789]

Perfettamente d'accordo,sul tema. Piccetta ❤️. Mi sei mancato.... in ché senso?! Nel senso... il tuo modo di essere tu e il tuo cinismo. 🙂

[@angeloceccato]

Ragionamenti e pensieri sconclusionati: Prendere dei miei valori/principi e fortificarli pur cercando di tenerli separati da quelli del mio o dei miei gruppi di appartenenza... È sano? Credo di no, perché se non metto sempre i miei valori in discussione (di un gruppo o meno) sarò sempre a rischio di cementificarmi su idee dannose o sbagliate... Ma questo approccio è assai faticoso... Non essere mai sicuri di nulla...

[@rykkarp]

Nel momento in cui un noto social network si trasforma in "negozietto online" invitando tutti a vendere e a vendersi, credo che questo articolo/video sia perfetto, i "fan" o "amici" quanto saranno disposti a spendere per evitare di essere isolati? E cosa accadrà a quelli che non riusciranno a mandare avanti il loro negozietto, perché incapaci di acquisire nuovi adepti? Quanto costeranno e a chi gli eventuali miracoli di moltiplcazione di pane e pesci messi in campo per affascinare ed attrarre la massa dei "credenti". Ma...dato che parliamo di individui "non credenti", tutto questo a Me quanto costa a livello individuale? Perché il "populismo", alla fine, è un costo sociale altissimo.

[@f_society91]

11:31 😁

[@toninotonnato3281]

Bentornato buon vecchio Wesa! Abbiamo bisogno di questi video per purificare la nostra mente, oliando il nostro spirito critico e le nostre funzionalità intellettive che ci portano a ragionare ed aprirci al mondo con occhi e prospettive diverse. Faccio fatica a seguirti sulle dirette di Twitch perchè durano molte ore e non ho tempo libero sufficiente da dedicargli: perchè non estrapoli dellle clip dalle dirette come fa Shy con il canale Breaking Italy Clips?

[@lalettricesolitaria]

Vai su Cantina Wesa

[@masterjunky863]

@@lalettricesolitaria Durano comunque ore

[@masterjunky863]

@@nimiscielo_1 Quando l'ha detto?

[@SimoneLeoni]

@@nimiscielo_1 c'è un motivo?

[@lalettricesolitaria]

@@masterjunky863 ho capito, ma puoi pure vedertele scaglionate eh :D

[@andreadalcortivo747]

Il problema maggiore è che i "fan" son convinti, abbracciando il loro credo, di esercitare un pensiero critico. E qui si crea il vero vulnus. Chi non crede ad un idea "fideistica" è perchè (dal loro punto di vista) non esercita un pensiero critico.

[@dman2633]

Qualche settimana fa, guardando una puntata di Quante Storie sull'identità, era venuto fuori un discorso che in qualche modo si allaccia al tuo. Sorge ad esempio la domanda se il fan possieda una vera identità o semplicemente la faccia combaciare con i suoi dogmi. Un dubbio che personalmente però mi turba molto di più è forse quello più pratico : è possibile aiutare qualcuno convinto della propria ideologia a metterla in discussione sotto spinta non di un altro sacerdote o, peggio, di una tragedia? E' possibile aiutare chi non vuole essere aiutato ? Qual è il passo successivo alla presa di coscienza che giustamente ci inviti a fare indirettamente con questo video? Mettere la pulce nell'orecchio e armarsi di tanta pazienza possono bastare a rompere i muri che ci ostacolano?

[@rockessence]

No. Partendo dall'assunto che ognuno si salva da solo, noi non possiamo salvare direttamente nessuno. O per lo meno è talmente complicato da risultare impraticabile. Anche armandosi di tanta pazienza, a meno di pratiche oppressive e dilanianti di coercizione, in generale non si può cambiare il pensiero intimo di qualcuno. Prova ad esempio a farlo a chi ha abbracciato la causa lgbt e si è colorato persino le ascelle e va in giro con la sacca arcobaleno; provaci con chi ha abbracciato la causa no-vax ed è arrivato a mettersi la mascherina con due buchi sugli occhi; prova a dirlo a un seguace di salvini-meloni-M5S che... vabbé, già che sono seguaci...;... (A prescindere dal fine, che sia giusto o sbagliato, non è questo il punto della questione; si sta parlando di cambiamento di idee!) L'unico modo di attuare un cambiamento intimo dell'altro sarebbe di entrare in sincronia con i pensieri altrui e a quel punto cercare di portarlo dalla nostra parte. È più o meno ciò che accade tra due fidanzati ad esempio o in generale è il meccanismo utilizzato dai vari gruppi per omologare il singolo. Come si estremizza e si rende ad esempio nazista/testimone di Geova/no-vax un ragazzo di normali opinioni? Lo si prende in un momento di estrema solitudine e lo si inonda d'attenzioni, facendolo sentire parte di un gruppo che pensa al suo bene. A quel punto le sue opinioni saranno più malleabili e da lì a relativamente poco tempo gli si potrà chiedere di fare qualsiasi cosa. Però comprendi come per il singolo sia complicato attuare questa dinamica, visto che già è complicato trovare accordo con la persona con cui abbiamo instaurato una relazione d'affetto. E inoltre è difficile trovare qualcuno che si senta solo quando è stato inglobato in uno di questi gruppi. Il rischio è di essere risucchiati all'interno del pensiero di quel gruppo e nel migliore dei casi uscirne sconfitti da soli e con le proprie idee integre (un nulla di fatto). Allora a quel punto si potrebbe fare fronte comune con altri e creare un gruppo che tolga adepti dagli altri gruppi, ma, facendo ciò, stiamo attuando le stesse dinamiche di gruppo che portano all'estremizzazione delle idee all'interno del gruppo. E quindi anche il gruppo "buono" alla fine diventa dogmatico. La verità è che forse si dovrebbe insegnare alla gente, sin da bambina, a bastare a se stessa, così che il gruppo a cui si uniranno sarebbe un insieme di singoli in accordo tra le parti. Ma questo lo so, è un utopia più grande del desiderio di cambiare l'opinione della gente.

[@dman2633]

@@rockessence Non sarei così categorico sulla fattuale impossibilità per il singolo di aiutare il prossimo ad uscire da una realtà fatta di verità indiscutibili e/o idee tossiche. Anche tramite un rapporto che non sia manipolativo è tutto sommato possibile. Negli ultimi anni mi sono riveduto praticamente su tutto ciò in cui credevo e sono abbastanza convinto che la difficoltà più grande sia stato superare il primo grande scoglio : accettare la possibilità di sbagliare ed essere nel torto. Non di non avere ragione, ma proprio di avere torto. Con gli anni, a furia di figuracce e mazzate, io perlomeno è così che penso di essermi liberato da alcuni, purtroppo nemmeno lontanamente tutti, dogmi e convinzioni che mi sono a lungo portato dietro. Sarebbe falso dire che in questo non mi sia stato d'aiuto il confronto diretto con altre persone e con il loro differente modo di vivere e pensare. Il fatto è che prima di rendermi conto di avere bisogno di cambiare ero completamente cieco a tutte le possibilità che mi si sono parate davanti negli anni. Il dilemma che mi attanaglia è proprio questo : che possibilità abbiamo nella lotta impari contro la propaganda, la dottrina, il dogma e infine quella roccia dura che è la nostra stessa identità, che mai e poi mai metteremmo in discussione ? E' giusta una tale lotta ? Come giustamente hai già detto è uno sforzo mastodontico, ma spero non inutile.

[@rockessence]

@@dman2633 guarda. Siamo d'accordo sul cambiamento che parte dall'accettazione della propria infallibilità. E infatti è su quello che si basa il mio assunto. Perché nessuno può farti superare quell'ostacolo senza che tu ti ci metta di proposito e lo scavalchi. E allora mi dirai: e i genitori cosa fanno con i figli? Quello che ho detto poi: si prodigano ad insegnare al figlio come superare la propria egomania innata. Se non lo fanno o nemmeno ci provano, indottrinando il bimbo con soli dogmi senza contesto, la probabilità che da adulto diventi incapace di ascoltare si alza di parecchio. E qui entrano in gioco le crisi di solitudine, date dal rifiuto del gruppo di accettare un tuo comportamento o pensiero. Perché come soggetto hai la duplice possibilità di decidere o tramite sillogismi (logica) o tramite asservimento all'autorità (mi adatto senza critiche al pensiero collettivo). Ma anche qui, se poco sei stato iniziato agli strumenti razionali, la seconda strada è quasi sempre quella più battuta. E questo lo fa anche chi è ben avvezzo al ragionamento perché ci sono cose che (chi più, chi meno) tendiamo ad accettare più facilmente dette dagli altri senza indagare chissà quanto affondo. Schopenhauer ne l'arte di ottenere ragione, allo stratagemma 30, parla proprio di come si instauri un ideologia all'interno di un gruppo tramite il principio di rispetto delle autorità. Cioè di come basti che pochi "eletti/dotti" (o al limite gente rispettata per chissà quale motivo) instaurino un pensiero tramite ragionamenti o constatazioni di fatto (che quindi facciano il lavoro mentale), anche se questa è errata; se poi altri dotti/autorevoli personaggi accettano senza troppe storie il fatto, allora la folla sottostante accetterà più facilmente senza discutere e gli unici che vedranno l'incoerenza o falsità non avranno il coraggio di parlare poiché soverchiati dal clamore della folla che li accuserà di essere dei pazzi o dei saccenti. Schopenhauer in pratica dice che, anche se da Galileo Galilei il principio di autorità, l'ipse dixit aristotelico, è stato finalmente scardinato, la gente comune continua comunque ad usarlo poiché incapace di usare gli strumenti scientifici della conoscenza. E questo lo vediamo accadere tutti i giorni. La tua domanda sulla lotta da giustificare e del tutto lecita. E io dico che sì, è giusto lottare per cambiare le cose in meglio. Come dicevo, l'ideale sarebbe avere un gruppo di singoli individui in accordo tra le parti. E questo avviene tramite la critica, che non può essere oppressa dal gruppo. Ma se non si influenza il pensiero della gente con vera capacità di ragionamento e la consapevolezza di poter avere torto, allora ci si troverebbe il più delle volte a essere due fazioni deliranti che rischiano di passare dalle parole alla guerra. E allora la lotta per il cambio di pensiero sarebbe inutile se lo scopo è cambiate il pensiero della gente senza essere violenti. Lottare è importante, ma negli anni sono passato dall'idealismo di cambiare il pensiero altrui, a cercare per lo meno di essere coerente con me stesso. Se gli altri vorranno vedere il mio esempio bene, altrimenti pace. Quando magari ho tempo ed energie, allora potrei avere l'intenzione di discutere con gli altri, e nemmeno per cambiare direttamente la loro opinione, quanto per dare modo di farsi un idea personale a chi non entra nella discussione e ne rimane fuori ad ascoltare i due contendenti.

[@dman2633]

@@rockessence Ora comprendo molto meglio la tua linea di pensiero. Purtroppo su tutta questa faccenda ammetto di non riuscire a formare idee troppo lucide e coerenti tra loro. In effetti la questione mi tocca da vicino in quanto negli anni ho notato ergesi muri imponenti tra me e persone che mi erano molto vicine. Nonostante tutti i miei sforzi, queste barriere si sono forse alzate ancora di più. Mi è nato allora il dubbio sull'opportunità stessa di discutere di argomenti in grado di creare anche minimi attriti, visto lo strappo che così facilmente si viene a creare e che è così difficile da ricucire. E' come se ogni obiezione a un nostro modo di pensare rappresentasse un attacco ingiustificabile alla nostra stessa persona. Chiaramente questo non accade sempre e con chiunque ma quando ciò è avvenuto anche nella cerchia di persone con cui più sentivo di essere affiatato e amico ho provato un profondo senso di smarrimento e impotenza. Immagino sia una delle numerose tappe della vita che prima o poi tutti raggiungiamo e superiamo. Il come è appunto il problema. Al momento il tuo accettare e affrontare la situazione così com'è con le sue regole mi sembra il metodo migliore, ma non sono ancora sicuro della sua efficacia nel soddisfare quel senso di impotenza che ogni tanto mi ricorda di non essere mai andato via.

[@PESnCc4.7153D.D]

Quella di tutti, soltanto la mia quindi

[@Goe96]

Io ho un progetto fotografico analogico home made, non c'è Pericolo che il progetto diventi famoso, ho giusto 10 amici che "comprano" e mi supportano, partecipano e condividono. In qualche modo, però, temo possa diventare"famoso" e perdere la sua immagine

[@Dr.Santos_]

Questo si che è un influencer come si deve!

[@Deerd]

Che bell'articolo.

[@Carlo_Bramanti]

Wesa il video è veramente molto bello! Secondo me non hai incluso un discorso potenzialmente molto interessante, cioè il fatto che tanti si approprino del linguaggio scientifico per spacciare le loro ideologie per idee fuori dal coro e prive di dogmi. Vedi byoblu e simili "pensate con la vostra testa, non seguite il pensiero unico ecc." (sono quasi sicuro che tu non legga i commenti quindi te lo riscriverò su twitch).

[@PESnCc4.7153D.D]

Non barattare il vecchio populismo per il nuovo populismo Nuovo populismo be like:

[@andreavitali5768]

Una analisi impietosa e purtroppo corretta della società di oggi, siamo alla distruzione totale della specie; complimenti

[@paolostival6972]

Ho il tuo stesso maglione vecio, però è nero.

[@zaneddoto5516]

Stare al mondo è difficile come vivere da contadini, credendo di essersi dati la zappa sui piedi. Ogni colpo sulla terra decide della tua esistenza. Tale credenza è dura da scalfire, è un'autocritica costante che infliggiamo a noi stessi. Il fan più tenace alla conversione, il sé che crediamo di essere.

[@nicoloceresa734]

L

[@Songodel77]

Sarò strano io eh... Ma se fossero tutti come me gli influencers sarebbero in massa sotto i ponti 🤣

[@PESnCc4.7153D.D]

Nei Secoli dei secoli per i secoli x1000 Amen

[@Tauruss_aka]

Finalmente è tornato! il Wesa che tutti NOI stavamo aspettando, con la mente libera dal sito viola ora può dedicarsi finalmente a quello che ci si aspetta debba fare una persona della tua caratura. Sono proprio questi i contenuti che vogliamo e che aspettiamo da te!!! un abbraccio al mio consigliere preferito sul web!!!!

[@masterjunky863]

Guarda che su Twitch fa la stessa cosa, ma per ore.

[@mauromosaico8681]

L'ironia di rivolgere questo messaggio proprio a chi si è tanto espresso sul valore di "tradire le promesse, deludere le aspettative" 😂

[@francescotrifogli5467]

Credo sia impossibile non essere un minimo fan di qualcosa/qualcuno. Lo stesso Wesa talvolta si rileva come fan di Eco. Tutto sta nell'esserne consapevoli.

[@dariocaporuscio8701]

Non sono d'accordo. È una questione di approccio. Se ho un approccio critico ("non da fan") alle cose, quando mi rendo conto di comportarmi da fanatico cerco di cambiare il mio comportamento ed essere più consapevole. Credo che il punto del video sia proprio che "fan" e "consapevole" sono uno il contrario dell'altro. Poi dipende tutto dalla tua definizione di fan, in questo caso mi sembra chiaro che non venga usato come sinonimo di "appassionato".

[@rockessence]

@@dariocaporuscio8701 infatti fan è il diminutivo di fanatic e di solito il fanatico è affetto da delirio, che è all'opposto della critica consapevolezza.

[@Udjin80]

una persona che di sicuro non sta simpatica né a me né a te ha elencato i 4 bisogni dell'essere umano: sicurezza, varietà, importanza e connessione. Una volta soddisfatti questi ci sono poi i due bisogni superiori di crescita personale e contributo. E' incredibile come tutti abbiamo bisogno di connessione, anche "noi" che rimettiamo sempre in discussione le nostre idee, che spesso sono diverse (tanto o poco, non importa), finiamo per cercarci in rete e formare communities. In questa non mi sembra si venda nulla, in tante altre di cui faccio parte sì. Non credo ci sia nulla di male nella vendita, ma il male è piuttosto in come si tratta il proprio seguito. Lo si può trattare bene come fai tu o male (anche qui con mille sfumature) come fanno altri, a volte credo anche inconsapevolmente, per rincorrere i KPI. My two cents

[@Didomarrone]

Vedere i tuoi video fa spesso male, anche quando i concetti per chi ti segue sono abbastanza ripetuti. Io ho provato ad liberarmi da questa cosa degli influencer almeno nella loro iterazione più quotidiana smettendo di seguirli praticamente tutti su IG (ad oggi gli unici account con più di 100k follower che credo di seguire sono quelli ufficiali di MotoGP e F1). La verità è però che io pago un abbonamento per vedere della gente profumatamente pagata (anche dal mio abbonamento) per correre in tondo su un circuito con delle moto o delle auto, e sono felice di discutere con altri fan di chi è il pilota migliore di quale casa ha azzeccato il progetto e cosi via.

[@MORTIFICATOR]

Puoi vedere certe cose anche senza sborsare un centesimo. C'è questa stramba idea che se, ad esempio, i calciatori non venissero pagati fior di milioni, questi farebbero qualche altro lavoro. Come se anche solo qualche migliaio di euro non sarebbe un buon incentivo per fare un lavoro che, generalmente, è una passione, e che è percepito come qualcosa di faticoso (e non lo è davvero). Questo lo si può applicare un po' a "tutto", persino alla F1, che era la massima espressione della tecnologia nel motorsport, quando gli sponsor erano molto meno invasivi e le gare venivano trasmesse in chiaro. Infine chiediti che senso ha discutere di chi è il migliore (ma vale anche per moltissimi altri argomenti). Rende migliore te? Ti porta qualche vantaggio o premio? Si sta parlando di un tuo parente stretto (anche lì, comunque, quali meriti avresti TU?)? Ecc ecc... Comunque queste discussioni, di nuovo, le puoi fare in modo gratuito un po' dappertutto.

[@MotoTrotter]

Un consiglio: non filmare a 60 fps. Registra a 25.

[@KarotaKid]

Articolo molto interessante (così come l’approfondito discorso su Twitch a riguardo). Penso che uno dei principali problemi riguardo ai fandom sia la mancanza di coscienza della propria condizione di fan (nel vero senso della parola, fanatico): una community si auto definisce fan, ma dicendo che il significato sia cambiato, che anche un apprezzatore di un qualcosa con uno spirito critico si chiami fan ora. E per carità, può anche essere che un’intera community sotto l’ombrello di fan comprenda chi è critico, ma la maggior parte rimane fan nel vero senso della parola. C’è quindi questa dicotomia tra il sentirsi fan ma allo stesso tempo il prendere le distanze dal vero significato di fan, pur incarnandolo per la maggior parte Penso non ci sia nulla di sbagliato se in uno o due campi si sia fan, l’importante è rendersene conto e non spacciarsi per spettatori critici quando non lo si è, ma si è schierato a priori; e d’altro canto cercare di mantenere spirito critico anche quando ci sono emozioni in gioco, disposti a cambiare opinione a posteriori

[@ag0ny]

Console war (btw, siete tutti Sonary)

[@KarotaKid]

Riguardo alla natura umana dogmatica, consiglio il libro “Nati per credere” di Telmo Pievani e Vittorio Girotto

[@marcoguarnieri9472]

Sì, ma questa è la struttura portante di tutta la narrazione politica, non solo di quella che, una parte, definisce "populista". Non stai sostenendo che ci sia gente seria da una parte e populismo solo dall'altra, giusto? Se mettiamo "narrazione mediatica ufficiale ed istituzionale" nel tuo discorso, al posto di "pupulismo", fila comunque tutto perfettamente.

[@davidelazzaroni8832]

Riflessione molto interessante, credo rappresenti la summa dei vari discorsi che porti avanti da tempo. Sarò accusato di pignoleria ma volevo chiedere due delucidazioni. Verso l'inizio dici "il populismo non è altro che la vendita travestita da politica". Non è in fondo la politica tutta una forma di vendita, sia essa diretta alla pancia o al cervello? Un altro passaggio su cui non sono completamente d'accordo è che "oggi il popolo della vendita sono i fan". Non lo sono sempre stati, anche se magari sotto altri nomi?

[@Salvogallo0]

Idealmente la democrazia è il sistema di governo in cui i cittadini prendono direttamente le decisioni politiche. Nella democrazia rappresentativa il momento dell’elezione è funzionale alla selezione di un “rappresentante dei cittadini” che porti avanti la loro posizione nel dibattito politico. I cittadini critici hanno le proprie idee sulle decisioni da prendere e trovano un rappresentante che le porti avanti. In sostanza è il rappresentante politico ad essere condizionato dalla volontà dei suoi elettori. Se i cittadini sono dei fan, invece, il rapporto è ribaltato; gli elettori delegano l’analisi critica della realtà al rappresentante di riferimento, che diventa un leader. Il leader vende una visione del mondo, tipicamente di facile accesso, che i cittadini comprano in cambio di voti. Il cittadino trova la sua identità politica nel leader di riferimento. In questo contesto sono i cittadini a trovarsi condizionati dalle decisioni del leader. Non so come la vede Wesa, ma questa è per me la definizione di populismo.

[@emiliofedez4960]

Ciao Wesa, non mi ci trovo molto nella tua analisi. Secondo me il bisogno è proprio quello di idolatrare qualcosa di perfetto e scannarsi con gli qualcuno senza venirne rimproverati . Gli idoli sono solo un mezzo per organizzarsi a farlo, è il fanboysmo che genera idoli e fanboy.

[@alexanderd.f.157]

Secondo me c'è un problema enorme in questa riflessione sul populismo: stai trattando il fenomeno riducendolo alla responsabilità individuale. Questo approccio non è adatto per comprendere un aspetto chiave del populismo, ossia che il populismo prospera sfruttando il malcontento, sia esso costruito ad hoc sia esso pregresso. Attenzione, non dico che sia sbagliata questa riflessione, dico solo che non è sufficiente a capire il fenomeno.

[@llucawasd]

Sabaku in a nutshell.

[@giuseppedefelice8774]

Primo a commentare! Grande wesa ;)

[@dpp4434]

Prova ad essere veramente scettico verso le tue idee e finirai per essere esausto in poco tempo. Siamo esseri limitati e il nostro limite è la necessità di riduttori di complessità per continuare a funzionare. Il dogmatismo è lo stadio ultimo del riduzionismo. Credo non sia praticabile da nessuno liberarsi di ogni forma di dogmatismo.

[@Salvo3mm3]

Bello il discorso zio ma su 6 minuti di video che ho visto già 3 pubblicità ci sono state.

[@bigonn]

Ma facciamolo guadagnare il povero Wesa ahaha

[@LelloIntegrale]

Piú che zio, mi pare preferisca esser chiamato "dude", é piú giovanile e fresco

[@fabiopalamara9989]

Perché lo chiamate zio? Cos'è tutta sta confidenza?😂😂😂

[@angeloceccato]

"Facciamolo guadagnare": siamo fun asserviti al suo prodotto🤔 Ci vende: Essere critici😆

[@rocketbird1]

@@LelloIntegrale "mi hai chiamato dude? ma come ti permetti?"

[@antoniodirocca6202]

Forza Lazio!