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BMW 980 GS 1985
Il 3 gennaio 2025 è partita la 47ª edizione del Rally Dakar che si sta svolgendo, per la sesta volta consecutiva, in Arabia Saudita e, dopo 12 tappe, termina il 17 gennaio 2025.
Quindi mi piaceva ricordare le moto più prestigiose che hanno partecipato alla mitica Parigi-Dakar degli anni ottanta e novanta.
La GS Paris-Dakar è una moto piuttosto convenzionale che sfrutta parti provenienti dalla serie. Il motore è, in pratica, un ibrido che sfrutta parti del GS 80 e della R 100 RS.
I cilindri sono della 1.000 così come la testa ed i carburatori mentre i pistoni sono appositamente realizzati dalla Mahle con il mantello più corto rispetto a quelli di serie e con tre fasce.
Il filtro dell’aria è di derivazione automobilistica (BMW 2002 TI) e sfrutta gli stessi condotti presenti sulla G/S 80.
Lo scarico avviene, molto liberamente, attraverso due megafoni che ricevono i gas da due tubi compensati del diametro di 38 millimetri.
L’accensione è elettronica, della Bosch, con la regolazione automatica dell’anticipo.
Oltre al kick-starter è previsto un piccolo motorino d’avviamento che si avvale di una batteria a cellule secche ricaricabile.
Il gruppo trasmissione-cambio si avvale del classico cinque marce e la frizione, monodisco a secco, viene potenziata rispetto alla moto di serie.
Molto classica è anche la parte ciclistica, tipicamente BMW, con un telaio in tubo d’acciaio al Cr-Mo 25 con configurazione a doppia culla continua con ampi rinforzi nella zona del cannotto di sterzo che viene sollecitata in modo particolare.
La parte anteriore ricalca da vicino la struttura della GS 80 con le differenze nella parte posteriore del telaio che è imbullonata come sulle moto da cross per agevolare il lavoro dei meccanici e per rendere più facile la riparazione dopo eventuali cadute.
Anche la sospensione posteriore presenta notevoli differenze, rispetto alla serie, visto che troviamo un convenzionale forcellone oscillante che sfrutta, sul lato destro, dove si trova l’albero di trasmissione, il fodero montato sulla GS 80 che viene portato ad una lunghezza di 510 millimetri.
Sul lato sinistro c’è un braccio convenzionale, a sezione ovale, con fazzoletti di rinforzo in lamiera.
Su questo particolare forcellone oscillante trovano posto due unità a gas della White Power di derivazione crossistica che offrono una escursione di ben 280 millimetri.
La scelta di tale tipo di sospensione è dettata principalmente dalla grande semplicità e dalla possibilità di dover rientrare con un solo ammortizzatore dopo il cedimento dell’altra unità.
L’avantreno è formato da una forcella, della Marzocchi, di derivazione crossistica con gli steli da 41 millimetri di diametro e con una corsa di 300 millimetri.
L’impianto frenante è di tipo misto con un disco della Brembo da 260 millimetri all’anteriore e con una doppia pinza flottante ed un tamburo BMW da 200 millimetri al posteriore azionato con un cavo flessibile.
I cerchi sono della Akront, in alluminio, senza bordatura, di tipo crossistico.
Il serbatoio principale ha una capacità di 50 litri ed è costituito da due gusci di kevlar e sono riempiti con una speciale schiuma sintetica con funzioni anti sciacquio che occupa solo l’1,1 percento della capacità del serbatoio.
Sotto la sella, rivestita in pelle scamosciata, trova posto un secondo serbatoio, sempre in kevlar, con la capacità di 10 litri.
Ad eccezione del serbatoio, realizzato in Germania da un’azienda specializzata, tutte le parti della carrozzeria sono fabbricate dall’italiana Acerbis che ha fornito i parafanghi ed il cupolino su disegno esclusivo della BMW.
Da notare che, al cupolino, viene applicato il piccolo parabrezza trasparente della K 100 montato per offrire ai piloti riparo aerodinamico nei trasferimenti su strada o sulle piste più veloci.
I comandi a pedale sono praticamente gli stessi del GS 80, come Io sono anche le pedane.
Al centro c’è una bussola di derivazione nautica. La scatola principale è a sinistra, mentre a destra trova posto un’analoga struttura, più piccola dove Rahier legge le note principali da lui stesso redatte.
Oltre a questo, sull’estremità sinistra del manubrio ci sono i tasti per lettore di cassette (Walkman Sony) che serve a Gaston per riascoltare in corsa le note del briefing mattutino di Sabine ed eventualmente un po’ di musica.
Completano il quadro dei comandi al cruscotto, l’indicatore di temperatura dell’olio e la spia della pressione nel circuito di lubrificazione.
L’illuminazione è affidata ad un singolo faro con diametro di 135 millimetri derivato da quello di serie e protetto da una grata metallica.
Gli attrezzi sono contenuti in una borsa posta sul serbatoio dotata di scomparti (fa parte della serie di accessori BMW) mentre sul portapacchi posteriore c’è una borsa in pelle che contiene tutto il necessario per una Parigi-Dakar.
La moto pesa, con i due serbatoi pieni ed in assetto di gara, 228 chilogrammi.