Perché comprare elettrodomestici nuovi costa meno che ripararli?

[@willmedia]

Conoscevate già i concetti di obsolescenza programmata e percepita? L’80% dei cittadini europei vorrebbe obbligare i produttori a rendere gli apparecchi più facilmente riparabili: che ne pensate?

[@davide.i]

Sull'obsolescenza programmata hanno girato un documentario spagnolo: "OBSOLESCENZA PROGRAMMATA - Il motore segreto della nostra società di consumo" kzbin.info/www/bejne/rGSvfqGAqdeGrNk Tra le altre cose riporta anche la denuncia portata avanti negli Stati Uniti contro Apple, in quanto stava commercializzando gli IPod per i quali non era possibile sostituire la batteria. Inoltre pare che le stesse batterie erano progettate per durare "poco". Una cosa per ridurre i rifiuti tecnologici è stata la proposta di prevedere un caricatore universale per le nostre apparecchiature, ma non ho sentito più alcuna notizia.

[@kamaljamal4159]

Ooooooooo

[@Flyjoe]

Piccolo esempio...una volta si rompeva un cuscinetto del cestello della lavatrice un tecnico poteva smontarlo e sostituire il singolo cuscinetto, adesso invece il cestello non si può smontare in più parti quindi se si rompe un cuscinetto devi sostituire l'intero cestello, ovvero circa 250 euro e quando lo ripari se ti si rompe qualche altro pezzo (tipo scheda elettronica) ovviamente non è in garanzia. Diventa quindi ovvio che riacquistare sia molto più conveniente. Forse noi potremmo influenzare il mercato ma sicuramente regolamentarlo e fare in modo che questi trucchetti spillasoldi cessino non sarebbe una cattiva idea

[@aldovalkovich755]

Due esempi: 1 Frullatore ad immersione Bosh acquistato su Amazon per 53€ completo di accessori. Si sbriciola il giunto (in plastica simile al Nylon) tra il manipolo e gli accessori. Smonto con difficoltà (voluta dal costruttore) senza danneggiare il manipolo, estraggo il giunto, chiedo a Bosch il ricambio e mi rispondono di rivolgermi al centro assistenza più vicino il quale dichiara che il codice del ricambio consiste nell'intero manipolo (cavo spiralato, scheda, motore, switch e selettori vari) per la modica cifra di 42€. (Il giunto non può costare più di qualche euro anche considerando i massimi richarichi del venditore e del centro assistenza). 2 Si rompe un perno (1x1mm cubi di plastica) del pulsante alzacristallo nella plancetta comandi sul bracciolo della mia Musa (FIAT-Lancia) chiedo il ricambio dell'interruttore e mi rispondono che non è fornito e che bisogna sostituire l'intera plancetta (250€) o cercare il particolare da un demolitore (che risulta introvabile). L'Avvocato Francesco Catania direbbe: ...con queste premesse, che cosa potrà mai andare storto? A voi il giudizio. P.S. Sono un tecnico elettronico in pensione e sono perfettamente in grado di riparare queste banalità. Ho riparato (modificando) per tre volte una lavastoviglie Miele prima di rottamarla (dopo 25anni circa) e una lavatrice San Giorgio per due volte (più o meno della stessa età, con programmatore meccanico). Spero che i nuovi elettrodomestici durino almeno 1/5 dei vecchi, prima di guastarsi, perchè le schede elettroniche moderne non sono a componenti discreti ma dotate di micro processori/controllori e non sono riparabili dall'utente, per quanto esperto.

[@ErnestShack]

Un classico

[@overtrack3190]

Grazie Aldo anche io sono un tecnico elettronico e mi ritrovo con quanto hai scritto ...una volta un televisore costava 800 900mila lire parliamo dei più economici ed all'epoca un milione di lire erano soldi ...avevano un gran valore e quando si rompevano uno non spendeva un milione di lire ma cercava di ripararla con 100 o 200 Milà lire lavorava il tecnico e il proprietario ci pensava dieci volte per comprarla nuova poi arrivo l'euro e la Cina ed ecco che e tutto finito l'elettronica oggi non puoi più ripararla con microcomponenti che ci vuole il microscopio ed ecco che e arrivato lo schifo ...posseggo ancora 2 televisori catodici della Mivar che il proprietario mi disse che erano costruiti e concepiti che si potevano sempre ripararli ed infatti funzionano ancora dopo ben più di 25 anni saluti ....

[@ErnestShack]

@@overtrack3190 confermo i Mivar erano pensati per essere facilmente riparati!

[@MatteoMagnani01]

Ottimo vedere che state spingendo l'economia circolare sui vostri canali :) peccato non abbiate parlato dell'idea di product-as-a-service (aziende che vendono "accesso" agli elettrodomestici, invece di vendere gli elettrodomestici). Philips è stata pioniere in questo senso!

[@alessandrokusmic-consulent8140]

Complimenti sia per i contenuti e per la chiarezza con cui sono esposti, sia per la qualità della produzione! Mi iscrivo subito. Continuate così!

[@francescoghedi2756]

Non si accenna minimamente al fatto che fino a 15/20 anni fa c’erano negozi piccoli di elettrodomestici che offrivano anche servizio di riparazione praticamente immediato. Ormai invece quando abbiamo un danno a un elettrodomestico bisogna andare spesso nel negozio dove lo si è acquistato (grande distribuzione) o in un centro di assistenza e questi tardano una marea di tempo a riconsegnare l’elettrodomestico riparato, quindi si è molto più portati a comprarne uno nuovo anche per averlo subito sostituito e non dover rimanere senza per 2/3 settimane

[@EB-zj2lh]

Aggiungerei che questo sistema consumistico porta a scegliere di comprare elettrodomestici di una certa fascia, il "bene ma non benissimo". Perché se compro una lavatrice o un frigorifero classe a++++ non plus ultra con mille funzioni, dopo 2 anni si romperanno in ogni caso rispettivamente la centralina dei programmi e la guarnizione, e riparare non mi converrà. Quindi sarò portato a prendere una via di mezzo per tirare avanti altri due anni

[@PierSilver]

Se una grande elettrodomestico mi dura due anni allora vado avanti di cinese dopo cinese, altroché. Fortunatamente durano più di 2 anni per. Mediamente 7, direi, parlando di frigo, lavatrice e lavastoviglie. Il frigo in realtà 15, ma negli ultimi 7 è più rumoroso e le porte non funzionano più bene.

[@ricambielettrodomesticitec153]

Con questo sistema le aziende che si occupano di service. Chiudono e poi?

[@andreaporta5389]

Non stupisce che i commenti fin qui facciano leva sul costo delle riparazioni. che io percepisco come il vero problema. il ciclo di produzione/distribuzione/(mancata) assistenza appare come un sistema calibrato appositamente per disincentivare la riparazione. senza scadere nel complottismo, però un approfondimento di questa tematica sarebbe interessante. magari una analisi di come sono pensate e implementate le reti di assistenza, andando a verificare le eventuali criticità. o una analisi della effettiva sostenibilità economica dall'attività di riparazione, per capirne l'effettiva fattibilità (e/o magari i limiti oggettivi) dal punto di vista del produttore, del riparatore e del consumatore. sì lo so, facile a dirsi... PS cosa significa POWERD BY? si tratta di un video sponsorizzato? in che termini? e nel caso, non siete in "conflitto di interessi"? vi prego non mancate anche voi di trasparenza in questo aspetto che (per me) è fondamentale!

[@willmedia]

Grazie, il tema è molto interessante. Al momento appare difficile valutare in modo oggettivo e sistematico la qualità dell’assistenza, ma è un campo di ricerca importante. Quello che possiamo fare è vedere quali aziende offrono un servizio di assistenza qualificata nel tentativo concreto di implementare un’economia circolare. Per quanto riguarda la tua seconda domanda, il video è frutto di una collaborazione con Whirlpool secondo il nostro modello di branded content: proponiamo ai brand i nostri contenuti con i nostri valori, e, se questi vengono condivisi dal brand, allora si attiva una collaborazione. Il nostro obiettivo è sempre e in ogni caso offrirvi un contenuto utile, di valore, e fondato sui dati.

[@andreaporta5389]

@@willmedia Grazie per la risposta. Capisco la necessità di finanziare il lavoro (di cui peraltro qui fruiamo senza costi diretti... insomma in qualche modo dovrà pur sostenersi l'attività! :) ). Forse è un terreno scivoloso, ma così come esistono aziende corrette (che realizzano profitti in modo corretto anche dal punto di vista etico) sicuramente può esistere informazione corretta anche se/quando "branded". Come minimo il beneficio del dubbio è dovuto, perchè i vostri contenuti sono proprio buoni (e utili). Avanti tutta!

[@aristidecolombo9610]

E poi il “ricatto” ,se così vogliamo chiamarlo ,del preventivo .Se lo accetti bene se non lo accetti lo devi pagare . Devi pagare magari solo un’apertura dell’ apparecchio senza interventi lunghi e approfonditi. Una volta non andava così . È stato fatto apposta per obbligarti ad accettare il prezzo salato. E poi e parlo per esperienza l’apparecchio ti torna indietro ancora guasto ….o che manifesta lo stesso guasto dopo qualche mese ….fuori garanzia . Il riparatore dovrebbe testarlo giorno e notte standogli accanto per capire se la riparazione ha avuto buon esito .Ma non lo fa nessuno ,troppo dispendioso per loro .Dovrebbero perderci il sonno

[@ciaopint]

Dovrebbero ad esempio obbligare i produttori di lavatrici a fare il cestello e cuscinetti smontabili! Se ci fosse almeno una ditta di potrebbe scegliere quella. E invece niente

[@antoniousai1989]

Se lo ripari non hai due anni di garanzia di nuovo. La riparazione del piccolo tecnico non è sottoposta ad economie di scala come la produzione degli oggetti. Come consumatore è chiaro cosa si debba scegliere se il costo della riparazione non è una piccola percentuale del costo del progetto intero. Inoltre ci sono prodotti, penso a rasoi o cose simili, la cui riparazione costa praticamente come un prodotto nuovo visto che devi retribuire ore di lavoro ad un riparatore. Il punto è imporre l'obbligo del riciclaggio ai produttori, in questo modo si impegneranno a produrre prodotti con riparabilità o facilità di riciclaggio per abbassare i costi.

[@giampi72]

Mi si è rotta la cerniera dello sportello di un asciugatrice di 9 anni che andava bene, non c'è stato niente da fare, l'ho dovuta buttare

[@openwahingmachine8422]

Ragazzi, stufo di questa situazione mi sono rimboccato le mani e nei ritagli di tempo ho lavorato per progettare e realizzare una scheda per il funzionamento di una lavatrice. Pertanto esiste già un prototipo con annessa lavatrice "bulk" nuova. Mi piacerebbe sapere se c'e' qualcuno interessato in questa avventura degli elettrodomestici open source che porti un aiuto fattivo. Chiunque con un background tecnico o economico è il benvenuto per portare avanti il progetto. Fatemi sapere i vostri contatti qui su youtube per favore! Sto facendo spamming su vari video... scusatemi. Qualcuno deve pur cominciare ad invertire la rotta.

[@Bias61]

Parlano di rifiuti,disoccupazione intanto si continua la politica del Usa e getta eliminando tutta la filiera intermedia che dava lavoro.

[@mauroferrandino4950]

Ma stai parlando con gente che prova ad accendere la TV senza attaccare la spina. Ma di cosa stiamo parlando? Più della metà degli italiani non sa fare un acquisto online alcuni non sanno nemmeno l'indirizzo di casa propria (e davvero non scherzo). Quindi come si può pretendere che un babbeo capisca cos'ha un elettrodomestico e se è riparabile? Fá un finanziamento e lo prende nuovo. Possibilmente il più costoso che trova di solito.

[@vivianapacchiarini680]

Sa qualcosa in piu'? Ma vah!!!!