Non so voi, ma ho un irrefrenabile desiderio di abbracciare questa giornalista, come se fosse una sorella, con tutto il più profondo rispetto e ammirazione. In questi due anni forse l'unica voce che comunica in maniera coerente, chiara, libera da preconcetti e schieramenti d'opinione, questo video dovrebbe fare il giro del mondo. Grazie Serena a te e le tue colleghe, ad maiora!
@clorissciaroni84842 жыл бұрын
Grande Giornalista. Averne tante così!!!,
@albertoplm3 жыл бұрын
Grazie per quello che fate . I miei complimenti e tutta la mia ammirazione a Serena Tinari per la preparazione che dimostra e la chiarezza di esposizione. Che bello sarebbe se l'informazione durante questa pandemia fosse mediata da persone con la sua etica , anche se avessero solo un decimo della sua competenza e praparazione .
@sabinerette1823 жыл бұрын
How wonderful when reason meets science meets ebm meets investigative journalism. A rarity these days! Thank you Serena Tinari 💚
@marinalecis29053 жыл бұрын
Premio meritatissimo alla seria e preparata Giornalista d’inchiesta Serena Tinari in ragionevole difesa della Scienza
@fabiomassimonicosia64543 жыл бұрын
Ottimo, intervento molto serio e preparato, cosa molto rara oggi
@neutrino763 жыл бұрын
ottimo video, ce ne fossero di più di questa qualità culturale su You Tube!! La cosa grave è che gli argomenti qui descritti, sarebbero dovuti essere già conosciuti dalla popolazione, segno che l'istituzione scolastica, da decenni, è in pieno fallimento.
@MizSher3 жыл бұрын
Splendido intervento! Grazie
@guidomagnano62973 жыл бұрын
Sinceramente, non ho capito quali conclusioni si debbano trarre da tutto il discorso. Che sui media abbondino discorsi approssimativi e scientificamente incoerenti, protagonismi e ricerca di visibilità è evidente; però quali sarebbero le voci critiche che vengono messe a tacere a favore della narrazione favorita da “governi e Big Pharma”? Cacciari e Agamben? E quale sarebbe la narrazione scientificamente corretta? Non capisco, poi, le perplessità relative al fatto che un gran numero di scienziati con esperienze diverse nell’ambito della modellizzazione e dell’analisi dei dati si sono dedicati nell’ultimo anno a ricerche relative alla pandemia e hanno pubblicato articoli nelle riviste specializzate. È il loro lavoro. Gran parte di quegli articoli sono marginali dal punto di vista scientifico e irrilevanti ai fini delle scelte di politica sanitaria, esattamente come avviene in qualunque altro campo della ricerca scientifica di oggi. Non c’è nulla di cui scandalizzarsi e nulla di disfunzionale in questo. Diciamo una volta per tutte che ai fini predittivi i modelli epidemiologici sono - tutti - molto meno affidabili delle previsioni meteorologiche, e prendiamoli per quelll che sono. La questione cruciale, su cui non si possono ammettere errori o deformazioni, è invece la *ricerca sperimentale sui vaccini e sui farmaci.* Se davvero su questo l’opinione pubblica riceve dati falsati e fuorvianti, bisogna dire chiaramente quali sono. E non è il proprio il caso, nella situazione presente, di fare obiezioni metodologiche comprensibili solo agli addetti ai lavori, o limitarsi a far rimarcare che queste ricerche sono praticamente *sempre* in conflitto di interessi (non si vede come potrebbe essere altrimenti). L’intervento di Serena Tinari evidenzia, molto giustamente, che la letteratura scientifica non è tutta uguale, ma i “non addetti ai lavori” potrebbero credere che i lavori degli “epidemiologi improvvisati” siano relativi all’efficacia o alla sicurezza dei singoli vaccini, mentre non è così. Che gran parte dei *giornalisti* che scrivono sui media nazionali su questi temi, influenzando l’opinione pubblica, siano impreparati e poco professionali, è un fatto. Ma Tinari dice anche che i *governi* stanno imponendo una narrazione funzionale agli interessi delle case farmaceutiche. Ci spieghi dunque, per favore, quale sarebbe l’informazione alternativa “scientificamente corretta”, ad esempio, sulla necessità della terza dose o sulla vaccinazione nella fascia 5-12 anni. Vorrei (davvero) capire quale sarebbe il messaggio che possa adeguatamente orientare un’opinione pubblica in cui solo una minima parte (anche fra i docenti universitari!) è in grado di comprendere un argomento di inferenza statistica, e in compenso - secondo l’ultimo rapporto CENSIS - per il 5,8% crede che la Terra sia piatta.
@linatomasella91063 жыл бұрын
Concordo appieno con questo commento di Guido Magnano e con questo giudizio, ben scritto e ottimamente argomentato. Ne avevo scritto uno per certi aspetti analogo (per ora non pubblicato) che provo a riproporre:
@linatomasella42063 жыл бұрын
Per correttezza, faccio presente a Serena Tinari che i colleghi astronomi che hanno pubblicato su riviste peer review articoli connessi a COVID19 sono tecnologi affiliati INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) e non si occupano di osservazioni astronomiche bensi' di tecnologia e strumentazione, in genere per l'astronomia, ma talvolta con risvolti anche in altri ambiti, compresa la tecnologia a servizio della medicina. In quanto esperti di strumentazione/radiazione UV hanno analizzato l'effetto degli UV sul virus SARS-COV2 ... se vogliamo fare per bene il giornalismo investigativo bisognerebbe leggere gli articoli originali per capire se l'argomento trattato e' effettivamente attinente alla formazione degli autori. Analogamente mi chiedo: perche’ non avrebbero potuto esserci tra gli scriverti di articoli su Sars-Cov2 ricercatori biologi o zoologi se questi articoli riguardano per esempio i pipistrelli o altri animali serbatoio dei coronavirus ? Non mi pare proprio che un biologo non possa avere le competenze per scrivere su Sars-CoV2 se il suo topic sono per esempio i pipistrelli … di nuovo, gli articoli andrebbero letti. E con attenzione. Il vero problema (considerando solo le pubblicazioni scientifiche), a mio avviso, e' quello di articoli pubblicati su riviste predatorie (senza referaggio, dove si pubblica pagando a pagina...) e della conseguente proliferazione di lavori non revisionati, dove vengono forniti dati poco attendibili, statisticamente non rilevanti o addirittura inventati o contraffatti (vedi il clamoroso caso del falso collegamento tra vaccini e autismo che ancor oggi e' duro a morire...). Per quanto riguarda la narrazione/semplificazione/mistificazione dei giornalisti ... concordo con quanto scritto nel precedente commento.
@Luca.Bressani3 жыл бұрын
Che intervento capolavoro.
@linatomasella42063 жыл бұрын
Per correttezza, faccio presente a Serena Tinari che i colleghi astronomi che hanno pubblicato su riviste peer review articoli connessi a COVID19 sono tecnologi affiliati INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) e non si occupano di osservazioni astronomiche bensi' di tecnologia e strumentazione, in genere per l'astronomia, ma talvolta con risvolti anche in altri ambiti, compresa la tecnologia a servizio della medicina. In quanto esperti di strumentazione/radiazione UV hanno analizzato l'effetto degli UV sul virus SARS-COV2 ... se vogliamo fare per bene il giornalismo investigativo bisognerebbe leggere gli articoli originali per capire se l'argomento trattato e' effettivamente attinente alla formazione degli autori. Analogamente mi chiedo: perche’ non avrebbero potuto esserci tra gli scriverti di articoli su Sars-Cov2 ricercatori biologi o zoologi se questi articoli riguardano per esempio i pipistrelli o altri animali serbatoio dei coronavirus ? Non mi pare proprio che un biologo non possa avere le competenze per scrivere su Sars-CoV2 se il suo topic sono per esempio i pipistrelli … di nuovo, gli articoli andrebbero letti. E con attenzione. ( NB: attesto che personalmente NON sono in conflitto di interesse in quanto non ho partecipato ai lavori pubblicati dai colleghi INAF sopracitati, ne' di altri articoli riferibili a Sars-COV2 ... ma ho letto le pubblicazioni dei colleghi INAF)