I "TRADITORI" DI CAPORETTO?

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LA LINEA DELLA MEMORIA

LA LINEA DELLA MEMORIA

2 жыл бұрын

Dopo la ritirata di Caporetto, i soldati italiani sbandati che riuscirono a sottrarsi alla cattura portandosi oltre la linea del Piave, furono trattati dai comandi militari e dalla popolazione civile come veri e propri "traditori" della Patria. In pochi giorni nel Paese si era diffusa una sorta di leggenda metropolitana in base alla quale molti di loro, al profilarsi dell'attacco austro-tedesco, avrebbero semplicemente gettato le armi abbandonando il loro posto e dandosi alla fuga. La notizia era completamente falsa perchè nessuno, nelle prime linee, si era ritirato finchè non era giunto l'ordine di ripiegare o la difesa non era stata sopraffatta dagli attaccanti. Eppure, questa vera e propria fake new si diffuse con rapidità trovando nell'opinione pubblica terreno fertile per attechire. Come potè accadere tutto ciò? Nel video si cerca di spiegare in che modo si diffuse la leggenda dei "traditori" di Caporetto che conobbe grande fortuna nei giorni a ridosso della battaglia, salvo poi perdere progressivemente il suo fascino fino a venire dimenticata. Altre fantasiose ricostruzioni degli avvenimenti di Caporetto sono invece dure a morire e sopravvivono anche ai giorni nostri. L'occasione per parlarne ci è data dalla pubblicazione del libro "Antonio Gentilini. Storia di un artigliere" editato dal Museo della Battaglia di Vittorio Veneto in collaborazione con ISTRIT ed Editoriale Programma.

Пікірлер: 338
@medioman74
@medioman74 2 жыл бұрын
la cosa che mi rattrista di più è vedere piazze e stazioni intitolate a ad un raccomandato ante litteram di nome cadorna
@andreaberza4890
@andreaberza4890 Жыл бұрын
tra lui e badoglio non so chi sia il peggiore
@luciano1759
@luciano1759 Жыл бұрын
@@andreaberza4890 Certamente Badoglio e lo dimostrò nel 1943. Cadorna era legato avecchi schemi
@dm1546
@dm1546 6 ай бұрын
la disfatta di Caporetto non fu determinata anche dal massone badoglio?
@stenos24
@stenos24 2 жыл бұрын
Cambiano i tempi ma l’uomo non cambia mai. Sono passati più di 100 anni ma le cose in Italia vanno allo stesso modo. Se penso a mio nonno cavaliere di Vittorio Veneto cosa ha passato per vedere l’Italia di oggi….lasciamo perdere.
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Grazie del suo commento. Cordiali saluti. Lo staff del Museo della Battaglia
@faustoserani1562
@faustoserani1562 2 жыл бұрын
Giustissimo , condivido
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
@@faustoserani1562 L'impegno di chi all'epoca seppre tenere duro, dà un senso al nostro impegno di oggi. Lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
@leopoldoferrari7091
@leopoldoferrari7091 2 жыл бұрын
I traditori sono i politici di allora ! Dovevano andare loro al fronte ! Viva i nostri eroici soldati ,che per il loro sacrificio hanno lasciato dietro loro tante vedove, tanti orfani e madri piangenti! Grazie eroi ! Voi avete fatto la nostra bella Italia più bella che mai !
@stefanoR4327
@stefanoR4327 2 жыл бұрын
Questo grazie al “generale” Cadorna. Purtroppo chi lo nomino a capo di stato maggiore, probabilmente era più obsoleto di costui. Il comunicato scarica barile di Cadorna é quanto di più ottuso ed inopportuno che un ufficiale possa fare verso i suoi uomini. Avrebbe dovuto prima fare autocritica e ricercare altrove le colpe.
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Quel comunicato fu senza dubbio un errore gravissimo. Lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto
@dm1546
@dm1546 6 ай бұрын
Cadorna e badoglio dovevano essere fucilati, invece fecero entrambi carriera
@basilioalbrisio5151
@basilioalbrisio5151 2 жыл бұрын
Si tenga presente che anche nella "Canzone del Piave" si fa riferimento al "tradimento". Se tradimento ci fu, è da imputare ai capoccioni militari, cadorna e soci, che sapevano anticipatamente dei preparativi degli austro-tedeschi. Onore agli eroici fanti italiani.
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Non ci fu nessun tradimento. Cordiali saluti dallo Staff del Museo della Battaglia.
@Antonio-so3nq
@Antonio-so3nq 2 жыл бұрын
Diciamo una volta tanto la verità: Cadorna era un presuntuoso incapace non all'altezza del suo ruolo, un vero imbelle e vigliacco che ha cercato di scaricare le proprie responsabilità sui soldati.
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Non amava essere contraddetto e non gradiva affatto che le sue idee venissero messe in discusssione. Il carattere fu all'origine di molti suoi problemi. Non si può dire però che non fosse all'altezza del compito. Certo è che apporre la propria firma in calce al comunicato che seguì i fatti di Caporetto fu davvero una decisione improvvida. Lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
@BrunoSecondo78
@BrunoSecondo78 2 жыл бұрын
@@Antonio-so3nq Sono pienamente d'accordo con te ...👍
@boozolini4465
@boozolini4465 2 жыл бұрын
​@@lalineadellamemoria scusi ma dissento, Cadorna poteva anche essere un buon mestierante ma non era all'altezza del compito e lo dimostrò per tutta la durata del comando, la rigidità al limite dell'ottusità, l'intempestività e la mancanza di visione strategica non possono essere elementi di distinzione di un uomo con le sue responsabilità, il solo mero confronto con il generale tedesco Krafft von Dellmensingen è disarmante. Il bollettino di guerra poi non fu una decisione improvvida ma una vera vigliaccata, un infamia che ne cristallizza la statura etica e morale.
@MarcoBonatta
@MarcoBonatta 2 жыл бұрын
E' ora di cambiare i nomi di molte strade del nostro paese.
@giovapio5411
@giovapio5411 2 жыл бұрын
Si fa un gran parlare di cambi di nome di alcune vie dei comuni italiani. Per me va bene. Cominciamo a eliminare "VIA CADORNA".
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Svilupperemo il tema in un video dedicato al generale Cadorna. Cordiali saluti. Lo staff del Museo della Battaglia.
@robertobeghini7714
@robertobeghini7714 2 жыл бұрын
Complimenti vivissimi, dott. Gambarotto, finalmente qualcuno che ristabilisce la verità! Mi auguro che Lei prosegua su questa strada non facile; di menzogne siamo tutti stufi. Complimenti ancora!
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Grazie per la sua squisita cortesia ma noi non abbiamo alcun merito. Siamo solo divulgatori. Quelli descritti nel video sono fatti ampiamente noti fra gli studiosi. Un cordiale saluto dallo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
@nonpuoesserevero
@nonpuoesserevero 2 жыл бұрын
Ah gli italiani che popolo: quando si vince è per merito del comandante, quando si perde è colpa del tradimento dei soldati. Cent'anni fa eravamo identici ad oggi, il popolo italiano non cambierà assolutamente mai; se proprio proprio, in peggio. Comunque rinnovo i complimenti per la professionalità enorme che dimostrate nei vostri video.
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
La ringraziamo per avere apprezzato il lavoro del Museo. Ci sforziamo di fare una diviulgazione che sia la più accessibile possibile. Cordiali saluti da tutto il nostro staff,
@voltaire8622
@voltaire8622 2 жыл бұрын
Bravissimi! Avete spiegato meravigliosamente gli antefatti della battaglia in modo chiaro e completo; aspetto con ansia gli sviluppi e l'andamento della battaglia di Caporetto che immagino saranno altrettanto avvincenti e chiarificatori. Un caro saluto, Enzo.
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Grazie del suo cortese commento! Un saluto dallo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
@tommasograniti462
@tommasograniti462 2 жыл бұрын
Finalmente una persona che dice i fatti come sono avvenuti realmente
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
La nostra è attività di divulgazione. Non facciamo altro che riportare gli avvenimenti così come accertati dalla maggioranza degli studiosi. Grazie per il suo cortese commento. Cordiali saluti. Lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
@massimobena3693
@massimobena3693 2 жыл бұрын
Ottimo documentario come sempre. Grazie. Lo farò vedere ai colleghi che insegnano italiano e storia perché lo propongano ai ragazzi. Anche perché si rendano conto di cos'è la guerra e riflettano sul fatto che un centinaio di anni fa loro coetanei morivano e combattevano a qualche centinaio di km da dove vivono (abito a Rovigo) per poi, magari, avere come ricompensa gli insulti di cui al racconto. Come al solito concludo con un bravi e un grazie.
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Grazie a lei e cordiali saluti. Ci fa davvero piacere se potrà fare un uso didattico del filmato. Lo Staff del Museo della battaglia di Vittorio Veneto.
@MrEziolo
@MrEziolo 4 күн бұрын
Un uso didattico di questi video sarebbe il minimo, l' ideale sarebbe che la Rai chiedesse il permesso per divulgarli, magari non sul semisconosciuto Rai Storia ma in prima serata su Rai 1. Ma poi constato che Alberto Angela ha perso recentemente il confronto con Temptation Island e il mio auspicio si dissolve.
@francescotoni26
@francescotoni26 2 жыл бұрын
Bellissimo video, ne aspettiamo altri.
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Il prossimo video riguarderà gli esordi del bombardamento strategico durante la Grande Guerra. Grazie e cordiali saluti. Lo staff del Museo della Battaglia.
@stefanof1960
@stefanof1960 2 жыл бұрын
Sono nipote di un cavaliere di Vittorio veneto fatto prigioniero il 4 giugno 1917 su la quota 144/145, quella azione chiamata piu tardi, la piccola caporetto. Doccumento interessantissimo. Complimenti.
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Grazie per il commento. Lo staff del Museo della Battagia di Vittorio Veneto
@johnnypratz5540
@johnnypratz5540 2 жыл бұрын
Come al solito in Italia si cerca sempre il capro espiatorio invece di cercare i responsabili della disfatta
@carloancuso2758
@carloancuso2758 2 жыл бұрын
Uno stretto parente, classe 1897 che partecipò sui monti in una batteria di 25 addetti mi raccontò dettagliatamente i fatti di Caporetto. La batteria fu colpita e morirono tutti tranne il parente che aveva avuto una giornata di licenza e che da sotto i monti vide il lampeggiare del bombardamento austriaco, bombardamento al quale pare che noi non abbiamo risposto adeguatamente . Quel che mi ha raccontato il parente l'ho poi ritrovato in diversi volumi che trattavano l'argomento. Non sono a conoscenza se in archivi vi siano dei documenti inerenti ma se vi fossero e fossero ancora censurati, credo che dopo più di un secolo sarebbe giunto il momento di renderli pubblici, oppure ancora possono nuocere ? cordiali saluti
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Se il suo parente operava nel settore del XVII Corpo d'Armata di Badoglio, quel che le ha raccontato corrisponde al vero. La nostra rtiglieria tacque. È un fatto storicamente acclarato. Grazie del suo interessantossimo commento. Lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
@pietrodematteis9257
@pietrodematteis9257 2 жыл бұрын
Conosco perfettamente il fronte , i luoghi e i fatti da lei descritti in tutte le puntate . Sottoscrivo e confermo tutto quello che dice . Saluti e complimenti x l' esposizione.
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
La ringraziamo molto per il suo commento. L'obiettivo del museo, nel realizzare questa serie dedicata a Caporetto, era quello di sintetizzare il lavoro di molti storici nel tentativo di offrire una spiegazione degli eventi che fosse la più chiara possibile. Lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto
@quantestronzate
@quantestronzate 2 жыл бұрын
Mi sembra un servizio obiettivo e ben strutturato, complimenti. Un capo con la c maiuscola avrebbe cercato prima di tutto di difendere il proprio Esercito e ricercare piuttosto in lui e nei suoi sottoposti la causa, ma se, tanto per citarne 2, (Gen. Capello Comandante della II armata e Gen Cavaciocchi Comandante del IV c.a.), dove per questi come per tutti i quadri dell'Esercito erano più importanti i discorsi retorici che secondo loro erano sufficienti a preparare la truppa (?!) allora non meraviglia che uno scrittore agli albori, come Carlo Emilio Gadda sottoposto di Cavaciocchi nel dibattere di una importante azione svolta dai tedeschi dirà espressamente: "evidentemente i tedeschi hanno dei Generali meno Cavaciocchi dei nostri!".
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Il successo ha cento padri... La sconfitta è orfana. Cordfiali saluti.
@Vespa-Due
@Vespa-Due 2 жыл бұрын
In ogni caso, al netto delle polemiche, complimenti vivissimi per il video.
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Grazie per la sua cortesia. Lo staff del Museo della Battaglia.
@albertof4039
@albertof4039 2 жыл бұрын
Buongiono, complimenti per questi video.Vorrei chiedere una cortesia riguardo le Puntate di Caporetto: dove posso trovare gli episodi 4º in poi sulla disfatta di Caporetto? Non le trovo su KZbin. Saluti
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Sono tutte riunite in una playlist dedicata, Ci accede dalla Home Page del canale. Comuque i link delle 4 e 5 dono questi 4: kzbin.info/www/bejne/iHWwkIWpg8-eodk; 5: kzbin.info/www/bejne/jHSVgoOGn72pg5o. Lo staff del Museo della Battaglia..
@gianfrancoaldeni5638
@gianfrancoaldeni5638 2 жыл бұрын
Bellissimo documentario......purtroppo la verità è sempre scritta da chi l episodio non lo vive dal vero ma stando tranquillamente seduto sulla sedia.....
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Grazie e cordiali saluto dallo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto
@carloviazzi1341
@carloviazzi1341 2 жыл бұрын
Non mente solo la rete, ci tengo a questo Sempre bello quello che proponi
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Grazie e cordiali saluti.
@mircobadini8120
@mircobadini8120 2 жыл бұрын
Grazie al comunicato di Cadorna che dava dei vili ai soldati al fronte ma lui sene stava al sicuro a Udine e poi a Padova molto coraggioso il misero generale
@Vespa-Due
@Vespa-Due 2 жыл бұрын
I generali come Cadorna _devono_ stare al riparo a prescindere dal loro coraggio perché sono, o dovrebbero essere, il cervello della macchina bellica nazionale; anche Diaz, dopo aver preso il suo posto, non passò più le sue giornate ai reparti combattenti (come aveva fatto fino a quel momento, e per di più volontariamente). Le colpe di Cadorna sono ben altre, fermo restando che il suo dare dei vili ai suoi stessi soldati è stata un'infamata che spero stia pagando all'inferno.
@lucatricky1457
@lucatricky1457 2 жыл бұрын
Il figlio di Cadorna, divenne un pezzo grosso del CLN
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
I comandanti - per motivi più che ovvi - non stanno mai in prima linea. Questo in tutti gli eserciti del mondo. Cordiali saluti dallo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
@mircobadini8120
@mircobadini8120 2 жыл бұрын
@@lalineadellamemoria si lo so ma dare dei vili a chi stava in prima linea con poco cibo malattie è scaricare le colpe del comando sui soldati
@gigieinaudi24
@gigieinaudi24 2 жыл бұрын
@@lucatricky1457 vent’anni di fascismo ci è costata quella guerra dell’ostia
@giorgioaavl1879
@giorgioaavl1879 2 жыл бұрын
È la legge dei grandi numeri. Con lo sguarnimento del fronte russo le truppe germaniche di sono riversate al Matajur (Caporetto). Lo si sapeva ma non c'era niente da fare. Le forze nemiche erano 5 a 1. Non si tratta di tradimento. Ma di doverosa ritirata. È mancato il supporto anglo-francese che ha preferito rimanere di riserva, mi sembra verso Mantova. Chi ha tradito allora e ha preferito non combattere?
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Commento in gran parte condivisibile. Cordiali saluti dal Museo della Battaglia di Vittorio Veneto
@carlinochr1781
@carlinochr1781 2 жыл бұрын
Quello che racconta questo filmato, può essere pari pari trasferito ad i nostri giorni. Lascio alla vostra inteligenza, sostituire i nomi del passato con quelli dei protagonisti odierni.
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Grazie per il suo cortese feedback. Lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
@lucatricky1457
@lucatricky1457 2 жыл бұрын
Bravo sembra la situazione attuale con media fomentati dal governo x accusare i non vaccinati.
@mauriziomarcolongo5841
@mauriziomarcolongo5841 2 жыл бұрын
siamo alle solite minchiate che non c'entrano nulla con questo servizio
@sal6968
@sal6968 2 жыл бұрын
Ma che cavolo c’entra?
@mauropalazzesi235
@mauropalazzesi235 2 жыл бұрын
Ben ricercato e altrettanto ben presentato
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Grazie per il suo cortese feedback. Buone feste dallo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
@jeanpierrebarra6261
@jeanpierrebarra6261 2 жыл бұрын
Mio nonno materno ha partecipato alla prima guerra mondiale. Era nato nel 1897. Era nel reggimento Benevento. È stata prigioniero in Germania e mandato in una fattoria da gente che l'hanno trattato abbastanza bene. Al ritorno dopo la sua liberazione da prigioniero fu mandato per punizione per essersi arreso per tre anni in Libia. Così rimase militare per 7 anni. Così si è tramandato in famiglia ma ormai sono tutti morti. È possibile sapere qualcosa di più su come furono trattati i soldati al ritorno della prigionia .
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Ecco in proposito un brano tratto da un pezzo di Paolo Mieli pubblicato sul Corriere della Sera: " i soldati italiani caduti nelle mani del nemico. Patissero pure la fame e il freddo: nessun sostegno andava dato ai nostri prigionieri, ad evitare che i soldati rimasti sul fronte pensassero di poter scegliere e preferire la cattività agli orrori della guerra. Del resto l’accoglienza di questi militari italiani nei campi di prigionia austriaci non fu affatto buona. I vecchi prigionieri raccontarono alla Commissione di averli presi spesso a «pugni, calci e sputi». Il loro arrivo era «accolto da fischi» e venivano spesso «appellati come traditori». Il capitano Giuseppe Scifoni raccontò che gli austriaci furono costretti a trasferirne un buon numero nel campo di Theresienstadt, in Ungheria, che presto venne ribattezzato «campo del rimorso» perché qui i prigionieri avrebbero avuto modo di pentirsi della loro «turpe azione». Giovanna Procacci, in Soldati e prigionieri italiani nella Grande guerra (Bollati Boringhieri) ha ben documentato come i militari caduti nelle mani degli austriaci venissero considerati in Italia alla stregua di persone che si erano consegnate di proposito, portando con sé soldi, sigarette in abbondanza e qualcuno addirittura una valigia con indumenti di ricambio. Quando poi quei prigionieri tornarono in Italia, vennero «internati per settimane nei campi di concentramento, interrogati e anche qui mal nutriti». Nel dopoguerra, scrive Falsini, «questi prigionieri non avrebbero dimenticato il trattamento riservato loro dai governi liberali che avevano guidato l’Italia nel conflitto e sarebbero andati in massa a ingrossare le fila di coloro che in nome del valore dei combattenti chiedevano con forza un superamento del liberalismo». Un tema già efficacemente affrontato da Giovanni Sabbatucci in I combattenti nel primo dopoguerra (Laterza) e da Angelo Ventrone in Grande guerra e Novecento (Donzelli). In ogni caso questi comportamenti nei confronti degli ex combattenti furono assai ingiusti. Tanto più che - come ha scritto Antonio Gibelli in La guerra grande (Laterza) - nulla può avvalorare la tesi secondo la quale il disastro di Caporetto può «anche lontanamente essere stato causato da una qualche forma di ribellione o insubordinazione». Ma, a detta di Cadorna, nei giorni di Caporetto «salvo pochissime eccezioni», il contegno delle truppe fu «indegno». Il generale davvero pensava che quei soldati non avevano combattuto «perché non hanno voluto combattere».
@giovannidepetris6335
@giovannidepetris6335 2 жыл бұрын
forse la cosa più' triste da sentire con il trattamento dei prigionieri di caporetto, senz altro concausa di risentimento da parte dei reduci nel dopoguerra .
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Dovettero senza dubbio sopportare un trattamento ingiusto che va però inquadrato nella dinamica degli avvenimenti di quei giorni, quando i fatti di Caporetto apparivano del tutto inspiegabili agli occhi dei più e una spiegazione "comoda" come quella del presunto "tradimento", tranquillazzava molte coscienze.
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Ecco un sull'argomento un brano tratto da un articolo di Paolo Mieli pubblicato sul Corriere della Sera: " i soldati italiani caduti nelle mani del nemico. Patissero pure la fame e il freddo: nessun sostegno andava dato ai nostri prigionieri, ad evitare che i soldati rimasti sul fronte pensassero di poter scegliere e preferire la cattività agli orrori della guerra. Del resto l’accoglienza di questi militari italiani nei campi di prigionia austriaci non fu affatto buona. I vecchi prigionieri raccontarono alla Commissione di averli presi spesso a «pugni, calci e sputi». Il loro arrivo era «accolto da fischi» e venivano spesso «appellati come traditori». Il capitano Giuseppe Scifoni raccontò che gli austriaci furono costretti a trasferirne un buon numero nel campo di Theresienstadt, in Ungheria, che presto venne ribattezzato «campo del rimorso» perché qui i prigionieri avrebbero avuto modo di pentirsi della loro «turpe azione». Giovanna Procacci, in Soldati e prigionieri italiani nella Grande guerra (Bollati Boringhieri) ha ben documentato come i militari caduti nelle mani degli austriaci venissero considerati in Italia alla stregua di persone che si erano consegnate di proposito, portando con sé soldi, sigarette in abbondanza e qualcuno addirittura una valigia con indumenti di ricambio. Quando poi quei prigionieri tornarono in Italia, vennero «internati per settimane nei campi di concentramento, interrogati e anche qui mal nutriti». Nel dopoguerra, scrive Falsini, «questi prigionieri non avrebbero dimenticato il trattamento riservato loro dai governi liberali che avevano guidato l’Italia nel conflitto e sarebbero andati in massa a ingrossare le fila di coloro che in nome del valore dei combattenti chiedevano con forza un superamento del liberalismo». Un tema già efficacemente affrontato da Giovanni Sabbatucci in I combattenti nel primo dopoguerra (Laterza) e da Angelo Ventrone in Grande guerra e Novecento (Donzelli). In ogni caso questi comportamenti nei confronti degli ex combattenti furono assai ingiusti. Tanto più che - come ha scritto Antonio Gibelli in La guerra grande (Laterza) - nulla può avvalorare la tesi secondo la quale il disastro di Caporetto può «anche lontanamente essere stato causato da una qualche forma di ribellione o insubordinazione». Ma, a detta di Cadorna, nei giorni di Caporetto «salvo pochissime eccezioni», il contegno delle truppe fu «indegno». Il generale davvero pensava che quei soldati non avevano combattuto «perché non hanno voluto combattere».
@pietrogazzera5733
@pietrogazzera5733 2 жыл бұрын
Se poi ci mettiamo anche le gelosie che serpeggiavano tra le fila dei vari generali, il quadro si completa. Gelosie che si radicavano in apparentamenti politici a vario livello.
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Vero. Un'altra delle malattie endemiche che affliggevano il Regio Esercito. LO staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
@marcocapeli7532
@marcocapeli7532 2 жыл бұрын
Grazie viva la verità e onore ai caduti
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Grazie a lei per il suo commento. Lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
@lucamontanaro5362
@lucamontanaro5362 2 жыл бұрын
Niente male bel video
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Grazie!
@gianluigipellegrini2617
@gianluigipellegrini2617 2 жыл бұрын
Ottima analisi,mancano però delle basi fondamentali. L"italia non era e non è una nazione ma un agglomerato di "italioti " i cui vertici sia politici che militari sono la logica espressione che è continuata sia nelle guerre e che si manifesta tuttora
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Grazie per il commento. Lo staff del Museo della Battaglia
@piodambrosio1427
@piodambrosio1427 2 жыл бұрын
Mio nonno materno, esperto montanaro del Sud, era tagliaboschi, fu per le sue capacità di gestire la carovana di muli, inviato a prendere rifornimenti caricato la carovana di muli , si avviò. per rientrare, Ma trovò la postazione da cui era partito occupata dal nemico; Per non farsi prendere e per non far cadere in mani nemiche se stesso; i muli; col carico di rifornimenti, e quant'altro si nascose con i suoi muli. per giorni Nella montagna quando finalmente riuscì a ricongiungersi al suo reparto dopo aver salvato muli e rifornimenti, venne accusato di disezione e poi fu processato e condannato, fu trattenuto in prigione, senza poter comunicare con la moglie! fino dopo la fine della guerra alla famiglia dicevano che era disperso, mentre invece era trattenuto in prigione, poi fu rilasciato per amnistia e poté tornare a casa! a causa delle patologie post-traumatiche, morì pochi anni dopo prematuramente! Mia madre e glli altri due fratelli(un fratello e una sorella), perciò restaronoo orfani! e Mia Nonna Vedova, dovette incaricarsi di portare avanti la famiglia da sola! Da tener conto che entrambi i miei nonni erano alfabetizzati potevano cioè comunicare per lettera a mio nonno fu impedito di comunicare con la famiglia! a fine guerra nonostante fosse detenuto nelle patrie galere militari, veniva dichiarato disperso! altro che nazist e ss il regio esercito! Parlo del fante Danisi Giuliano! Purtoppo di lui non abbiamo nessun documento!
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Una storia triste e davvero emblematica. Grazie per averla condivisa con noi. Lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
@giulianomeneghini8782
@giulianomeneghini8782 2 жыл бұрын
Penso che nel giugno del 1918, quando venne composta, prima di essere fatta conoscere ai soldati la Leggenda del Piave abbia avuto l'approvazione della censura. Eppure, a distanza di otto mesi, l'accenno al "tradimento" non ha subito tagli, segno che quella versione era ancora abbastanza accreditata. Solo durante il Ventennio, non so se per verità storica o per ragioni di prestigio, il "tradimento" divenne un "fosco evento".
@Vespa-Due
@Vespa-Due 2 жыл бұрын
Non dimentichiamo che tra i primi fascisti e in particolare tra gli squadristi c'erano molti soldati e soprattutto arditi che avevano dato tutto per coprire la ritirata di Caporetto e ancora venivano infangati dall'onta del presunto "tradimento". È probabile che l'abbiano fatto un po' per entrambe, in modo da riabilitarsi.
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Acuta osservazione. La bufala del «tradimento» trovò terreno fertile per germogliare e crescere. Per fortuna non è sopravvissuta alla prova del tempo come altre leggende su caporetto. Grazie per il suo commento e cordiali saluti dallo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
@geppogeppo8545
@geppogeppo8545 2 жыл бұрын
Al 5:26 noto 2 mitragliatrici Browning/Colt mod. 1895 dette "scava patate" in azione. kzbin.info/www/bejne/bZubhoSEhdGbqbs Le ho viste sui MAS, ma è la prima volta che le vedo usate dalla fanteria. Il vostro oplologo è sempre attento ai vostri video. 1 K thans
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Grazie per il suo commento e auguri di buon anno! Lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
@athoshipner6847
@athoshipner6847 2 жыл бұрын
..STIAMO LENTAMENTE RITORNANDO A QUEL PERIODO...
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Auguriamoci vivamente che non sia così! Un saluto dallo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
@athoshipner6847
@athoshipner6847 2 жыл бұрын
@@lalineadellamemoria .. NIENTE.. auguriamoci... è così.
@marcom1312
@marcom1312 2 жыл бұрын
L'Italia vera è quella di Caporetto con i suoi generali incapaci non quella di Vittorio Veneto quando ormai l'Austria Ungberia era già disfatta.
@zeneseable
@zeneseable 2 жыл бұрын
Possibile un video sul dopoguerra del ww1 e sulla vittoria mutilata?
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Il tema è interessante. Lo proporremo. Grazie per il suo cortese feedback. Lo staff del Museo della Battaglia.
@mariocolasanti9290
@mariocolasanti9290 9 ай бұрын
Salve Vorrei saoere se il generale padovani ha partecipato alla battaglia di caporetto? E quale era il suo ruolo. Grazie.
@Lukediver66
@Lukediver66 2 жыл бұрын
cosa c'entra "it's a long way to Tipperary" con Caporetto...mah
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Niente. È soltanto la sigla adottatta per i video del Museo. Cordiali saluti. Lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
@riccrdocerise9285
@riccrdocerise9285 2 жыл бұрын
I Fanti e gli altri soldati Italiani non tradiscono e mai!!!!
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Grazie del commento.
@alessiobruni8300
@alessiobruni8300 2 жыл бұрын
Cadorna e compagni avrebbero meritato il degrado e l'obbligo dell'assalto alla baionetta preannunciato dagli squilli di tromba come soldati semplici...
@user-zu2sy3uk5y
@user-zu2sy3uk5y 2 жыл бұрын
Complimenti a Stefano Gambarotto: bravo divulgatore
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Grazie per il commento. Il dr. Gambarotto è il conservatore del museo. Lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
@cirolandolfo6096
@cirolandolfo6096 2 жыл бұрын
Per primo nessuno e traditore, si deve pensare che allora giovani ragazzi venivano strappati dalle famiglie e mandati a morire per niente( vedi oggi leuropa unita)
@antonioparretta8768
@antonioparretta8768 2 жыл бұрын
Il vile Cadorna ha decimato l'eroica brigata Catanzaro
@stefanobarocci8543
@stefanobarocci8543 2 жыл бұрын
Mi sembra la situazione nella quale viviamo oggi
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Purtroppo gli eventi della storia hanno la tendenza ripetersi. Come se non fossimo capaci di imparare. Lo staff del Museo della Battaglia di Vttorio Veneto.
@mauroperossini4785
@mauroperossini4785 2 жыл бұрын
Dopo avervi detto la mia personale opinione, sulla Kaiserslacht vi posto l'interessante confronto che fa John Keegan fra i 4 peggiori disastri militare della IGM: "Resta da capire se il crollo, poiché di crollo si deve parlare, appartiene allo stesso ordine di eventi psicologici del crollo dell'esercito francese nella primavera del 1917, di quello dell'esercito russo dopo l'offensiva di Kerenskij e di quellodell'esercito italiano a Caporetto. Tutti e quattro gli eserciti, compreso quello britannico, avevano subito in quel momento perdite superiori al cento per cento negli effettivi della fanteria, se si calcolano gli uomini con i quali cominciarono la guerra, ed avevano semplicemente superato il punto oltre il quale il fisico non regge più . Se si deve cogliere una differenza essa si trova nella misura del trauma psicologico e nei suoi confini. L'esercito francese manifestò segni di dissoluzione in più di metà delle sue formazioni combattenti ed ebbe bisogno di un anno per riprendersi. L'esercito italiano, anche se furono essenzialmente le divisioni sul fronte dell'Isonzo quelle che abbandonarono la lotta, manifestò una crisi generale dalla quale non si riprese mai veramente ed ebbe bisogno di numerosi rinforzi di truppe francesi e britanniche. L'esercito russo sotto i colpi di una serie di disfatte, di due rivoluzioni e della disintegrazione del sistema statale, crollò completamente e alla fine si dissolse. La crisi della quinta armata britannica fu di ordine diverso e meno grave. La sua disfatta ebbe cause piuttosto psicologiche che materiali e in questo senso somiglia alla disfatta di Caporetto, ma il suo malessere non contagiò le altre tre armate britanniche, la terza, la seconda e la prima; fu in realtà abbastanza rapidamente limitato alla quinta armata medesima che solo una settimana dopo l'inizio dell'offensiva tedesca aveva cominciato a recuperare e combatteva nuovamente. Aveva perso molto terreno ed era stata notevolmente rafforzata da altre truppe britanniche, da francesi e da alcuni americani, ma non aveva comunque mai cessato di funzionare come organizzazione e molte delle sue unità avevano mantenuto la volontà di resistere, di tenere il terreno e addirittura di contrattaccare ." Per me ci sarebbe da discutere su quel "l'esercito italiano non si riprese mai veramente" ma l'analisi che fa della V armata inglese mi sembra giusta. Saluti cordiali.
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Grazie!
@andreaberza4890
@andreaberza4890 Жыл бұрын
C'è un errore il rinforzo di truppe oltremanica e oltreoceano in Italia fu minimo. Semplicemente ci fu un cambio di Generale che aveva ebbe più rispetto dei soldati italiani e inoltre furono copiate le tattiche dei tedeschi con l'introduzione degli arditi. Diaz aspetto le offensive di primavera degli alleati per attuare la battagli finale di Vittorio Veneto, dopo aver resistito sul Piave. Unica cosa buona che fece Cadorna fu predisporre una linea efficace sul Piave
@manuelmaggioli9077
@manuelmaggioli9077 Жыл бұрын
La fase - quella che sostiene che l'esercito italiano non si sarebbe più ripreso dopo Caporetto- appare del tutto avulsa dalla realtà storica dei fatti. Sotto Diaz l'esercito si riprese, superando con Vittorio Veneto il trauma di Caporetto. Trauma che fu causato, come ben argomenta il vlog, da una strumentale enfatizzazione delle colpe dei soldati, quando invece i veri responsabili furono soprattutto gli ufficiali dello stato maggiore italiano (già a conoscenza dell'imminente offensiva austro tedesca).
@rivobravo
@rivobravo 2 жыл бұрын
Nel bene o nel male per ogni evento c'e' sempre un responsabile di conseguenza. La narrativa popolare suggerisce che la sconfitta a Caporetto e' imputabile ai generali di stato maggiore, ma non c'e' nessuna prova assoluta che stabilisca che la battaglia era assicurata se Cadorna avesse adottato una strategia diversa. Come sempre la vittoria ha molti padri, mentre la sconfitta e' orfana. Anche in questo caso l'opinione pubblica italiana si e' dimostrata piu' emotiva che razionale, nel senso che le battaglie si vincono e si perdono, importante e' vincere la guerra. Se vogliamo ampliare la discussione, il re e' stato il grande assente e il primo responsabile. In quanto capo supremo dell'esercito doveva monitorare i suoi generali che lui aveva scelto. Era una persona riservata e introversa, ligia al dovere e amante della disciplina. Da piemontese lui si fidava dei piemontesi piu' degli altri. Quello che e' successo ventanni dopo con Badoglio e' storia. Il re aveva ricevuto una formazione per guidare paese, invece divento' un grande assente a partire da Caporetto dove dovessa assicurare la nazione, poi permise al fascismo di sostituirsi alla monarchia parlamentare per intervenire quando era' troppo tardi.
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Purtroppo non potremo mai avere la controporova. Resta solo il fatto che i nostri comandi rimasero del tutto inerti di fronte ad una minaccia tutt'latro che velata. Cordiali saluti.
@andrea-tn1vw
@andrea-tn1vw 2 жыл бұрын
Ma cosa c' entra una musica americana ! Non si poteva usare il Piave Mormorò, l' Inno degli Arditi, l' inno degli Alpini? Questa esterofilia completamente fuori luogo e per me è una mancanza di rispetto verso i ns. Caduti!
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Si tratta di «It's a Long Way to Tipperary»., un brano inglese - non americano - scrito da Jack Judge nel 1912. Grazie per il commento e cordiali saluti. Lo staff del Museo della Battaglia.
@andrea-tn1vw
@andrea-tn1vw 2 жыл бұрын
Ma rimane comunque un pezzo musicale straniero , avete fatto 99 con un lavoro ben fatto e che verrò a visitare e mancava giusto la ciliegina sulla torta con un ns. bellissimo inno o marcia del periodo. Di esterofilia ingiustificata e a buon mercato ne abbiamo anche troppa tantoppiu che l' apporto strettamente militare anglo americano da noi fu molto piccolo!
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
@@andrea-tn1vw: Qualsiasi brano musicale italiano fosse stato scelto, per quanto intimamente legato alle vicende militari del nostro Paese, avrebbe scontentato questo o quell'utente che ne avrebbe preferito un altro più adatto dal suo punto di vista. Abbiamo quindi fatto una scelta neutra. Cordiali saluti dallo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
@arturoperazzi1492
@arturoperazzi1492 2 жыл бұрын
Il filmato non ha nulla di storico e tantomeno di militare. I fatti sono radicalmente diversi da come sono stati raccontati. Premesso che il nostro esercito aveva dei limiti ben precisi in una generazione di quadri ottocenteschi, fu costretto a combattere lungo un confine (scelto dagli austriaci nel 1866) troppo lungo ed a noi sfavorevole perchè in salita e concavo, favorendo così il movimento e la concorrenza delle forze nemiche. La battaglia della Bainsizza fu una grande vittoria apprezzata dagli osservatori alleati presenti (O. Malagodi, "Conversazioni della Guerra", pag. 162). Ma il prevalere dei bolscevici in Russia ne annullò l'esercito cambiando completamente i rapporti di forza. Questo valutò correttamente Cadorna ed andò dal Re per essere autorizzato a cambiare strategia: non più offensive volute dal comando alleato per realizzare la concorrenza delle forze nei confronti degli imperi centrali, ma difesa ad oltranza. Organizzò quindi la difesa ordinando alle armate di disporsi in assetto difensivo, arretrando le artiglierie, ripristinando con il genio militare le linee più arretrate (d'armata), concentrando la maggior parte delle forze sulle linee arretrate, questo allo scopo di sottrarle al fuoco dei cannoni nemici (ordine del 18 settembre). Contemporaneamente fece terminare i lavori sulla linea del Grappa allo scopo di avere finalmente una linea di lunghezza compatibile con le forze disponibili. Al 28 ottobre, erano terminate 43 postazioni in caverna per artiglierie pesanti, campi trincerati che coprivano tuttii passaggi fino all'altipiano di Asiago, strade e teleferiche per il sostegno logistico, condutture per l'acqua potabile. Erano state tracciate tre linee di trincee ed affidato alla IV armata il completamento dei lavori con l'assegnazione di 350 operai. (test. gen. Dal Fabbro). Era stato anche compilato (Cavallero) un piano per la ritirata dell'esercito sulla linea. A Caporetto sono intervenuti i tedeschi con 7 div. e 1000 pezzi d'art.: poichè tutti gli ordini di Cadorna sono stati ignorati dalla II armata, spararono sui nostri comandi e sulle linee di comunicazione, isolando i reparti. Infine, malgrado le assicurazioni date personalmente a Cadorna, il XXVII C.A. non sparò un colpo con l'artiglieria che evidentemente doveva bloccare il passaggio per la valle Isonzo: la conseguenza fu che i tedeschi poterono passare senza colpo ferire ed arrivare alle spalle della IV armata che, trovandosi i tedeschi alle spalle, fu presa dal panico che determinò la resa o la ritirata dei suoi reparti. In effetti, le norme militari dicono che un reparto accerchiato deve resistere mettendosi in circolo: invece, tutti si arresero o si ritirarono, determinando lo sfondamento del nostro fronte con i tedeschi che minacciavano di prendere per aggiramento anche le armate vicine (la IV e la III). Cadorna affidò al Gen. Di Giorgio il recupero della II armata e diresse personalmente, coordinandole, la ritirata della III e della IV che, in quanto intatte, aveva designato per lo schieramento e la difesa della nuova linea, riservando loro le strade ed i ponti migliori. Tale ritirata ebbe successo perchè le succitate forze, complete di cannoni e materiali, dal 9 al 28 novembre furono in grado di resistere vittoriosamente sulla nuova linea stante la loro superiorità in cannoni che i tedeschi avevano dovuto lasciare indietro. Gli alleati che stavano a vedere e gli effetti morali del bollettino dal quale si sentivano bollati portò le nostre truppe a dare una magnifica prova agli stessi alleati. (Test. Gen. Ruggeri Laderchi , Dal Fabbro). Il bollettino fu firmato alla presenza del Ministro Bissolati che, dopo aver passato due giorni con gli sbandati (disertori perchè avevano lasciato le armi e/o il loro reparto), coniò il termine "Sciopero militare"; del ministro della guerra Giardino e del ministro Armi e munizioni: quindi, asserire che il governo non ne era al corrente è palesemente privo di fondamento storico (test. Gen. Porro). Inoltre, la II armata aveva segnalato che 7 brigate si erano arrese senza combattere: il comando supremo doveva quindi attenersi a queste informazioni. Cercò di modificare le frasi più dure del bollettino ma fu convinto a firmarlo com'era dai ministri (test. Col. Gabba). Inoltre il bollettino parla di reparti e quindi dei loro comandanti e non certo dei soldati. Infine, la Commissione d'Inchiesta ha escluso che Cadorna volesse scaricare le sue responsabilità sui soldati e gli ha concesso il merito esclusivo di aver concepiito, preparato ed attuato la grande ritirata che costituisce ancora oggi materia di studio nei massimi istituti militari del mondo.
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Grazie per il suo articolato commento. Lo staff del Museo della Battaglia
@Roberto-gt4xs
@Roberto-gt4xs 2 жыл бұрын
Scusi.. Ma cosa c'entra il suo discorso con questo vIdeo? Qui si parla della diffusione di una fake news e non della battaglia di Caporetto o della guerra in generale. Che il filmato non abbia «nulla di storico e tantomeno di militare» e che i fatti fatti siano «radicalmente diversi da come sono stati raccontati» è soltanto una sua opinione. A quali fatti si riferisce?? La mia opinione è che non ci fu nessun tradimento e nessuno sciopero militare e vale quanto la sua. Che gli sbandati siano disertori è di nuovo - soltanto una sua opinione. Infine che il bollettino sia stato firmato in presenza del ministro non ha nessun rilievo. La firma è di Cadorna così come la responsabilità. Il fatto - inoltre - che si sarebbe "lasciato convincere" a firmalo, il che è tutto da dimostare, non la diminuisce: semmai è un'aggravante. Non sembra proprio che uomo dalla forte personalità come Cadorna potesse "lasciarsi convincere" a fare qualcosa...
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Grazie del commento. Il Museo favorisce il confronto delle idee. L'importante è che si rimanga entro i confini della buona educazione.
@oriettaperrone7459
@oriettaperrone7459 2 жыл бұрын
@@lalineadellamemoria nei orimi anni ?60,ero a Cividale del Friuli,ospite di amici ed un loro zio mi raccontò.cosa era successo a Caporetto: lui era artigliere durante la 1a guerra miondiaale,ed era di stanza vicino a Caporetto,,la notte dell'attacco austriaco/tedesco,loro nonhanno sparato un colpo ,nessunio ha dato l'ordine ed inoltre mi diceva che li ufficiali,sopratutto Badoglio ,erano tutti ubriachi e quindi la colpa è solo di Badoglio e del suo stato maggiore !Questo quanto mi disse,sto caporale d'artiglieria,allotra sotto il comando di Badoglio
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Grazie del suo commento. È sempre interessante ascoltare le memorie familiari. Lo staff del Museo della Battaglia.
@Giubizza
@Giubizza 2 жыл бұрын
Il melodramma italiano
@mauroperossini4785
@mauroperossini4785 2 жыл бұрын
Molto interessante la memoria di Gentilini sul disprezzo cui sono fatti segno i soldati ritiratisi, prima dai civili poi dai militari che lo reinquadrano e gli dan pco da mangiare. Una domanda mi sarebbe venuta da fargli: ma lui in quel bar da quella signorina ci è entrato disarmato o col fucile a tracolla? Perchè sarà stato pure artigliere ma presumo che un fucile glielo abbiano dato, l'aveva con sè o faceva parte della folla dei "senza-fucile", come sono stati chiamati? Fa differenza, credo. Nel libro di Barbero su C. c'è per esempio un cenno al fatto che alcuni ufficiali cercavano di formare una linea di resistenza con gli uomini ancora armati, saputo questo fu una gara a buttar via i fucili per non essere coinvolti:"se non ho il fucile per me la guerra è finita". Per quanto riguarda il disprezzo dei civili per i fuggitivi intanto pare che non fosse l'unico: pure quelli fatti prigionieri quando arrivavano nei lager venivano trattati da traditori dai compagni che vi si trovavano, la voce sul "tradimento" aveva attecchito. E d'altra parte possiamo dare tutti i torti ai civili che improvvisamente scoprivano che il nostro era un esercito di cartapesta dimenticandosi di colpo le terribili prove che aveva retto per due anni e mezzo? Anche Cadorna pare dicesse (sicuramente lo pensava): "Io comandavo l'esercito di Custoza", non credo che il popolo lo ignorasse, come non ignorava pure Lissa e Adua. Insomma il dubbio che non fossimo poi quei guerrieri che i giornali strombazzavano doveva già serpeggiare nel paese, dall'alto comando, al governo, ai comuni cittadini. In quei giorni una famosa nobildonna molto patriottica amica di letterati e politici scriveva :"Dunque proprio questo siamo?" Sottinteso: degli imbelli? Un parlamentare accesamente interventista si suicidò pare per il dolore e l'errore compiuto. Insomma gli italiani tutti in quel momento dubitavano di se stessi e del proprio esercito. Tutta colpa di Cadorna? Io non credo, credo invece che sotto sotto non si meravigliassero affatto, era più o meno quello che temevano. Come Cadorna stesso che sicuramente scrisse quel bollettino sicuramente per scaricarsi vigliaccamente di responsabilità (da buon italiano anche lui) ma anche perchè ci credette davvero, era esattamente quel che si aspettava dai soldati e il perchè ne fucilava tanti.
@Vespa-Due
@Vespa-Due 2 жыл бұрын
Fortunatamente, negli eventi dei mesi successivi, chiunque, popolo e generali, ha avuto la prova che tutto questo pensiero non è altro che una massa di baggianate e che di spirito guerriero, se siamo ben diretti e coordinati, ne abbiamo da vendere.
@mauroperossini4785
@mauroperossini4785 2 жыл бұрын
@@Vespa-Due "che di spirito guerriero, se siamo ben diretti e coordinati, ne abbiamo da vendere." Io di questo non sono affatto convinto. Popoli bellicosi e tenaci insomma nati per far la guerra ne conosciamo, chi può pensare di uguagliare le prestazioni militari di giapponesi o tedeschi nelle due guerre mondiali? O la dedizione per la patria dei russi? Noi no di certo. Non è questione di vigliaccheria personale ma dell'importanza, del valore che diamo alla nostra patria e ai sacrifici che siamo collettivamente disposti a fare per essa. Siamo un popolo di scettici, non abbiamo fiducia nelle istituzioni, nei governi, nei capi, siamo individualisti e litigiosi all'eccesso fra noi. Come si può pensare che al momento del bisogno formiamo un blocco unico mettendo da parte gli egoismi personali per dedicare tutto e tutti alla patria? I tedeschi cantano "Deutschland uber alles" e l'hanno sempre dimostrato, noi manco per il cavolo, l'interesse del singolo o della famiglia da noi prevale quasi sempre. In momenti eccezionali come la vergogna di Caporetto l'invasione austriaca avremo avuto un afflato di amor patrio che ci ha resi per un momento pari al compito, ma non è durato, non poteva durare perchè non siamo fatti per la guerra, ce ne mancano quasi tutte le doti. Il gen. Messe fra l'altro sosteneva che non sapevamo odiare il nemico, cosa indipensabile per essere buoni soldati. Qualcosa ne avrà capito visto che è stato il nostro miglior comandante nella IIGM.
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Buongiorno sig. Perossini. Gli artiglieri non avevano alcun tipo di armamento individuale e non ricevevano l'addestrastamento tipico della Fanteria. Non era ritenuto necessario dato che combattevano distanziati dalle prime linee. I soli ad avere un'arma - una pistola - erano i loro ufficiali. Perciò, quando l'avversario arrivava sui pezzi non c'era alcun modo di difendersi se non il tiro «ad alzo zero» e poi la fuga per non finire prigionieri o uccisi. L'episodio che cita Barbero è reale ma è appunto soltanto un episodio. Non signifca affatto che si trattò di un comportamento generalizzato. Molti uomini ripiegarono in ordine. A non portare armi, oltre agli sbandati, era soprattutto il personale dell'artiglieria (che non le aveva in dotazione), quello dei comandi e i lavorarori civili impiegati dalle forze armate. È comunque impossibile, a distanza di un secolo, fare la tara a tutte le affermazioni che si leggono e che, spesso, sono strumentali e impiegate a sostegno di una tesi o di un'altra. Ciò che è accaduto a caporetto non si può imputare alle truppe. Non dipese nè dal loro logoramento, né dal fatto che gli italini siano imbelli, nè da fantomatici complotti o tradimenti. La sola ragione della sconfitta di Caportetto è la perfetta riuscita della sorpresa strategica austro-tedesca resa possibile dai gravi errori dei comandanti. Caporetto non è l'apocalisse che una parte della storiografia racconta ma soltanto una sconfitta, persino meno grave di quelle che subirono altri paesi nostri alleati durante quella guerra e che si lasciarono alla spalle senza farne drammi. La ringraziamo per il suo articolato commento. Cordiali saluti. Lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
@mauroperossini4785
@mauroperossini4785 2 жыл бұрын
@@lalineadellamemoria Sulla questione dei fucili: è vero, avevo successivamente controllato, agli artiglieri non venivano dati, quindi Gentilini era senza peccato. Ma nell'episodio della barista, questa ragazza non poteva guardare per il sottile, per me rimane valido che se avesse visto un soldato armato forse si sarebbe comportata diversamente, come se avesse visto soldati armati in ritirata ordinata. Invece si può ipotizzare che il suo atteggiamento di disprezzo fosse dettato dal vedere solo torme di soldati sbandati di tutte le armi e mostrine che fuggivano magari misti ai civili. Molte testimonianze lo confermano. Vero che su quel che successe in quella ritirata le cose non sono tutte chiare, anzi (per questo m'interessa) ma in una conferenza sul tema reperibile su youtube il prof. Nicola Labanca, prof. di storia all'Università di Siena, torna alcune volte sulla questione dei fucili abbandonati, dice che ce n'erano "a mucchi", cita improbabili scuse di soldati cui sarebbe stato ordinato dagli ufficiali di abbandonarli e sollecita i presenti (fra cui Isnenghi) ad approndire la questione perchè "quei mucchi di fucili chiedevano una risposta". Se non sbaglio è Malaparte che nel suo libro conia l'espressione "i senza-fucile". Insomma sembra un comportamento abbastanza generalizzato più che qualche episodio. O è invece un mito? Sarebbe interessante saperlo ma certo se si parte subito dalla negazione è difficile accertarlo. Si è anche detto che era così perchè gran parte dei fuggitivi era costituito da personale di retrovia: ammninistrativi, conducenti, furieri ecc. ma mi domando dov'erano allora i soldati combattenti di cui si ricordano pochi reparti ordinati (almeno della II armata) sta di fatto che quando questa gente fu recuperata di là dal Piave occorse reinquadrarli e riarmarli. "Ciò che è accaduto a caporetto non si può imputare alle truppe. Non dipese nè dal loro logoramento, né dal fatto che gli italini siano imbelli, nè da fantomatici complotti o tradimenti." Beh, invece che il logoramento c'era stato non vi sono dubbi, si era al terzo anno di guerra e 11 offensive, parrebbe strano che i soldati non ne fossero più che stufi, specie per come venivano trattati. I francesi erano logorati non meno di noi, pur se da loro la strage era stata maggiore, va detto. Saprete il detto:"I più corti elenchi del mondo sono le ricette di cucina inglesi e le vittorie militari italiane" vuol dire che siamo "imbelli"? Non lo so ma è vero quantomeno che non siamo dei fulmini di guerra: Custoza, Lissa, Adua, Caporetto e stendiamo un velo sulla IIGM son lì a testimoniare che la guerra non è roba per noi, a mio modesto avviso. Colpa dei soldati? Dei generali? Per me studiando la questione è tutto il "sistema Italia" che fallisce. Questo non ha trattenuto i nostri governanti dal precipitarci in ben sette guerre dall'Unità in poi, più della GB e Germania messe assieme. Con quali risultati la storia lo dice. Complotti e tradimenti a Caporetto non pare, come ho scritto per come si era impostata anzi "non impostata" la difensiva qualunque truppa avrebbe ceduto, concordo che fu "sconfitta militare" seguita però da un disastro che nessun altro dei belligeranti ha avuto e che ci portò sull'orlo della catastrofe, non mi pare (russi a parte con la rivoluzione) che altri paesi si siano trovati in questa situazione. "persino meno grave di quelle che subirono altri paesi nostri alleati durante quella guerra e che si lasciarono alla spalle senza farne drammi." Lo sento ripetere spesso ma non ne segue mai la specificazione, sarebbe interessante discutere di queste analogie, magari sbaglio (sono un semplice appassionato) ma mi servirebbe sapere quali. Grazie a voi per questi video, a parte controversie sono fatti benissimo.
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
@@mauroperossini4785 La voce dei fucili «a mucchi» di Labanca è nota. Il problema è sempre lo stesso: si tratta di una voce che in parte è certamente vera e in parte no. Ma quale fu la vera dimensione del fenomeno? Lo stesso Labanca incitava ad indagare ulteriormente, consapevole del fatto riferire voci. Tali voci inoltre non potevano che riguardare reparti della sola 2 Armata e non tutto l'Esercito. È innegabile che il logorio delle truppe ci fu. Nel Regio Esercito al pari che negli altri eserciti impegnato nella guerra. Non fu però questa la causa scatenante della sconfitta. Quanto alle sconfittr fi cui abbiamo parlato, si tratta dei rovesci - molto più più gravi di ciò che accadde a Caporetto - che avvennero sul fronte austro-russo. Sul fronte occidentale invece, disfatte analoghe furono patite dagli anglofrancesi a seguito delle due grandi offensive tedesche, quella dell’agosto 1914 e del Kaiserschlacht della primavera del 1918 con avanzate apparentemente inarrestabili di centinaia di chilometri fin sulla Marna. Eppure a nessuno verrebbe in mente di parlare della ritirata anglofrancese nei termini in cui viene ancora oggi descritta Caporetto.
@giovapio5411
@giovapio5411 2 жыл бұрын
Forse sarebbe il caso di rileggere:"ADDIO ALLE ARMI" di Hemingway. La sue descrizione di quanto avvenne agli ufficiali italiani durante la ritirata dopo Caporetto.
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Romanzo senza dubbio avvincente. Lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto
@mauriziomarcolongo5841
@mauriziomarcolongo5841 2 жыл бұрын
ed a Milano abbiamo pure una piazza intitolata a Cadorna . Meno male che non abbiamo anche piazza Badoglio
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Non dimentichiamoci mai delle circostanze storiche in cui queste intitolazioni furono fatte. Chiedere il cambio di intitolazione di una via o di una piazza è certamente legittimo ma va fatto nel rispetto di quanto la legge prevede e con motivazioni serie. Altrimendi si precipta allo stesso livello di dabbeneggine di chi abbatte le statue di Cristoforo Colombo.
@strafileluigi747
@strafileluigi747 2 жыл бұрын
Il fatto stomachevole che ancora in Italia esistono piazze e vie intitolati a questi incapaci criminali
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Non dimentichiamoci mai delle circostanze storiche in cui queste intitolazioni furono fatte. Chiedere il cambio di intitolazione di una via o di una piazza è certamente legittimo ma va fatto nel rispetto di quanto la legge prevede e con motivazioni serie. Altrimendi si precipta allo stesso livello di dabbeneggine di chi abbatte le statue di Cristoforo Colombo.
@strafileluigi747
@strafileluigi747 2 жыл бұрын
@@lalineadellamemoria la vera dabbenaggine è lasciarle pur essendo venuti a conoscenza della verità ma in italia si preferisce coprire il mezzo nudo di una statua per non offendere i beduini arrivati, no ....non concordo e se potessi cambierei tutti i libri di storia, buona giornata
@mariocarolla3224
@mariocarolla3224 2 жыл бұрын
@@lalineadellamemoria non sono personaggi paragonabili come colpe, però...Cadorna è MOLTO peggio
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
@@strafileluigi747 Una cosa sono i fatti; altra cosa il modo in cui vengono interpretati e giudicati. Crediamo sia questo che lei intende quando parla di «cambiare i libri di storia».
@RozzyAlien
@RozzyAlien 2 жыл бұрын
Che vergogna la nostra storia
@missiavu
@missiavu 2 жыл бұрын
Mica tutta a storia vostra, @Rozzy Alien, l'Imperu Rumanu, i cunduttieri di lu cinquecentu, u Risorgimentu di l'ottucentu incù Giuseppe Garibaldi ùn so mica vergogne. Ghjé un corsu chi a vi dice...... Epo, lu mé cuginu Nabulione (avemu un antenatu cummunu) era etnicamente italianu cumme tuttt'i corsi di lu so tempu, chi a so lingua materna ùn era mica u francese.....
@cabba6915
@cabba6915 2 жыл бұрын
@@missiavu sei una persona obbiettiva ma non puoi sapere che noi Italiani siamo famosi per sputarci da soli in un'occhio. É più forte di noi.
@missiavu
@missiavu 2 жыл бұрын
Ancu noi, i Francesi, sapemu bè "sputarci da soli in un'occhio", cumme dici, @@cabba6915 , credimi, anzi tuttu i "pinzuti", i Francesi di lu Cuntinente.....
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Non è così. Ci sono molte cose di cui andar fieri. Cordiali saluti dallo staff del Museo della Battaglia.
@zeneseable
@zeneseable 2 жыл бұрын
Una domanda: l'Austria ha dovuto dare un risarcimento monetario all'Italia(come fece la Germania con Francia e Belgio)?
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Con il trattato di SAINT-GERMAIN EN LAYE, firmato il 1° settembre 1919, l'Austria si assumeva un debito di guerra e il relativo conto riparazioni che, in base all'art. 177 del trattato, la cui somma avrebbe dovuto venire stabilita da un'apposita Commissione per le Riparazioni. Dovette consegnare subito la sua flotta commerciale e parecchie merci. La Commissione per le Riparazioni sospese i pagamenti nel 1920.Nel gennaio 1930 poi, con il trattato dell'Aia, ogni obbligo di pagamento fu cancellato.
@zeneseable
@zeneseable 2 жыл бұрын
@@lalineadellamemoria Grazie :)
@zeneseable
@zeneseable 2 жыл бұрын
In pratica abbiamo fatto una guerra per la gloria.
@giuseppedantonioesposito8589
@giuseppedantonioesposito8589 2 жыл бұрын
(CAPORETTO) ...non vi fu la strage paventata , tantomeno quella che si consumò, realmente, a Caporetto. A Caporetto , si verificò l'imprevisto . Si verificò quello che non verrà mai detto , mi raccontava il Nonno . Certe cose, mi raccontava il Nonno , bisogna viverle da vicino , "per vedere come si muore! " . Quelle parole si riferivano , precipuamente , a certuni "Capitani dell'Esercito" , i quali , sebbene indottrinati , dalla Scuola Militare , temevano di dare gli ordini , ai loro sottoposti , facendoli restare " immobilizzati nelle loro trincee" , e , causandone , in tal modo, una carneficina. Erano, quelli, i traditori , che si erano svenduti al nemico, e, stranamente, furono finanche premiati dallo Stato Maggiore. Concludo : secondo i racconti del Nonno , in guerra succedono cose che non si possono dire , per amore della Patria e per Amore di Dio ! Il Nonno mi raccontava, altresì, che avvenne un miracolo sul " Molte Piave ". Un miracolo per tantissimi giovani...
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
La ringraziamo per il suo articolato commento che recupera memorie familiari.
@federicoforresu972
@federicoforresu972 2 жыл бұрын
Ma si sa perche' Cadorna invio quel bollettino diffamatorio sulle sue truppe?
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Un bollettino doveva comunque essere emesso per informare il Paese su quanto stava accadendo. Lo esigeva la prassi. Del tutto errata fu la scelta dei contenuti - leggasi accuse di tradimento - in calce ai quali Cadorna appose la sua firma. Lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
@saveriograndolfo6484
@saveriograndolfo6484 5 күн бұрын
Caro Gambarotto, tenga presente che la nostra tendenza a fare drammi ha precise origini storiche: per la precisione, risale alla colonizzazione greca dell' Italia meridionale( che fu denominata per l' appunto " Magna Graecia"). Infatti furono proprio i nuovi coloni greci ad importare sul suolo italico il teatro, ed in particolare quello drammatico e tragico( le rappresentazioni teatrali italiche erano essenzialmente delle satire, come ad esempio quelle del teatro osco, contraddistinte da burle e licenziosita' di vario genere).
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 4 сағат бұрын
La ringraziamo per averci lasciato il suo commento. Cordiali saluti da tutto lo staff del museo.
@carlomancuso4974
@carlomancuso4974 2 жыл бұрын
I traditori se ci furono ...furono altri. Tra l'altro credo che per quel quegli attido esista ancora il segreto di stato.
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Ci coglie impreparati: non sappiamo dirle se tutt'ora sussista il segreto di stato su documenti relativi alla vicenda di Caporetto. Dopo oltre un secolo però, ci pare alquanto improbabile. Cordiali saluti. Lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
@salvatorecatalano7581
@salvatorecatalano7581 2 жыл бұрын
Davvero nelle latrine si addormentavano che la merda fa caldo. Scusami! Mio nonno e' cavaliere di Vittorio Veneto!
@Vespa-Due
@Vespa-Due 2 жыл бұрын
Su Cadorna bisogna fare chiarezza una volta per tutte: badate, senza naturalmente giustificare i suoi madornali errori, errori che generali ritenuti migliori di lui hanno comunque fatto, se non peggiori. Era un generale figlio del suo tempo: teoricamente molto preparato (sapeva della solidità della linea del Piave perché aveva certamente studiato la teoria di Cosenz) e la strategia che adottava non era dissimile da quella della mentalità dell'epoca (parliamo sempre di un periodo, il 1915, dove la carica alla baionetta frontale era largamente utilizzato come prassi, mentre il mondo si affacciava appena all'uso di armi moderne come le mitragliatrici e scopriva solo allora un così ampio utilizzo dell'artiglieria, vera e indiscussa assassina suprema della 1a Guerra Mondiale, nel cui uso, peraltro, Cadorna e Badoglio erano paradossalmente considerati maestri), ma non aveva alcuna esperienza del campo di battaglia, cosa che lo rendeva essenzialmente ottuso (non credeva alle informazioni dei disertori nemici credendo che fossero trappole, ragionamento questo tipico di chi non sa cosa voglia dire la trincea e quindi non capisce cosa possa spingere un uomo a disertare o darsi prigioniero per la disperazione) ed un pessimo carattere tipico dell'alta borghesia/aristocrazia militare del suo tempo (era figlio di un prestigiosissimo generale, addirittura colui che restituì Roma all'Italia, perciò capite bene in che ambiente e con che "tradizione" dev'essere cresciuto). La sua preparazione non era affatto diversa da quella di molti generali del tempo: si poteva considerare pari a Foch (che dal Gennaio al Maggio del 1918 faece pressioni su Diaz affinché sferrasse l'offensiva decisiva perché "tanto gli austriaci non attaccano"; fortuna che Diaz aveva intuito che qualcosa bolliva in pentola e fino a Giugno non fece nulla), Von Falkenhayn (che mandò a morire un sacco di giovani germanici per conquistare Verdun, che lui sapeva benissimo essere inutile, al solo scopo di uccidere più francesi possibile per instillare terrore nel nemico) o Haig (l'uomo di Passchendaele), sicuramente superiore a gentaglia come Joffre (il signor "tanto non ci serve una strategia, la Francia vincerà perché il francese è spiritualmente superiore a qualsiasi altro soldato al mondo"). Von Hötzendorf si felicitava della destituzione di Cadorna a Caporetto, affermando di aver perso così un pericoloso nemico. E del resto Von Hötzendorf stesso non brilla certo per abilità di comando nei confronti di Cadorna, visto che fu colui che preparò la Battaglia del Solstizio mettendo in campo un piano logistico per rifornire le proprie truppe basato su ciò che avrebbero potuto saccheggiare una volta conquistato il Nord Italia, visto che nei magazzini non avevano più nulla (e ciò non certo dovuto alla sfortuna o chissà che altro: l'Impero si era letteralmente sobbarcato una guerra pesantissima su più fronti senza poterla sostenere). I sicuramente migliori risultati ottenuti da Diaz si devono ricercare forse nel fatto che Diaz, a differenza di Cadorna, conosceva la trincea sin dalla Guerra Italo-Turca; fu infatti ferito in entrambe le guerre e seppe sempre come trattare i propri soldati perché li viveva. E come lui anche generali del calibro di Giardino, particolarmente critico verso gli ordini decisi dall'alto che imponevano inutili assalti frontali sulle montagne (infatti chiese e ottenne da Diaz di sospendere per un giorno l'offensiva sul Grappa durante la Battaglia di Vittorio Veneto perché essenzialmente inutile e dispendiosa di vite) o lo stesso Duca d'Aosta, generale meno "di popolo", ma che fu l'unico forse a capire le ragioni della rivolta della Brigata Catanzaro senza pregiudizi verso i soldati e sferrando una critica ai veri responsabili del loro malcontento. Diciamo in conclusione che Cadorna era sicuramente un cattivo generale in luce dei risultati ottenuti e soprattutto una cattiva persona, cosa che l'ha portato alla finale disfatta tattica e strategica di Caporetto, alla quale fortunatamente Diaz, i suoi generali e soprattutto i nostri soldati hanno saputo rimediare più che brillantemente. Ma non era un incapace, né assolutamente il peggiore del suo tempo sotto nessun aspetto di quelli discussi.
@massimobena3693
@massimobena3693 2 жыл бұрын
Perbacco che ricostruzione dettagliata e documentata! Grazie, sono un appassionato della grande guerra ed ogni approfondimento è punto di vista mi interessano.
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Considerazioni ineccepibili e largamente condivisibili. Non si può giudicare Cadorna se non si comprende prima il contesto storico nel quale operò. Fu un comandante dello stesso livello di tutti quelli della sua epoca. Dissentiamo perciò sull'uso dei termini "cattivo generale" e "cattiva persona". Le sue azioni sono infatti spiegabili sulla base della delle teorie militari e della cultura del tempo in cui visse, che le consentiva e le giustificava senza troppi problemi. Tutti si trovarono a combattere una guerra moderna con cognizioni ottocentesche e con nessun rispetto per la vita umana. Anche i tedeschi fino alla battaglia di Verdun. Cadorna commise gravi errori di valutazione prima alla vigilia dalla «Strafexpedition» e poi a Caporetto. Tutte e due le volte, da un lato a causa del suo carattere che rifiutava il confronto e le critiche e dall'altro, in coseguenza della totale fiducia nelle dottrine militari che applicava. Riuscì però ad arrivare ad un passo dalla vittoria e si disimpegnò ottimamente nel guidare il ripiegamento di Caporetto.
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
@@massimobena3693 Grazie per la sua cortesia. Lo staff del Museo della Battaglia.
@Vespa-Due
@Vespa-Due 2 жыл бұрын
@@lalineadellamemoria il punto per cui lo ritengo un cattivo generale è che appunto, senza decontestualizzare la sua preparazione, non seppe adeguarla al campo di battaglia, così come non seppe adeguare al campo il suo terribile carattere (a silurare i tuoi generali dopo battaglie in cui sei tu a ignorare ogni avvertimento, corretto, su dove attaccherà il nemico come minimo hai un carattere terribile). Come del resto molti altri del suo tempo, primi fra tutti quelli menzionati. Buoni generali, per me, sono stati Diaz, Boroevic, Von Dellmensingen e Petain, che avevano una visione decisamente più pratica e comprensiva della nuova guerra e soprattutto della sua nuova mentalità. Per quel che riguarda la cattiva persona, lo affermo sulla base del fatto che esistevano persone come Diaz, ma anche come Giardino e il Duca d’Aosta, che erano della stessa mentalità di Cadorna, ma ai loro soldati davano una considerazione decisamente superiore. Diaz si fece rimandare a combattere vicino alle prime linee e li diresse personalmente perfino se ferito, quando avrebbe potuto stare nelle retrovie, seduto ad una scrivania. Giardino richiese, come detto, di smettere di farli massacrare inutilmente sul Grappa perfino alla vigilia della Vittoria, per quanto ci teneva. Il Duca d’Aosta addirittura chiese espressamente di essere sepolto in mezzo a loro e criticò chi aveva portato la Brigata Catanzaro a tale esasperazione da ammutinarsi. Cadorna, a fine guerra, fu quello che non partecipò nemmeno alla sepoltura del Milite Ignoto perché, a quanto sono riuscito a comprendere, si sarebbe sentito messo in secondo piano rispetto ai suoi antichi sottoposti. Io capisco che bisogna contestualizzare, e infatti l’ho fatto per primo. Ma per me uno così, anche in quel contesto, se raffrontato ad altri, rimane una cattiva persona.
@mariocarolla3224
@mariocarolla3224 2 жыл бұрын
@@lalineadellamemoria con Cadorna arrivammo a un passo dal disastro totale, altro che storie! La sua nomina fu una jattura per l'Italia. Avessimo avuto Diaz dall'inizio, avremmo, forse, vinto prima e con meno perdite.
@massimopierini974
@massimopierini974 2 жыл бұрын
Onore a tutti i poveri ragazzi caduti a causa della incapacità dei superiori... Cadorna in Primis.... Lui il primo traditore, il fratello di mio nonno è caduto a 19 anni per questi inetti.
@risorgiitalia8622
@risorgiitalia8622 6 ай бұрын
In ogni caso badoglio a Caporetto tradì eccome e fu salvato dal plotone di esecuzione dal suo protettore massone,massone anche lui come badoglio,generale Capello. Quindi di cosa vogliamo parlare?
@mikecharlie187
@mikecharlie187 4 ай бұрын
E anche per oggi direi che ho letto la mia minchiata quotidiana...
@lucianopolato8585
@lucianopolato8585 Жыл бұрын
Il più grande eroe di inizio 900 fu sicuramente gaetano bresci che capi chi era veramente il nemico :ho ucciso un principio non un re grande gaetano da buon anarchico hai capito chi era veramente il nemico di tutte quelle migliaia di proletari spediti in una guerra privi di equipaggiamento dato che la guerra di Libia aveva già dissanguato il già povero regio(pfui) esercito Giolitti di certo voleva restarne fuori per mero conto economico non certo perché gli interessava il futuro macello di tanti poveri cristi. Più che la leggenda del Piave bisognerebbe fare ascoltare Gorizia tu si maledetta oppure santa Maria, raccontando la storia del trincerone del dorta dove Cadorna e macellai vari si ritrovavano mentre i poveri fanti morivano e vivevano propio nella merda ma peggio di loro fece Badoglio che a mio modesto parere fu il principale colpevole di Caporetto raccontate di ciò che successe alla brigata Barletta Salerno od alla brigata Ravenna o Catanzaro agli inutili olocausti contro l'hermada o l'ortigara no non si può se no si potrebbe anche pensare che se gli austriaci sfondavano sul Piave era meglio iniziate per favore a raccontare la verità magari su quel infame di graziani se no state zitti che è meglio
@robertolodigiani7423
@robertolodigiani7423 2 жыл бұрын
Perche usate marcie inglesi di fondo come Tipperary?
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
ualsiasi brano musicale italiano fosse stato scelto, per quanto intimamente legato alle vicende militari del nostro Paese, avrebbe scontentato questo o quell'utente che ne avrebbe preferito un altro più adatto dal suo punto di vista. Abbiamo quindi fatto una scelta neutra. Cordiali saluti dallo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
@carlomancuso4974
@carlomancuso4974 Жыл бұрын
Infatti il traditore o i traditori di Caporetto se vi sono stati non sono certo i poveri soldati che si sono trovati in condizioni di doversi ritirare disordinatamente. Se vi sono stati errori voluti o non voluti questi sono stati a ben altri livelli e c'è da chiedersi a favore di chi si sarebbe tradito. Questa è la domanda da farsi e per la cui risposta ancor oggi tutto è avvolto nel mistero del segreto di stato.
@dycas1957
@dycas1957 2 жыл бұрын
pochi sanno che il generale Cadorna, dopo essersi dimesso, andò a vivere in una splendida residenza a Bordighera, dove morì e dove vi è una lapide che lo ricorda come un eroe della Patria: quindi non fu per niente infamato
@lucianopolato8585
@lucianopolato8585 Жыл бұрын
Hanno avuto coraggio a mettere una lapide del genere
@aldoprimo9644
@aldoprimo9644 Жыл бұрын
È vero la lapide si trova in Via Romana in un ex hotel rinconvertito in appartamenti. Ha trascorso gli ultimi anni della sua vita in questa ridente cittadina ligure alla faccia di chi ha perso la vita sulle trincee sul Carso!!!
@kujtimjaupi5907
@kujtimjaupi5907 2 жыл бұрын
Si ma però a 1943 quando kapitulo Italia in Albania erano 10000 disertori italiani
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Si tratta però di un'altra circostanza storica. Cordiali saluti.
@mircobadini8120
@mircobadini8120 10 ай бұрын
Su tutti Cadorna capello e badoglio
@marcofin8209
@marcofin8209 2 жыл бұрын
questa situazione fu COLPA di Cadorna, (che comunque non fu un cattivo generale, ma la sua scuola di guerra si fermò idealmente alla seconda metà dell'800')... fortuna arrivò Diaz... con una filosofia di guerra più moderna e che aveva ben chiaro il teatro operativo.. ai soldati non mi sento di dare colpa alcuna! (parere personale)
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Cadorna era effttivamente un ufficiale di impostazione ottocentesca. LO staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto
@andreacirelli9769
@andreacirelli9769 Жыл бұрын
Era un vero macellaio
@giuseppelongoni2591
@giuseppelongoni2591 2 жыл бұрын
Per fortuna gli alleati lo hanno obbligato a dimettersi e non vado oltre.
@RobertoMicheleMazzilli
@RobertoMicheleMazzilli 2 жыл бұрын
mio nonno non può più scriverlo, fucilato nella schiena come un traditore a Milano
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Terribile destino
@carlopotier4225
@carlopotier4225 2 жыл бұрын
a tradire è stata l'assoluta incompenza dello stato maggiore, visto che sapevano benissimo che il nemico avrebbe attaccato supportato da diverse divisioni tedesche... pertanto è soltanto e sempre il solito scarica barile dei potenti ai danni dei sottoposti.
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Era noto che l'attacco ci sarebbe stato. Tutti lo sapevano. Ci si rifiutò però di vedere la sua reale portata. Ciò in omaggio alla totale fiducia nelle dottrine miliatari dell'epoca in base alle quali quell'attacco era "impossibile" dato che l'avversario non avrebbe dovuto avere i mezzi per attuarlo.
@stefanoR4327
@stefanoR4327 Жыл бұрын
Tipico comportamento italico. Incolpare altri dei propri insuccessi per nascondere le proprie responsabilità ed inadeguatezze.
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria Жыл бұрын
Come darle torto.. Noi italiani siamo fati (anche) così... Cordiali saluti.
@claudiovarnerin5795
@claudiovarnerin5795 Ай бұрын
onore a chi lo merita 👍
@marcobelli4523
@marcobelli4523 2 жыл бұрын
Il male ha bisogno della menzogna
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
La menzogna è storicamente uno strumento diesercizio del potere. Grazie del commento e cordiali saluti. Lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
@prendimibeniamino1735
@prendimibeniamino1735 Жыл бұрын
Maledetto Badoglio!
@mircobadini8120
@mircobadini8120 2 жыл бұрын
Cadorna e Badoglio
@voltaire8622
@voltaire8622 2 жыл бұрын
Volevo aggiungere oltre ai meritati complimenti che, se la strategia di Cadorna da un punto militare era senza dubbio discutibile, una volta asceso alla suprema carica di capo di stato maggiore generale, diede il meglio di sé per riorganizzare un esercito che di guerre vere non ne aveva mai combattute. Agi' con una risolutezza che in quella fase è difficile rimproverare. Bisogna tener conto che la prima guerra mondiale fu anche la prima in cui l'Italia chiamò in campo tutto il suo popolo: un popolo di contadini analfabeti cui poco o nulla importava di Trento e Trieste per le quali andava malvolentieri a farsi ammazzare. Compito primo di Cadorna era costringere questo esercito a buttarsi contro le trincee nemiche. Il generale lo fece senza nessuna sottigliezza psicologica e con una durezza quale raramente è dato trovare in un militare italiano. Bisogna comunque dire che, in parte, fu indispensabile per quei fanti, contadini e per quei borghesi che per la prima volta si stavano conoscendo e imparavano a conoscersi. Allentare il freno disciplinare sarebbe stato probabilmente un suicidio, con alle spalle un Paese e un'organizzazione che non erano in grado di fornire la necessaria coesione politica. Cordiali saluti.
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Commento largamente condivisibile, Lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto
@mariocarolla3224
@mariocarolla3224 2 жыл бұрын
No, la brutale disciplina che impose con misure quali le decimazioni e l'ottusità nel concepire offensive frontali sono state tra le cause delle crisi vissute, poi, in tanti reparti. Diaz era della stessa epoca, eppure si comportò in modo opposto e i risultati si videro!
@mircobadini8120
@mircobadini8120 2 жыл бұрын
Il generale Ponzio Pilato cadorna
@laurettecinti184
@laurettecinti184 2 жыл бұрын
Bravo6😂🙂🤔
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Grazie! LO sraff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto
@marcom1312
@marcom1312 2 жыл бұрын
Se parlasse di fatti dei giorni nostri questo video sarebbe tacciato di complottismo.
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Presenta dati storici difficilmente contestabili. Grazie del commento e cordiali saluti dallo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
@marcom1312
@marcom1312 2 жыл бұрын
@@lalineadellamemoria Concordo. Però all'epoca non si avevano ancora dati storici ma era semplice cronaca.
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
In effetti va detto che per molto tempo non si seppe nemmeno che ad essere sfondato era stato anche il XXVII Corpo di Badoglio, il che la dice lunga su come circolavano le informazioni nei giorni successivi alla ritirata.
@robertodellepiane9388
@robertodellepiane9388 2 жыл бұрын
Caro narratore : se citi i giornali dell'epoca, che mentirono per propaganda, PERCHÈ giri la colpa al Web, nel parlare di Fake News? OGGI COSA STA SUCCEDENDO ?? Forse è il web che mente, oggi?????
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Allora il web non esisteva. Le notizie circolavano in altri modi e il principale era la carta stampata. Oggi è il Web. Non è mai mezzo che mente: è chi lo se ne serve.
@RobertoMicheleMazzilli
@RobertoMicheleMazzilli 2 жыл бұрын
mio nonno con i suoi camerati marciò in senso inverso, verso il fronte, con la sua mitragliatrice e si fermò solo per la mancanza di proiettili, aveva ancora baionetta e bombe a mano, ma lui era abituato a soffrire , da buon cafone meridionale di Trani
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Grazie per il suo commento! Un cordiale saluto dal Museo della Battgalia di Vittorio Veneto.
@luiginodurigon2890
@luiginodurigon2890 2 жыл бұрын
Come mai ci sono ancora vie e piazze intitolate al sanguinario Cadorna?
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
Quelle intitolazioni avvennero in altre epoche storiche e in un diverso clima culturale. Cordiali saluti.
@paolo4074
@paolo4074 2 жыл бұрын
Ad Udine e stato sostituito il nome in una Piazza, a Milano mi sembra che piazzale Cadorna esiste ancora....
@piemontliber6090
@piemontliber6090 2 жыл бұрын
Il nemico Rommel scrive : I soldati [italiani della brigata Salerno] si precipitano verso di me , in un baleno sono circondato ed issato sulle spalle , gridano: "viva l'Austria ,viva la Germania": kzbin.info/www/bejne/jaSkpJqog5Kba9E
@cianoghibli
@cianoghibli 2 жыл бұрын
come sempre c'é chi da antiItaliano gode di fronte a episodi tristi della Grande Guerra, pensala come vuoi ma nessuno ci toglie la vittoria di quel conflitto mondiale, VIVA L'ITALIA !
@boozolini4465
@boozolini4465 2 жыл бұрын
Rommel nella WWII ha a più riprese lodato il valore e il coraggio degli italiani sui campi di battaglia africani, i soldati italiani non avevano e non hanno nulla di meno degli altri. Mentre noi eravamo guidati con ottusa ostinazione seguendo tattiche da guerre napoleoniche, i tedeschi combattevano con arguzia e buon senso. Nella prima così come nella seconda guerra mondiale, la differenza stava tutta nel manico.
@Vespa-Due
@Vespa-Due 2 жыл бұрын
Vorrei vedere cos'è che diceva quando lui e i suoi si schiantarono di fronte ai nostri sul Piave. Ah, no, a quel punto non parlavano più.
@lalineadellamemoria
@lalineadellamemoria 2 жыл бұрын
No. Infatti il buon Rommel non ne parla. Lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto
@mariocarolla3224
@mariocarolla3224 2 жыл бұрын
@@vincereattaccandoben anche con le decimazioni?
@hurtlocker8554
@hurtlocker8554 2 жыл бұрын
è la stessa propaganda proposta dal Main stream riguardo al covid !!!
@andreaforlani2262
@andreaforlani2262 2 жыл бұрын
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