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Periodico olivo n. 13 del 29 marzo 2024
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Fase Fenologica: le gemme apicali si sono rigonfiate e sono visibili, quelle a fiore laterali si evidenziano i piccioli solo negli areali più esposti.
Concimazione
La pianta d’olivo ha necessità di elementi nutritivi ed è il momento dell’apporto di azoto., considerando che il fosforo e il potassio dovrebbero essere già stati portati ai terreni nelle concimazioni autunnali. Se non già attuato, si consiglia l’utilizzo di fertilizzanti azotati a lenta cessione, i quantitativi potrebbero essere in linea di massima considerati in circa 44-47 chilogrammi di azoto ad ettaro, ad esempio 100 kg di urea con titolo del 46% già appagherebbe questa necessità.
Le recenti piogge di questi giorni che hanno ben idratato i terreni e l’umidità del suolo è tale da veicolare con facilità il fertilizzante verso la parte assorbente della radici.
Difesa fitosanitaria
Mosca dell’olivo: nei primi giorni della settimana si sono avute catture d’adulti su trappole da monitoraggio. Si sono poi annullate con le precipitazioni e i cali di temperatura di Mercoledì 27. Considerato che per la settimana prossima si tornerà a una stabilizzazione climatica, si consiglia a chi adotta trappole attract and kill a lunga persistenza, 180 giorni, di applicarle già con l’inizio del mese di aprile, così da limitare la numerosità della popolazione.
Occhio di pavone: le piogge e le lunghe bagnature fogliari di questo mese di Marzo hanno notevolmente aumento le possibilità d’infezione da Occhio di pavone e si riscontrano importanti presenze di presenza di questa malattia, si consiglia d’intervenire con prodotti rameici, valutando prima le previsioni del tempo così da limitare eventuali dilavamenti. Le attuali temperature permettono l’uso della Dodina, che ha effetto, oltre che sia preventivo e sia curativo.
Nell’utilizzo dei prodotti rameici o Dodina è possibile utilizzare sostanze da addizionare alle miscele che migliorano la loro efficacia e persistenza, come i bagnanti, che favoriscono la formazione di un uniforme velo liquido sulla superficie dei vegetali trattati, garantendo risultati migliori e più duraturi nella lotta contro i parassiti, poi i bagnanti-adesivanti, che aumentano la persistenza d’azione e l’efficacia, rendendoli più resistenti al dilavamento operato dagli agenti atmosferici.
Importanza della disinfezione post potatura
La potatura è una pratica importante per mantenere la produttività degli olivi, sono rimossi rami o parti dell'albero per favorirne la crescita, la forma e la salute dell'albero, però creano ferite, che devono cicatrizzare e guarire.
Per ogni taglio la pianta reagisce subito andando a chiudere i vasi linfatici recisi e deve immediatamente riorganizzare la circolazione locale della linfa.
Entrano in funzione anche sostanze che aiutano la pianta a resistere a possibili attacchi di patogeni, le “fitoanticipine”.
Questi composti preparano le piante a fronteggiare gli attacchi, potenziando i sistemi di difesa.
Se quest’attività non fosse sufficiente e vi è il pericolo d’infezioni perché è penetrato un patogeno, la pianta è pronta a sintetizzare altre sostanze, le fitoalessine, che hanno capacità antifungina e antimicrobica, contengono anche prodotti fenolici, come i tannini e la lignina, o il callosio, uno zucchero, che rinforzano le pareti delle cellule intorno alla zona ferita, formando una barriera fisica contro l’introduzione di patogeni o di sostanze dannose.
Nel frattempo, le cellule intorno alla ferita subiscono una serie di cambiamenti, biochimici e metabolici, e iniziano a proliferare attivamente per chiudere la ferita producendo un tessuto chiamato “callo di cicatrizzazione”.
Questo “callo di cicatrizzazione” è costituito da cellule indifferenziate, che formano sulla ferita una barriera con l’ambiente esterno, proteggendo i tessuti sottostanti dalla disidratazione.
Le cellule del “callo”, dopo un “tamponamento transitorio” passa a uno “permanente”, lo differenziando e specializzando le cellule in quelle che andranno a costituire nuovi tessuti vascolari e quelle invece parenchimatici e si connetteranno con quelli contigui, formando una barriera solida. In questo modo si rimpiazzeranno tutti i tessuti danneggiati.
La capacità di occludere le ferire e d’impedire infezioni microbiche dipende dalle riserve energetiche della pianta, quindi dal suo vigore complessivo, dalla conformazione e dall’estensione della ferita.
Periodico n. 13 del 29 marzo 2024
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