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Periodico n 15 del 12 aprile 2024
Fase fenologica: accrescimento dei germogli apicali e laterali degli olivi, nelle aree più esposte si stanno mostrando i palchi fiorali.
Azioni agronomiche di difesa fitosanitaria
La maggior parte degli oliveti si presenta in un buono stato vegetativo. Se non già eseguita, va completata la concimazione autunno/invernale con la somministrazione al terreno di azotati, utile nelle fasi di fioritura, allegagione, maturazione.
È possibile ricorrere anche alla concimazione fogliare, che può compensare eventuali mancanze di microelementi, come il boro, il manganese e lo zinco, oltre che far fronte a transitorie carenze di macroelementi, come l’azoto, il fosforo e il potassio, ed essere utile per momenti di necessità.
La concimazione fogliare consente
una rapida assimilazione e traslocazione dei nutrienti, come gli azotati, i fosfo-potassici e i concimi organici associati a microelementi in quanto sono assorbiti direttamente dalle foglie e consentono, così, una rapida risposta alle carenze nutritive.
È possibile fornire specifici nutrienti in base alle esigenze della pianta, evitando sprechi, può essere applicata in qualsiasi momento durante il ciclo di crescita delle piante.
Vi è un minore rischio di perdita
Riduce il rischio di perdita di nutrienti attraverso il drenaggio del suolo.
Ha però degli aspetti negativi come:
un'applicazione eccessiva o inappropriata può causare danni alle foglie, compromettendo la salute della pianta.
I fertilizzanti fogliari possono essere più costosi rispetto ad altre forme di concimazione.
Gli effetti della concimazione fogliare possono essere temporanei e richiedere applicazioni frequenti.
La decisione di utilizzare la concimazione fogliare dipende dalle esigenze specifiche delle piante e dalla situazione di coltivazione.
Difesa fitosanitaria
Tignola dell'olivo (Prays oleae): in questa settimana s’inizia il monitoraggio con trappole attrattive per la prima generazione "antofaga".
Cecidomia (Danineura oleae): continua il controllo del parassita, la verifica delle galle che sono visibili sulle foglie mostra parassitizzazioni da insetti antagonisti mediamente del 18%-20%.
Cimice asiatica (Halymorpha halys): gli adulti sono usciti dai siti di svernamento e si stanno trasferendo sugli alberi, al momento non è da attuare alcuna azione a contrasto.
Parassiti fungini
L’attuale andamento stagionale particolarmente asciutto limita il verificarsi d’infezioni da parassiti fungini. Si ricorda pur tuttavia che, concluse le potature, come azione disinfettante delle ferite, va eseguito un intervento fitosanitario con prodotti rameici, esempio solfato di rame alla dose di circa 0,8 - 1 kg/ha , pari a 400/500 gr/ha di sostanza attiva.
Rogna dell’olivo (Speudomonas savastanoi): in piante lesionate da, per limitare la formazione di nuove infezioni, potrebbe rilevarsi utile la distribuzione di fertilizzanti induttori di resistenza, contenenti microelementi in varie forme, a base di zinco e rame, tipi Dentamet, o corroboranti, come il propoli oleoso, il distillato di legno o composti a base di alghe.
Batteri per contrastare la Rogna dell’olivo
La Rogna dell’olivo è causata dal Speudomonas sevastanoi pv. savastanoi, un battere patogeno Gram-negativo, vive come epifita sulle piante d’olivo e può mantenersi vivo nel terreno, si adatta a più condizioni del pH a notevoli differenze di temperatura e umidità.
Questo battere, sulla superficie di rami e foglie, può formare, da solo o con altri microrganismi, dei “biofilm, ossia delle colonie di microbi che, secernendo una sostanza extracellulare, composta da polisaccaridi, da proteine e altre molecole, si creano una copertura che li protegge da agenti esterni, anche da disinfettanti portati dall’olivicoltore.
Il Speudomonas sevastanoi produce fitotossine e enzimi, che degradano i tessuti delle piante ospiti, influenzando negativamente la crescita e lo sviluppo della pianta.
Tra queste fitotossine la più nota è un fitormone, chiamato “coronatina”, che causa la crescita delle lesioni, l'induzione di necrosi tissutale, l'inibizione della chiusura degli stomi e la manipolazione delle risposte immunitarie delle piante.
Questa fitossicità potrebbe iniziare anche prima che il batterio penetri nei tessuti della pianta ospite, causando dei rallentamenti della crescita, riduzione della dimensione delle foglie, eccessiva ramificazione, variazioni nel colore delle foglie con ingiallimenti, secrezioni come essudati.
Periodico n. 15 del 12 aprile 2024
www.aipoverona.it
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