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Giornata di mare calmissimo, nel tardo pomeriggio l' acqua si incresperà un poco. Temperatura pre-estiva. Andiamo a fare una pescata a rock fishing, io e mio figlio il grande. Sulla mia canna innescherò granchio fellone, o favollo, o ancora, come si suole chiamarlo volgarmente, "peloso". Il piccolo, invece, si diletterà con bombarda e coreano alla ricerca di un po' di pesci per un bel fritto misto. Ho solo due granchi che avevo conservato da una "pescata" precedente e in cui ero andato proprio alla ricerca di questi crostacei per preparare un bel piatto di pasta per i piccoli. All' inizio innesco un solo granchio e l'esca rimarrà a fondo almeno un paio d 'ore. Dopo avere ritirato per controllare mi accorgo che il primo granchio non è più tanto vitale; decido quindi di accoppiargli insieme il secondo granchio rassodandolo sempre con filo elastico. Nel frattempo mio figlio Ferdinando incrementa il suo bottio arricchendolo sempre più di donzelle, sciarrani e tordi. Il fritto misto è garantito. Ma la sorpresa è dietro l' angolo e sta per arrivare. Dopo circa 5 ore di pesca il bambino si accorge di alcune timide tocche sul cimino della mia canna. La vetta rimane leggermente piegata. Comportamento anomalo, a meno che non si tratti di un polpo o qualche pesce che tende ad intanarsi. Poi, stasi totale per almeno due o più minuti. Mi accorgo nuovamente di piccole, impercettibili, timide mangiate. O forse non sono mangiate ma sarà il pesce che ha ingoiato e non sfuria più di tanto. Aspettiamo ancora. Ad un certo punto, però, decido di ferrare dopo essermi consultato con il mio primogenito. C'è subito peso, non è un pesce piccolo. Comincio a sentire testate e fughe inconfondibili. E' un' orata. Dopo un bel combattimento la porto a guadino. Il guadinatore è mio figlio, che si comporta in maniera eccellente. Portiamo sugli scogli una bellissima orata che a casa, pesata, risulterà quasi 1,4 kg e che delizierà i nostri palati, in famiglia, per cena. Aveva ingoiato l' amo, ecco forse, spiegato, l' insolito comportamento del pesce e, di conseguenza, le anomale vibrazioni sul vettino della canna che non si era mai piegata più di tanto.
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